Il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, ha fatto, questa mattina, una visita a sorpresa nei reparti dell’A.O.R. “San Carlo” di Potenza, accompagnato dal direttore generale, Rocco Maglietta, e dal direttore sanitario, Antonio Picerno. Il governatore, che ha poi partecipato all’incontro sul tema della trasparenza, ha avuto modo di fare un sopralluogo del nuovo padiglione di prossima apertura, dei locali che ospiteranno la Radioterapia e di vari reparti del nosocomio potentino.
“Un visita a sorpresa, che inizia oggi al San Carlo, per verificare la vita di tutti i giorni che si svolge nei reparti, nelle corsie e nelle stanze di degenza”, ha esordito il presidente Pittella. “Nella nostra programmazione c’è bisogno necessariamente di verificare e toccare con mano le realtà e di viverle. Anche qui, alla luce di un padiglione A che è stato completamente sgomberato dopo anni perché a rischio di vulnerabilità sismica, abbiamo recuperato spazi virtuosi per quei reparti precedentemente lì ubicati. Primo importante passo in previsione di una riorganizzazione strutturale con finanziamenti che meglio possa organizzare la domanda alla risposta di salute degli utenti del San Carlo”. “Ho avuto il piacere di visitare il bunker con la Radioterapia e con l’acceleratore lineare che inaugureremo entro marzo; un reparto di Neonatologia iper attrezzato; di Ginecologia e Ostetricia altamente specializzato con sale parto dotate di tecnologia straordinariamente innovativa. Tutte queste cose ci mettono nella condizione di dire che il solco tracciato, che è quello delle riforme, della riorganizzazione, dell’efficientamento dei servizi, è quello giusto”, ha asserito il governatore. “Dobbiamo andare avanti con grande umiltà e responsabilità – ha poi aggiunto Pittella – ascoltando sempre il grido di disagio e di dolore che viene da una società molto ampia e cercare di risolvere e migliorare le nostre prestazioni”. “L’augurio che posso formulare in questa circostanza – ha detto – è che la Basilicata ritrovi sempre più unità, spirito di squadra e di famiglia e che possa diventare un grande territorio unito che fa quadrato e che possa guardare al futuro con maggiore speranza e fiducia. Dobbiamo mettercela tutta perché ognuno di noi è artefice di questo futuro, provando ad arginare un pensiero anarchico che non serve e non aiuta la qualità delle istituzioni ma anche la vita di una intera società. I segnali che siamo riusciti a dare devono essere vissuti come lo sforzo che con amore e con passione per la nostra terra qualcuno fa e lo fa nell’interesse complessivo. Uniamoci affinché la Basilicata sia sempre più all’avanguardia per traguardare frontiere di unità e di sviluppo”.
Il presidente ha poi rivolto un augurio ai malati. “Il mio primo augurio va ai tanti pazienti che ho avuto la possibilità di salutare stamane, personalmente, e ai tanti che non sono riuscito a raggiungere. A chi vivrà queste feste in ospedale va il nostro pensiero, il nostro abbraccio e la nostra vicinanza – ha affermato Pittella – da uomini di istituzioni dobbiamo dimostrare loro non solo la nostra affettuosa vicinanza ma soprattutto che il nostro ruolo è in primis quello di migliorare la loro e la nostra qualità nella risposta alla domanda di salute. Più qualità ed efficienza, dunque – ha concluso il governatore – credo siano gli ingredienti necessari che accompagnino in questo augurio i pazienti che in questo momento ne hanno bisogno”.
La giornata al “San Carlo” del presidente Pittella si è conclusa nel salone posto al primo piano della palazzina della Direzione strategica del nosocomio, dove il governatore lucano ha incontrato medici, volontari, personale dello staff di direzione, riuniti per la giornata della trasparenza. Spiegando le ragioni della sua presenza, Pittella ha detto che “è stata una visita guidata a sorpresa ma il presidente deve sapere quello che succede al San Carlo. E, certo, capisco tutti i disagi vissuti nei reparti trasferiti per liberare il padiglione A, ma di fronte alla sicurezza non si scherza. Ci sono responsabilità serie che dobbiamo assumerci, sapendo anche che il consenso non sarà immediato. Perché la gente è abituata a ragionare in termini di tutto e subito. E allora tocca fare uno sforzo ulteriore ma la capacità di ascolto va aumentata. Chi non fa non sbaglia. E io sono sempre pronto a riconoscere gli errori commessi. Per andare avanti, per crescere insieme.
“Se sono qui a salutarvi al termine dell’incontro per la giornata della trasparenza è anche grazie all’eccellente servizio che in un momento difficile, insieme ai vostri colleghi di Lagonegro, avete saputo assicurarmi. Ed esprimo il mio apprezzamento per la vostra capacità di tenuta nonostante le criticità esistenti. E sono quindi convinto che il San Carlo debba essere sempre più un Dea di secondo livello e per rendere sempre migliore e più efficace questo compito e il ruolo centrale per l’alta intensità di cura nel sistema sanitario regionale a cui siete chiamati, vi do carta bianca. Chiedetemi quello che vi serve e io sono pronto a darvelo.
Io sono convinto – ha concluso – che questa fase vada affrontata con piglio decisionista, ma avendo la Basilicata nel cuore come stella polare del nostro movimento. La gente non conosce i vincoli imposti dal DM 70, dalla legge 161 e quindi dovremo aumentare gli sforzi per migliorare la capacità di stare assieme, di condividere, di ricercare quello che unisce e non quello che divide”.
Gianni Rosa (consigliere regionale Fdi-An): “Crolla la qualità delle prestazioni sanitarie nelle strutture ‘fiore all’occhiello’ della Sanità lucana. CROB a rischio Piano di rientro per “mancato rispetto dei parametri relativi a volumi, qualità ed esiti delle cure”. Di seguito la nota integrale.
Il Programma Nazionale Esiti (PNE), sviluppato da AGENAS per conto del Ministero della Salute, fornisce, a livello nazionale, valutazioni comparative di efficacia, sicurezza, efficienza e qualità delle cure prodotte nell’ambito del servizio sanitario.
La valutazione degli ospedali e delle aziende ospedaliere lucane ha rivelato non poche amare sorprese. I due centri considerati fiore all’occhiello della Sanità lucana, l’Azienda Ospedaliera San Carlo e il C.R.O.B. di Rionero mostrano un evidente crollo nella qualità delle prestazioni sanitarie rispetto all’anno scorso.
Nell’edizione 2016 del PNE, pubblicata pochi giorni fa, è stato introdotto un nuovo strumento di valutazione sintetica, detto “Treemap” col quale ogni struttura può essere valutata sulla base di un’analisi sintetica per area clinica. Sono 7 le aree cliniche principali considerate ai fini di questa nuova valutazione per struttura: cardiocircolatorio, nervoso, respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologica, gravidanza e parto, osteomuscolare. Tali prestazioni sono misurate con indicatori selezionati e coerenti che identificano le reali capacità di risposta assistenziale delle strutture. Gli esiti delle cure, per l’appunto.
Secondo tale valutazione, il CROB di Rionero, addirittura, presenta una o più aree nella classe bassa di valutazione (arancione) corrispondenti al 33% dell’attività complessiva. È una delle 11 strutture sanitarie nazionali che rischia il “Piano di rientro per “un mancato rispetto dei parametri relativi a volumi, qualità ed esiti delle cure”, come previsti dalle norme nazionali. Quindi potrebbe essere tenuto a presentare un piano triennale di rientro, da definire in conformità con le linee guida contenute nel decreto ministeriale.
Cosa sta succedendo alla Sanità lucana? Solo un mese fa commentavamo il peggioramento evidenziato dal Rapporto Meridiano Sanità, in merito alle performance del sistema sanitario, che vedeva la Basilicata quintultima nel panorama nazionale e oggi un’ulteriore conferma.
La Regione prenda atto di questi risultati e si adoperi per risolvere i problemi che evidentemente affliggono il nostro Servizio Sanitario regionale. Questo nuovo strumento di valutazione, infatti, serve proprio per consentire alle Regioni di individuare e monitorare le strutture da sottoporre a piani di efficientamento e riqualificazione, come previsto dal DM del 21 giugno 2016 attuativo della legge di stabilità 2016.
In mancanza, tutti i tentativi di riordino e di spending review serviranno a ben poco per fermare l’esodo dei cittadini che decideranno di farsi curare fuori Regione per mancanza di fiducia nei nostri presidi. Pittella è avvertito.
Forse sarà il clima natalizio; l’euforia di aver portato “l’anno che verrà” a Potenza ma, di dati fondamentali della Sanità (e non solo) lucana non ne parla il Presidente. Basta rispondere a questa semplice domanda: – quanto paga la Regione Basilicata per prestazioni sanitarie effettuate dai lucani fuori Regione:
– quanto incassa la Regione Basilicata per prestazioni sanitarie erogate a pazienti che vengono da fuori Regione.
Il saldo è positivo o negativo? Ci vuole tanto ?!?!
nino silecchia