Da oggi a Melfi è disponibile un servizio navetta gratuito che dalle principali vie del centro federiciano porterà i cittadini a visitare il Poliambulatorio Polimedica-Villaggio Salute “che ancora non c’è”. La nuova sede per l’occasione è stata allestita con palloncini neri, posizionati sulle sedie, per segnalare a lutto i posti che avrebbero dovuto essere già da tempo occupati dai pazienti.
Lo scopo principale dell’iniziativa è quello di sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica sui motivi per i quali il poliambulatorio non si è ancora trasferito, motivi che sono tutti riconducibili alla malaburocrazia e alla mancanza di trasparenza degli uffici pubblici, in primo luogo dell’ASP.
Con la nuova iniziativa si intende invitare cittadini e istituzioni a “non spegnere la solidarietà” e a continuare il sostegno alla mobilitazione che registra, ad oggi, circa 2 mila firme di adesione alla petizione popolare “Vogliono farci morire. Aiutaci” .
Ricordiamo brevemente la vicenda: una semplice autorizzazione per il trasferimento, il cui iter burocratico si sarebbe dovuto concludere secondo legge il 4 Agosto, ad oggi, non è ancora terminato senza che siano stati comunicati i motivi per giustificare questo ritardo.
A causa di questa “malaburocrazia” la Polimedica di Melfi, poliambulatorio accreditato col SSN, che da 25 anni offre servizi sanitari di qualità ad oltre 70.000 persone annue, dando lavoro a circa 60 persone, rischia di chiudere e di conseguenza compromettere l’innovativo progetto del Villaggio Salute, che è destinato a produrre ulteriori posti di lavoro e nuovi servizi per i cittadini.
Ad oggi l’ASP ha concluso il procedimento e ora la palla passa nuovamente alla Regione. Restano ancora molte domande aperte: come mai tutto questo ritardo nel gestire la pratica? Perché negare trasparenza non concedendo la consultazione degli atti? È una prassi comune o è un caso personalizzato? In realtà l’8 novembre la regione, anche se in ritardo rispetto ai termini, ha concesso la consultazione e l’estrazione in copia dei documenti che riguardano la pratica. L’ufficio regionale competente, diretto dalla dottoressa Rocchina Giacoia, ha aperto un varco e una speranza assicurando trasparenza, così come previsto dalla normativa. Ma l’ASP ancora non ha risposto alla richiesta di visione degli atti, nonostante il difensore civico regionale abbia sollecitato in tal senso.
Dalla lettura dei documenti che la Polimedica ha potuto visionare, in possesso dell’ufficio autorizzazioni della Regione, sono emerse diverse “anomalie” che spingono ad ulteriori approfondimenti soprattutto sul procedimento amministrativo condotto da parte dell’ASP, le cui eventuali responsabilità andranno stabilite nelle opportune sedi.
Nel frattempo, i cittadini, attraverso la visita al nuovo poliambulatorio ancora fermo, potranno toccare con mano ciò che fino ad adesso viene loro negato. Durante la visita alla “Polimedica che ancora non c’è” i cittadini saranno invitati a firmare la petizione lanciata da Sanità Futura e indirizzata al Consiglio Regionale della Basilicata, affinché anche la politica, nelle massime istituzioni regionali, assuma un ruolo di responsabilità nella vicenda e utilizzi gli strumenti a disposizione per fare luce e trasparenza e s’impegni a sconfiggere l’indifferenza riguardo alle storture del Servizio Sanitario Regionale, ormai colmo di discriminazioni nell’accesso alle prestazioni sanitarie da parte dei cittadini. Per i dirigenti di Polimedica e di Sanità Futura – che giovedì 24 ottobre scorso hanno tenuto un sit-in davanti la sede degli uffici della direzione dell’Asp di Potenza, in via Torraca e successivamente sono stati ricevuti dall’assessore regionale alla Sanità Rocco Leone – si continua nell’attesa che segna da troppi mesi la vicenda.
Come è scritto nella petizione la campagna di mobilitazione ha obiettivi molto chiari: “Per quello che sta succedendo a Melfi, per quello che sta succedendo alla Polimedica, alle persone che vi lavorano e a tutte le persone che usufruiscono dei servizi di cura della propria salute, la vergogna dovrebbe sentirla chi ne è davvero responsabile!” Attraverso la petizione, che al momento ha raccolto oltre 3000 firme, verrà chiesto, così come previsto dall’articolo 14 dello Statuto Regionale, al Consiglio di prendere in considerazione i seguenti punti:
1. la costituzione di una commissione di inchiesta che faccia luce sull’osservanza delle leggi costituzionali e sulla loro attuazione, con particolare riguardo all’agire della pubblica amministrazione sanitaria rispetto ai criteri di economicità, di efficacia, di imparzialità, di pubblicità e di trasparenza.
2. l’approvazione di un ordine del giorno che impegni il governo regionale a porre in essere azioni concrete per fronteggiare le lungaggini burocratiche ingiustificate e le complicazioni inutili nell’esecuzione delle leggi regionali.
Una volta terminata la raccolta delle firme, queste verranno consegnate al Presidente Bardi, attraverso una delegazione di cittadini sottoscrittori, che andranno con autobus organizzati davanti alla regione per far sentire la propria voce.
Nov 12