Polo riabilitativo “Don Gnocchi” di Policoro, “Cristianamente riprendiamo a dialogare”: “Basta chiacchiere, si passi ai fatti”. Di seguito la nota integrale.
Manca meno di un mese alla scadenza della convenzione fra ASM e Fondazione don Gnocchi per la gestione del polo specialistico riabilitativo di Tricarico, è tutto un rincorrersi di annunci, proclami, proposte: i fatti scarseggiano. Nei giorni scorsi abbiamo letto i dati, o meglio le date, sciorinate in un comunicato stampa congiunto a firma dell’assessore regionale alla sanità, dott. Rocco Leone, e del sindaco di Tricarico, dott. Vincenzo Carbone. Una lunga elencazione di incontri, taluni anche affollati da una pletora di interlocutori, che «nonostante il periodo di gestione emergenziale sanitaria della pandemia Covid-19», si sono tenuti a via Verrastro a partire dal 14 aprile 2020 (quindi all’incirca un anno fa!).Un solo dato concreto è la proposta di riqualificazione assistenziale del polo specialistico riabilitativo di Tricarico che la Fondazione don Gnocchi ha trasmesso alla Regione Basilicata in data 15 giugno 2020. Gli incontri si sono succeduti, per un totale di nove, fino al gennaio 2021: ci si chiede se in questi incontri si discuteva di argomenti di varia umanità, o piuttosto dei milioni di euro a carico del SSR per il funzionamento di un polo riabilitativo che risponda, al meglio, alle esigenze della utenza territoriale. La domanda ha ragion d’essere se ancora il 25 novembre 2020 il sindaco e l’assessore alla salute di Tricarico, nel ricevere, per conoscenza, dalla fondazione don Gnocchi che la invia all’assessore regionale Rocco Leone, un documento di sintesi degli argomenti trattati in una delle pletoriche riunioni tenutesi a potenza il 17 settembre 2020, ritrasmettono la medesima nota semplicemente arricchendola delle loro firme. Vale a dire che la proposta presentata sin dal mese di giugno dalla fondazione don Gnocchi, a novembre non aveva ricevuto, forse, neppure la prima lettura da parte dei destinatari? Pur giustificando tale ritardo con le vacanze estive, con la pandemia, con tutto e il contrario di tutto, è mai possibile che ancora si ritorni sulla stessa procedura e con il medesimo scopo, ovvero la “finalizzazione” della proposta, senza alcun tipo di atto conseguenziale. E ciò fino all’ennesimo e, per ora, ultimo incontro il 26 gennaio 2021 «incontro propedeutico alla finalizzazione definitiva del progetto di riqualificazione del polo riabilitativo di Tricarico»: ebbene, trascorsi due mesi da quell’incontro, a noi sembra si possa parlare di FINE piuttosto che di finalizzazione. Tuttavia, per non essere etichettati come coloro i quali vanno ad inserirsi nei «numerosi tentativi di strumentalizzazione dei giorni scorsi» sorvoliamo su questi interrogativi, anche perché l’assessore comunale di Tricarico, interrogata su queste problematiche nell’ultimo consiglio comunale, non ha fornito alcuna risposta se non replicare il lungo elenco di incontri con i vertici regionali: ma di concreto e specifico, in ordine a cosa contenga questa proposta di riqualificazione, nulla ha detto e nulla è dato sapere. Cosa osta questa finalizzazione se, a quanto si racconta, c’è un grande feeling fra amministratori Comunali di Tricarico e assessore regionale alla sanità? Cosa impedisce la concretizzazione e la conclusione di questo iter che, se davvero sussistono i presupposti di legge, possa portare alla stipula di una nuova convenzione con la Fondazione don Gnocchi per la gestione del Polo specialistico Riabilitativo di Tricarico? Sì, perché di nuova convenzione a noi pare dovrebbe trattarsi, poiché quella in scadenza, avviata nel 2004 e sottoposta già ad una prima proroga, era stata avviata in forma sperimentale; pertanto, se questa sperimentazione è stata fruttuosa sotto ogni prospettiva, e parrebbe di sì, cosa si aspetta a trasformarla da sperimentale ad ordinaria, sempre che, lo ripetiamo, i termini giuridici della stipula di un partenariato pubblico-privato possa essere rinnovato ipso facto. Se l’assessore Leone, in un anno di incontri e trattative, ancora temporeggia, sarebbe forse giunta l’ora per gli amministratori di Tricarico non più di chiedere, ma di pretendere delle risposte, perché se sono passati 365 giorni senza giungere ad alcuna conclusione, attendere con le mani in mano lo scorrere di questi ultimi trenta giorni certo non cambierà la situazione. Noi siamo pronti, come consiglieri di minoranza, ad offrire il nostro apporto ed il nostro sostegno per giungere alla finalizzazione di cui hanno discusso a gennaio: basta chiacchiere, si passi ai fatti. Se invece le procedure non sono tali da poter procedere alla firma di una nuova convenzione, forse è il caso di seguire l’iter del disegno di legge regionale presentato dai consiglieri Pittella e Cifarelli per prorogare la fase di sperimentazione gestionale per altri 36 mesi «e comunque non oltre la data di individuazione del partner privato», sempre che la fondazione don Gnocchi voglia accettare questa eventuale proroga. Anche per questa seconda ipotesi i tempi sono stretti, strettissimi: sarebbe quasi un miracolo se il Consiglio Regionale di Basilicata riuscisse ad approvare una legge in meno di 30 giorni. In ogni caso non si può accettare ulteriormente di rimanere inerti, sulla sponda del fiume, aspettando che passi il cadavere; il gruppo consiliare CRD, lo ripetiamo, è fin da subito disponibile ad adoperarsi per giungere ad una conclusione seria ed importante della questione: sempre che il sindaco e la giunta ed il gruppo di maggioranza siano disposti a cedere un po’ del loro orgoglio per adoperarsi concretamente per il bene della comunità dei tricaricesi e non solo. Questo significa per noi “vivere l’amministrazione” anche e soprattutto al di fuori delle stanze dei bottoni, o piuttosto dei bottoncini.