Presidente Bardi raggiunge l’ospedale di Venosa, Consigliere regionale Leggieri (M5s): “Una visita per pochi eletti”. DI seguito la nota integrale.
La visita del Presidente della Giunta regionale, Vito Bardi, venerdì pomeriggio nell’ospedale di Venosa rappresenta il tentativo di essere vicino agli operatori sanitari del “San Francesco”, dopo la riapertura del presidio ospedaliero. Ma al tempo stesso non ha evitato al governatore uno scivolone per quanto riguarda le buone relazioni istituzionali, i rapporti di leale e costruttiva collaborazione tanto in Consiglio regionale quanto nei territori. Spiace che, nella sua visita nell’ospedale di Venosa, per sincerarsi dell’avvio delle attività – non ancora del tutto a regime; per esempio le persone affette da Alzheimer ed i medici attendono di veder ricollocati gli ambulatori nella struttura di Via Appia -, il Presidente Bardi non abbia voluto condividere questo significativo momento con tutti i rappresentanti istituzionali.
Il bon ton istituzionale non è da tutti, purtroppo. Il sottoscritto ha appreso da altri canali della presenza del governatore a Venosa. Lo stesso l’altra consigliera di opposizione del Vulture, la collega Carmela Carlucci. Sarebbe stata l’occasione per fare il punto sulla strategicità del POD venosino, dopo tanto impegno profuso per quasi due anni con proposte e sollecitazioni che si sono sempre orientate al bene comune e contraddistinte dal rispetto tra maggioranza e opposizione. Non a un caso la mozione del M5S dei mesi passati, approvata alla unanimità, ha impegnato il Presidente della Giunta e l’intero esecutivo regionale al successivo potenziamento di tutte le attività ambulatoriali presenti dell’ospedale di Venosa, valorizzandolo come hub sanitario di rilevanza strategica con il potenziamento, ad esempio, della struttura di oculistica. Spero che quanto approvato, riguardante anche il potenziamento/implementazione di reparti di media/bassa intensità assistenziale, l’attivazione di reparti di lungodegenza, RSA, nucleo Alzheimer, reparto di geriatria (anche se appartenente ad una struttura ospedaliera per acuti) non resti lettera morta. L’obiettivo, inoltre, di istituire una LAIC (Lungodegenza ad Alta Intensità di Cure), allo stato non presente in Basilicata, non è un vezzo di qualcuno.
L’incontro per pochi eletti di venerdì scorso lascia perplessi per le modalità, ma ognuno ha il suo stile e le sue abitudini. D’altronde, la parte dei cicisbei e dei taglia nastri non ci interessa. La lasciamo volentieri ad altri. Questi metodi per non comunicare e non condividere non possono che preoccupare.