“Incomprensibile”. Così il coordinatore delle Attività Sanitarie Territorialidella Asm, Vito Cilla, commenta il sit-in di protesta svoltosi oggi a Matera innanzi all’ex consultorio di Via Matteotti su iniziativa del Collettivo Donne Matera. Sfugge ai radar il motivo per cui si contesta la decisione dell’Azienda di rendere più funzionale il servizio, organizzando l’intera rete consultoriale presso la Asm di via Montescaglioso. Come si è già avuto modo di spiegare
alcuni giorni fa, l’ex sede di via Matteotti era logisticamente inappropriata per diversi motivi: una struttura divisa in due appartamenti, accesso ai disabili reso oltremodo difficile dalla presenza di barriere architettoniche, basso o nullo rispetto della privacy specie per le minorenni interessate da procedimenti di interruzione legale della gravidanza. Per non dire della presenza a giorni alterni del personale sanitario diviso per metà dei giorni in via Matteotti e per l’altra metà alla Asm.
Al contrario, la allocazione del consultorio nell’unica sede di via Montescaglioso, permette finalmente all’Azienda di offrire servizi integrati prima impropriamente suddivisi su due sedi: “non si comprende -afferma Cilla- come criticare la scelta di omogeneizzare i percorsi ed i servizi che l’Asm offre: dall’accompagnamento iniziale, ai corsi per futuri genitori, alla tutela
piena della dignità della persona e della privacy. Si pensi per un momento a cosa significava prima vedere una minorenne entrare in un consultorio e come facilmente si potesse collegare questa sua presenza ad accadimenti poco felici; si rifletta poi su cosa voglia dire oggi garantire un’accoglienza e una qualità della consulenza in locali del tutto anonimi, ben strutturati e
dotati di ogni comfort”. Punti di partenza e non di approdo, aggiunge Cilla, di un ampio progetto di potenziamento del consultorio familiare che nei prossimi mesi porterà al “consultorio h12”, ovvero professionisti sanitari e assistenti sociali a totale disposizione di donne e familiari non solo -come avviene ora- durante i normali e limitati accessi giornalieri, ma ininterrottamente per 12 ore al giorno. “Questo è il segno -conclude Cilla- che la Asm non chiude nulla, ma riorganizza per fare di più e meglio di prima. Del resto è banale ricordare
che l’importante è dare servizi sempre migliori e non attardarsi sul dove. Se poi il dove è la Asm, beh, ogni commento è francamente superfluo”.
Lug 11
Non cononosco i dettagli. Vuoi vedere, da quanto esposto, che non sia in piccolo come quei presidi per il matenimento della rete ospedaliera composta da 17 strutture? Fortuna che i soldi del petrolio si stanno riducendo, forse finiremo di fare la guardia ai bidoni vuoti.