Riceviamo e pubblichiamo la lettera dello psicologo potentino Vincenzo De Lorenzo, diversamente abile, in cui ringrazia coloro che lo hanno assistito durante il ricovero negli ospedali di Melfi e Pescopagano. Di seguito la nota integrale.
Quando guardi in faccia la morte, davanti ai tuoi occhi passa tutta la tua vita e, anche intubato, anche in terapia intensiva, anche quando farmaci, ossigeno e sofferenza ti offuscano pensieri, ragione e sentimenti, la gratitudine nei confronti di chi si prende cura di te si libera da ogni formalismo e diventa concretamente autentica. Gelsomina Capobianco, Domenico Cutrone, Angelo Telesca, Michela Baruso, Salvatore Cappiello, Rosa Cappiello, Antonella Di Lonardo, Maria D’Angelo, Maria Falaguerra, Antonio Forte, Nunzia Lapolla, Maria Loriso, Michelina Miranda, Gentile Mariella, Tiziana Patruno, Antonietta Crecca, Romina Anguilano, Mauro Rosucci, Gaetanina Mastronardi, Eulalia Tudisco, Giuseppe Griesi, Felice Severino, Maria Pastore e Cesare Reato. Sono queste le meravigliose persone alle quali va il mio grazie. Un nome dietro l’altro perché non faccio differenza tra oss, infermieri e medici. Ciascuno secondo la propria professionalità, ciascuno secondo le proprie competenze, ciascuno secondo le proprie sensibilità e, tutti insieme, hanno dato un volto alla sanità lucana, all’ospedale ‘San Giovanni di Dio’ di Melfi, al reparto di Anestesia e Rianimazione. Ed è un volto di grande umanità, un volto materno e paterno insieme, un volto che si è preso cura di me e mi è stato accanto. Ma un volto che è fatto anche di capacità, di costanza, di perseveranza, e di tutte le energie che quotidianamente profonde in favore di tutte le persone che gli sono affidate e che ha profuso per donarmi nuova vita. La quasi assoluta mancanza di possibilità nel muovere gli arti, mi porta a essere dipendente dal mio prossimo. Nella mia ultima esperienza nel nosocomio melfitano, il mio prossimo è stato il personale del reparto dove ho trascorso la mia degenza, un prossimo premuroso, attento e sempre pronto a sostenermi nei momenti di difficoltà che pure ci sono stati. E’ grazie al Signore che di loro si è servito, se trascorrerò il Natale nella mia casa, ed è con loro che lo trascorrerò, perché anche se non potrò abbracciarli fisicamente, se non potrò scambiarmi gli auguri di persona, i loro cuori saranno nel mio e, rimarranno uniti per sempre, perché gli amici restano tali in questa vita e nell’altra e io ho trovato dei grandi amici e due persone speciali: Rosanna Troiano e Vincenzo Filitti.