Si è tenuta a Lagonegro il 24 febbraio presso il Convento San Francesco un’altra tappa dell’incontro organizzato dal CRAL (Consulta Regionale Associazioni Laicali) e Ordini dei Medici della Provincia di Potenza. A confronto cittadini, professionisti della sanità, esponsabili di associazioni in generale per ricevere indicazioni e suggerimenti secondo lo spirito sinodale al fine di delineare un modello di sviluppo possibile per la Basilicata e, nello specifico, per il comparto della Sanità.
Un incontro molto partecipato, che ha visto il saluto MonsignorVincenzo Orofino, Vescovo della Diocesi di Tursi Lagonegro, le introduzioni di uno dei Responsabili del Laicato Cattolico Fausto Santangelo, del Presidente Provinciale dei Medici di Potenza Rocco Paternò e del Coordinatore del Progetto Lorenzo Bochicchio (già D.G.ASP Potenza );ha coordinato i lavori Erberto Stolfi.
Sono intervenuti Amministratori Comunali (tra cui la già Sindaca di Lagonegro Maria Di Lascio ), Operatori della Sanità, Responsabili del Volontariato oltre a semplici cittadini;
molto apprezzato l’intervento del Consigliere Regionale Marcello Pittella che ha rimarcato le perplessità circa il recente dibattito in corso sull’Autonomia Differenziata e il PNRR; così come si è molto discusso sul ruolo dell’Ospedale di Lagonegro e il suo lento declino.
Principalmente si è inteso insistere circa le prospettive cui deve informarsi il nuovo Piano Sanitario Regionale, alla luce di quanto è emerso da una recente analisi della Fondazione Gimbe che pone la Basilicata al penultimo posto delle Regioni, a seguito delle pagelle del Ministero della Salute circa l’adempimento dei LEA ( Livelli Essenziali di Assistenza); ovviamente, si è molto insistito affinchè i bisogni di salute dei lucani siano posti in primissimo piano,specie per i pazienti affetti da malattie croniche, oncologiche e/o con pluripatologie, oltre a riprendere e rilanciare la pratica della Prevenzione.
Ripensare, quindi, ad una sanità che sappia essere vicino al paziente, specie in una regione come la Basilicata disarticolata e con infrastrutture carenti e di difficile fruizione; per questo, occorre insistere sulla medicina territoriale implementando ospedali e case di comunità, ma anche con una diversa governance delle farmacie; così come sempre più urgente si avverte l’utilizzo dello strumento della telemedicina, in una logica, come amiamo evidenziare attraverso il Manifesto dell’Associazione Italiana Diabetici Fand, “Meno Ospedale e più Territorio”; il tutto,sia per evitare lo spopolamento che può determinarsi per la migrazione delle persone anziane e bisognose di assistenza e cura, che andrebbero ad aggiungersi ai cervelli in fuga; ma anche per limitare la stessa migrazione sanitaria occasionale, per quanti possono permetterselo, già abbastanza onerosa per la collettività, stante gli oltre 50 milioni fin qui conteggiati, nell’ultimo anno preso in considerazione, come ci dicono i dati ufficiali della stessa istituzione regionale.
Dall’incontro, inoltre, è emerso quanto utile e da non sottovalutare la recente istituzione della Facoltà di Medicina presso l’Università della Basilicata, affinchè possa essere stimolo per poter avere in loco la possibilità di fruire di una classe medica,a condizione di renderla attrattiva con strumentazioni efficaci e interazioni con le presenti strutture ospedaliere già operanti sul territorio.