Riordino sistema sanitario, sì da quarta Commissione. Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza. Approvati alcuni emendamenti proposti dai consiglieri Cifarelli, Lacorazza, Giuzio, Polese, Santarsiero, Robortella, Bradascio e Pace.
Via libera al disegno di legge relativo al riordino del servizio sanitario regionale di Basilicata. Il provvedimento è stato approvato a maggioranza, oggi pomeriggio, in quarta Commissione consiliare presieduta da Luigi Bradascio (Pp) con il voto favorevole di Cifarelli, Polese, Miranda Castelgrande (Pd), Bradascio e Pace (Gm), il voto contrario di Napoli (Pdl-Fi), Rosa (Lb-Fdi), Romaniello (Gm) e Perrino (M5s) e l’astensione di Lacorazza (Pd).
“Il processo di riordino del Servizio sanitario regionale – si legge nella relazione esplicativa del ddl – è strettamente connesso all’evoluzione degli scenari sanitari, sociali, economici e normativi che interessano il sistema sanitario nazionale e quello regionale. Scenari che impongono un riposizionamento dell’intero sistema sanitario regionale, in grado di coniugarne la sostenibilità economica con la tutela dei livelli essenziali di assistenza, in una logica di difesa dell’identità regionale e di rispetto delle disposizioni normative vigenti”.
Prima del voto finale sull’intero provvedimento l’organismo consiliare ha approvato alcuni emendamenti proposti dai consiglieri Cifarelli, Lacorazza, Giuzio, Polese, Santarsiero, Robortella, Bradascio e Pace.
Tra gli emendamenti che hanno ottenuto il parere favorevole si segnalano il richiamo all’art. 32 della Costituzione della Repubblica italiana che tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e l’introduzione di un nuovo articolo (“Programmazione”) che fissa al 30 giugno 2017 la data entro la quale la Giunta regionale deve adottare il nuovo Piano regionale integrato della salute e dei servizi alla persona e alla comunità per il triennio 2018/2020. Il Piano dovrà essere approvato, poi, dal Consiglio regionale nei successivi 6 mesi.
Emendate anche le norme transitorie (art.4): si passa da 30 giorni a 180 giorni quale termine per le attività che dovranno essere poste in essere dai direttori generali delle Aziende sanitarie locali di Potenza e Matera e dell’Azienda ospedaliera regionale “San Carlo”. Previsto, inoltre, che gli incarichi di direzione dei dipartimenti aziendali decadano con l’approvazione del nuovo Piano sanitario.
Per quanto riguarda l’ospedale di Pescopagano,l’emendamento approvato prevede che il presidio resti all’interno del polo ospedaliero San Carlo di Potenza(il disegno di legge originario della Giunta prevedeva che l’Asp ne assumesse la titolarità). Per i presidi ospedalieri della provincia di Matera, il Dea di I livello “Ospedale Madonna delle Grazie” di Matera e il “Giovanni Paolo II” di Policoro, sede di Psa,diventano una unica articolazione ospedaliera per acuti.
Per quanto riguarda l’Osservatorio regionale sui servizi alla persona questo sarà costituito dalla Giunta regionale entro 30 giorni (non più 60 giorni) e dovrà esprimere il proprio parere sul nuovo Piano regionale sanitario. Con cadenza trimestrale (non più quadrimestrale) l’Osservatorio dovrà riferire alla Giunta regionale e alla competente Commissione consiliare sull’andamento del riordino del Ssr.
Il consigliere Lacorazza, prima del voto sul provvedimento, ha dichiarato di ritirare la sua proposta di legge in materia di riordino del servizio sanitario regionale in quanto alcune sue sollecitazioni sono state accolte dagli emendamenti approvati.
Per il consigliere Rosa “si è scritta una delle pagine più brutte di questa legislatura. Il compromesso raggiunto non migliora il sistema sanitario in Basilicata, il 2016 doveva essere l’anno in cui approvare il nuovo Piano sanitario che – ha sottolineato – è scaduto il 31 dicembre 2015”. Anche a parere del consigliere Romaniello “il Piano di riordino doveva essere approvato dopo il Piano sanitario. Il testo normativo licenziato – ha proseguito – non ha tenuto conto delle sollecitazioni pervenute dai territori, tranne che per il presidio ospedaliero di Pescopagano.”
Presenti ai lavori della Commissione oltre al presidente Bradascio (Pp) i consiglieri Cifarelli, Miranda Castelgrande, Polese, Lacorazza e Santarsiero (Pd), Pace e Romaniello (Gm), Perrino (M5s), Rosa (Lb-Fdi) e Napoli (Pdl-Fi)
Consigliere regionale Cifarelli (PD) su approvazione legge di riordino sistema sanitario regionale di Basilicata.
Il grande lavoro di ascolto dei territori e poi la proficua discussione con il Presidente Pittella nella maggioranza e nel Gruppo PD hanno consentito in Commissione di migliorare il testo iniziale del Ddl di riordino del sistema sanitario regionale approvato dalla Giunta Regionale nel luglio scorso.
Le norme nazionali intervenute negli ultimi due anni, sia in materia di personale, che in materia di tetti di spesa nella sanità, che riguardo agli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera, insieme ai mutati bisogni di sanità sui territori, hanno obbligato la Giunta regionale a riordinare il settore in un processo temporale teso ad evitare chiusure di ospedali e contemporaneamente a potenziare l’offerta sanitaria sui territori.
Da questo punto di vista la previsione di un aggiornamento del Piano sanitario Regionale, inserita all’interno della legge, da affettuarsi entro la fine del 2017, rappresenta lo strumento per armonizzare il riordino che partirà con il prossimo anno, con le più profonde esigenze di modernizzazione, razionalizzazione e riorganizzazione del sistema nell’interesse esclusivo della centralità dei bisogni dei cittadini.
Ci apprestiamo alla discussione in Consiglio regionale registrando gli importanti passi in avanti compiuti nella condivisione del progetto di riordino pur nella distinzione dialettica e delle posizioni politiche personali che rispettiamo e rispetteremo.
Dalle minoranze ci saremmo aspettati un contributo costruttivo nel merito del riordino; abbiamo assistito, invece, in questi sei mesi a loro specifici approfondimenti sullo stato di salute del centrosinistra anziché della sanità lucana.