Il Segretario Territoriale di Matera di FSI-USAE, Giuseppe Cavallo e il Segretario Territoriale di Potenza di FSI-USAE, Giampaolo Mecca hanno inviato una nota congiunta sulle residenze sanitarie per gli anziani. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
La Basilicata tra le regioni del meridione è quella con il più alto indice di vecchiaia, anche in considerazione della popolazione effettivamente residente.
Eppure, ciononostante, nella nostra regione il rapporto tra le case di riposo, le residenze sanitarie assistenziali (RSA) e le Residenze sociosanitarie assistenziali per anziani (RSSA) non è ancora ben regolamentato.
La Regione Basilicata si è infatti dotata delle norme per l’autorizzazione dei servizi per anziani ma non ha ancora provveduto alla emanazione delle norma necessarie per l’accreditamento delle varie strutture esistenti sul territorio regionale.
La predetta carenza normativa genera una evidente disparità di trattamento e comporta inoltre un mancato rispetto della normativa in materia assistenziale. Gli anziani non autosufficienti vengono infatti assistiti dalle case di riposo, che in teoria non potrebbero farlo, e che percepiscono anche una quota di compartecipazione all’assistenza.
Nessuna quota percepiscono invece le residenze sanitarie e le residenze assistenziali per anziani non autosufficienti, venendo di fatto ignorato il dettato del D.Lgs n. 502/92 art. 3 septies, commi 4 e 5, in virtù del quale tutte le prestazioni sociosanitarie ad elevata integrazione sanitaria sono assicurate dalle Azienda Sanitarie e sono a loro totale carico.
Quello che si verifica nella realtà in Basilicata è che tutte le strutture che assistono anziani si fanno pagare l’intera retta ovvero, in qualche caso, una quota parte.
La situazione di particolare gravità consiste nel fatto che i pazienti anziani affetti da patologie gravi, invalidanti ed irreversibili come l’Alzheimer, pagano l’intera retta alle strutture private che dovrebbero invece ricevere il pagamento dalla Regione Basilicata per il tramite delle Aziende Sanitarie.
E’ evidente che in tale situazione le probabilità di contenziosi giudiziari sono altissime con rischio di costi esorbitanti sulla casse del servizio sanitario regionale, si chiede pertanto all’Assessore alla Sanità di attivare con la necessaria urgenza un tavolo per la definizione della suddette problematiche.