Da Sanità Futura parte un monito alla Regione: “Tenete aperti gli ambulatori ospedalieri perchè quest’anno non potremo sostenere prestazioni gratuite come ha già ampiamente abusato la Regione nel 2021”. Di seguito la nota integrale.
L’avvio del nuovo anno ripropone la necessità di accrescere le prestazioni a tutela della salute dei cittadini, in particolare delle categorie che ne hanno più bisogno. La sanità per effetto della pandemia anche in Basilicata è profondamente cambiata. Insieme alla prevenzione dal contagio e all’intensificazione della campagna vaccinale attraverso la terza dose, oltre all’intensificazione del tracciamento, sono cresciute le esigenze di tutela della salute in un contesto del Servizio Sanitario Regionale diverso dal passato.
In questo quadro di maggiore impegno che richiede, prima di tutto, una maggiore cooperazione tra pubblico e privato accreditato, il nuovo anno comincia sotto il segno del contenzioso perché la Regione sta abusando dei Centri Accreditati, non pagando le prestazioni erogate, nonostante gli operatori del Cup, assediati dalle richieste dei pazienti, siano costretti a “forzare” le agende destinandoli verso i Centri Accreditati che accolgono tutti a proprie spese.
Da Sanità Futura parte un monito alla Regione: “tenete aperti gli ambulatori ospedalieri perché quest’anno non potremo sostenere prestazioni gratuite come ha già ampiamente abusato la Regione nel 2021”.
Sanità Futura – preannunciando nuovi contenziosi – chiede un urgente confronto pubblico all’assessore Leone che innanzitutto dovrebbe spiegare le motivazioni dei mancati pagamenti ai Centri Accreditati.
“Siamo in prima linea in questa guerra non solo contro il virus, ma anche contro la disattenzione politica ed i tranelli della burocrazia”: afferma il presidente di Sanità Futura Giuseppe Demarzio. “Il nostro forum di novembre a Melfi, sulla Sanità in fase pandemica, ha dimostrato con analisi, valutazioni, dati e interventi di autorevoli esperti, dove occorre intervenire, ma – aggiunge – Bardi e Leone non hanno avuto il tempo di partecipare nè di accogliere gli atti congressuali. Il tema è molto serio e ci aspettiamo un immediato riscontro. L’alternativa sarà una dura protesta per l’impossibilità a continuare in questo modo. Nell’incidere della pandemia e dei nuovi contagi la Regione non conti più su di noi, giammai per il mancato impegno ma per l’assenza di risorse economiche ancora nelle casse regionali e inutilizzate”.
“L’atteggiamento della nostra Associazione imperniato sulla volontà di una fattiva collaborazione per riuscire a migliorare l’assistenza territoriale nella nostra Regione – continua – non ha più nulla da dimostrare. Del resto, solo con una genuina ed efficace collaborazione si poteva riuscire a operare una produttiva sollecitazione per le atre 2 forti criticità, di competenza regionale, che devono essere risolte quanto più rapidamente e che riguardano: il triste dato sulla mobilità interregionale (di recente sottolineato anche dalla Corte dei Conti) e il recepimento di quanto stabilito dal cosiddetto decreto Draghi (sostegni bis) per il puntuale pagamento di tutte prestazioni erogate dalle strutture accreditate nel corso dell’anno 2021. Appare perfino banale ma è una verità: per collaborare bisogna che le parti lavorino insieme, se ciò non accadesse già nei prossimi giorni, sarebbe un disastro annunciato”.