Ridurre le liste di attesa con risorse finanziate da terzi. Il progetto apripista lanciato nel maggio 2017 dall’Asm con i fondi rivenienti dalla libera professione intramoenia è ormai un must della lotta ai tempi d’attesa
in sanità.
L’Azienda ha infatti approvato una proposta del Direttore del Dipartimento dei Servizi Diagnostici (Michele Nardella) che prevede l’avvio di un progetto per sedute aggiuntive da svolgersi fuori orario di servizio dal personale medico e tecnico di radiologia. Peraltro impiegando al meglio ed in rete le strumentazioni tecnologiche presenti in ogni presidio aziendale.
Tre gli asset:
- Risonanza Magnetica- il progetto prevede l’attivazione di 1 turno in seduta aggiuntiva utilizzando la risonanza presente nel P.O. di Policoro
-Tac- saranno garantiti 2 turni aggiuntivi settimanali, con impiego della tac del P.O. di Matera, dedicati esclusivamente ad effettuare esami per i pazienti ricoverati e per i pazienti ambulatoriali con priorità
-Radiologia interventistica- oltre alle attuali due sedute settimanali (che non riescono a coprire il continuo incremento di sedute), sarà istituito un turno aggiuntivo al venerdì.
In breve, senza alcun onere per l’Asm, grazie all’impiego di risorse rivenienti da terzi, si riesce a sfruttare al meglio il parco tecnologico aziendale e, al contempo, ad incrementare i servizi ai cittadini.
“Gli ottimi risultati del 2017 con il progetto di riduzione delle liste d’attesa -afferma il Direttore Sanitario Asm Domenico Adduci- inducono a ritenere che anche per l’anno in corso verranno confermati i dati di attività in un settore di primaria importanza
nell’economia complessiva dei servizi sanitari. Più sedute di risonanza, tac e radiologia interventistica -dichiara Adduci- significano meno giorni di attesa, minor durata media dei ricoveri, miglior utilizzo delle apparecchiature radiologiche. E tanto, senza oneri per il bilancio
aziendale”.