Il gruppo di lavoro sulla salute di “Diritti di Cittadinanza” di Matera ha inviato alla nostra redazione il documento già spedito all’Assessore alla Sanità Attilio Martorano, al Direttore Generale Asm Rocco Maglietta, al Direttore Sanitario Asm Andrea Sacco, al dirigente Asm Vito Cilla, al responsabile Unimed Tommaso Dubla e all’Ordine dei medici in cui si fa il punto sull’attuazione della riforma della medicina di base. Di seguito la nota integrale.
Il punto sull’attuazione della riforma della medicina di base
Sono ormai trascorsi i termini previsti dalla Legge n.189/2012 di conversione del Decreto-legge n.158/2012 per l’avvio della riorganizzazione territoriale della medicina di base finalizzata a produrre un profondo rinnovamento nelle modalità di erogazione del servizio sanitario pubblico nelle strutture di prossimità con cui i cittadini-utenti vengono quotidianamente a contatto per la tutela della salute.
Dovrebbero quindi, in base a quanto previsto dalla legge, essere già operative le nuove disposizioni in base alle quali le Regioni devono aver definito l’organizzazione distrettuale dei servizi territoriali di assistenza primaria, per promuovere la presa in carico h24 dei cittadini e l’offerta integrata dei servizi ospedalieri, delle prestazioni dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta, della guardia medica, della medicina dei servizi.
Ricordiamo che la riforma prevede l’erogazione delle prestazioni professionali nelle cosiddette “aggregazioni funzionali territoriali”, attraverso cui medici di famiglia e specialisti dovranno condividere obiettivi, processi assistenziali, strumenti di valutazione della qualità del servizio, linee guida.
Dovranno altresì prevedersi forme organizzative multiprofessionali, strutturate in “unità complesse di cure primarie”, attraverso cui verranno erogate prestazioni assistenziali tramite il coordinamento e l’integrazione di professionisti delle cure primarie.
Unitamente alla Direzione ASM e con la partecipazione dell’Assessore Regionale dr. Attilio Martorano “Diritti di Cittadinanza” organizzò lo scorso 26 gennaio un convegno sulla riforma della medicina di base, per esaminare problemi e prospettive finalizzate a dare concreta attuazione alle nuove disposizioni di legge nella nostra regione, peraltro largamente auspicata dalle famiglie, come evidenziò l’esito di un monitoraggio effettuato dalla nostra associazione, i cui dati furono illustrati nella circostanza.
“Diritti di Cittadinanza” riepilogò in un pro-memoria, fatto pervenire allo stesso Assessore Regionale e alla Direzione ASM, i punti emersi dal convegno quale indicazione dei problemi da affrontare per superare le difficoltà di diversa natura che furono sollevate nel dibattito e che avrebbero potuto, ove non adeguatamente affrontate, compromettere l’avvio del complesso processo di riordino e soprattutto la sua efficacia ed efficienza.
In particolare nel promemoria si sottolineavano i seguenti punti:
- definire i criteri per l’individuazione di personale e servizi specialistici e la loro dislocazione dall’ospedale al territorio;
- fronteggiare i problemi di attuazione delle Associazioni Funzionali Territoriali (AFT) e delle Unità Complesse di Cure primarie (UCCP) anche in zone periferiche e in piccoli comuni per poter scongiurare un paventato arretramento del servizio rispetto alle condizioni attuali;
- valorizzare la positività del percorso intrapreso con la Casa Comune della Salute per la riduzione delle liste di attesa e la sperimentazione già in atto con le forme di aggregazione dei medici sul territorio provinciale di Matera (medicine di gruppo di Bernalda, Matera, Montescaglioso, Policoro e Tricarico);
- assicurare la permanenza anche nelle nuove strutture del rapporto fiduciario con il proprio medico di famiglia scelto dai cittadini;
- valorizzare la figura professionale della guardia medica (da considerare anche nell’unicità del ruolo);
- rendere obbligatoria secondo la legge l’adesione dei medici all’assetto organizzativo e al sistema informativo nazionale (anche in riferimento alla tessera sanitaria e alla trasmissione telematica delle ricette mediche e “portabilità” telematica della storia sanitaria del paziente).
“Diritti di Cittadinanza” al termine del Convegno del 26 gennaio scorso si impegnò da parte sua a monitorare le fasi di avvio e di attuazione della riforma, nell’intento di continuare a interloquire con il Dipartimento Regionale, con la Direzione dell’Asm, con l’Ordine dei Medici della Provincia di Matera e le diverse Organizzazioni Sindacali territoriali dei Medici di famiglia e delle altre professioni sanitarie, al fine di concorrere al pieno conseguimento degli obiettivi della riorganizzazione della medicina di base sul territorio.
La nostra associazione pertanto nelle scorse settimane ha acquisito opportune informazioni sull’attuazione della riforma sul nostro territorio presso l’ASM e rappresentanti sindacali dei medici di famiglia presenti al tavolo di confronto costituito presso il Dipartimento Salute, Sicurezza e Solidarietà Sociale della Regione per l’avvio delle disposizioni legislative sulla riorganizzazione della medicina di base.
Le informazioni acquisite ci dicono che solo qualche limitato obiettivo della complessiva riforma si sta per conseguire e prevalentemente per autonoma iniziativa della Direzione ASM, la quale, in mancanza di specifici orientamenti del Dipartimento regionale, avrebbe raggiunto una intesa con i rappresentanti sindacali dei medici di famiglia e dell’Ordine provinciale dei medici.
Si tratterebbe per ora solo di sperimentare l’integrazione del servizio di guardia medica nell’ambito delle prestazioni offerte dalle strutture delle associazioni dei medici dell’Unimed di Matera e Montescaglioso, della Casa della Salute operante presso l’Ospedale di Tricarico ed in qualche altra realtà locale, in modo da assicurare una continuità di presenza dei medici per h.16/24, con previsione di piena accessibilità alle informazioni sanitarie in possesso dei medici di famiglia anche da parte dei medici del servizio di guardia medica.
Come si vede, si tratta di ben poca cosa rispetto agli intenti della Riforma nel voler determinare un “cambio di paradigma” nel servizio sanitario pubblico, dal momento che si dovrebbe passare, in base alla legge, da una visione “ospedalocentrica” (l’ospedale dovrebbe, invece, essere riservato alle cure complesse e per le acuzie) a quella che sottolinea il ruolo decisivo delle strutture territoriali di prossimità per assicurare la tutela della salute dei cittadini.
La riforma della medicina di base dovrebbe a questo punto rappresentare un impegno preciso del nuovo Consiglio Regionale, nell’auspicio che le forze politiche che si candidano al governo della Regione sappiano e vogliano perseguire un obiettivo decisivo per la tutela del diritto alla salute dei cittadini.
Il gruppo di lavoro sulla salute di “Diritti di Cittadinanza” di Matera