“Condivido il contenuto politico dell’Ordine del giorno che impegna il sindaco a intervenire presso la Regione per il consolidamento e il rilancio e la maggiore valorizzazione dell’ospedale di Matera, il riequilibrio territoriale nel riparto delle risorse finanziarie e la discussione del Piano sanitario regionale”. Lo ha detto il sindaco, Salvatore Adduce, intervenendo al dibattito sull’ordine del giorno firmato da tutti i consiglieri comunali sulla situazione della sanità in provincia di Matera. “E tuttavia – ha aggiunto Adduce – non dobbiamo dimenticare che appena 15 anni fa quando si parlava dell’ospedale di Matera c’era un fuggi fuggi generale. Sì, solo tre lustri fa dall’ospedale di Matera si fuggiva letteralmente. Grazie al lavoro intenso fatto da noi, oggi la situazione è molto diversa, molto positivamente diversa. Dobbiamo ricostruire con onestà serietà quanto accaduto e avere la consapevolezza che in un arco di tre lustri abbiamo rivoluzionato il sistema sanitario della nostra provincia e, in particolare, della nostra città attraverso una trasformazione profonda dell’offerta di servizi. Abbiamo messo in campo, lo ricordo anche perché ero in consiglio regionale, scelte lungimiranti a cominciare dalla costruzione del nuovo ospedale per il quale non tutti erano d’accordo. Bene facemmo, all’epoca a fare quella scelta superando quella spirale che si manifesta ogni qual volta nella nostra città si cerca di fare delle scelte e si rischia di farsi prendere dalla sindrome dello stallo, della non decisione. Fortunatamente non ci facemmo prendere da quella sindrome e nel 2002, unico esempio a livello nazionale, inaugurammo un ospedale costato 120 miliardi di lire in tempi rapidissimi, rispettando la tabella di marcia. Questa operazione è riuscita a Matera e non altrove e di ciò dobbiamo andare orgogliosi”.
Il sindaco si è quindi soffermato sulle competenze. “Abbiamo avuto medici di altissima qualità che poi liberamente e per ragioni personali hanno scelto di prendere altre strade. Ma la soluzione dei problemi della nostra sanità non può essere esclusivamente affidata a dei guru che servono soprattutto a trasferire ai nostri medici quelle professionalità e adeguate competenze che ci facciano sempre più tendere all’eccellenza. Quello che ci vuole è un’attenta calibratura delle attività, dei servizi e anche delle competenze. Su questi temi dobbiamo dialogare con i responsabili regionali della sanità sapendo che il finanziamento dell’Asm è rapportato al numero degli abitanti. Noi non dobbiamo rinunciare al nostro ospedale di eccellenza che è il San Carlo. Ma questo deve valere anche per il Madonna delle Grazie, il secondo polo ospedaliero della regione, che grazie ad una corretta suddivisione di compiti deve poter offrire a tutti i lucani, e non solo, una qualità di servizi eccellente. Dobbiamo pretendere che la Regione ponga molta attenzione a questo tema. Non è più proponibile il meccanismo secondo cui l’ospedale di Matera venga finanziato in base al numero degli abitanti. Per questa ragione convocherò nei prossimi giorni la conferenza dei sindaci dell’Asm invitando l’assessore regionale alla sanità, Attilio Martorano, il direttore generale dell’Asm, i consiglieri regionali ed i parlamentari. I problemi del debito di 24 milioni di euro, i problemi del personale, la interruzione di servizi importanti sono questioni vitali al fine del recupero dell’equilibrio. Ma attenzione, da materani non dobbiamo chiuderci nel confine della nostra città. Dobbiamo sapere che nella nostra provincia esistono altre strutture ospedaliere che meritano adeguata attenzione. E dobbiamo segnalare la necessità di guardare con altrettanta attenzione alla sanità sul territorio, alla medicina di base che costituisce un servizio pubblico importante. Insomma – ha concluso Adduce – io sono per allargare il raggio di visione inquadrando la nostra azione non in una semplice rivendicazione, ma come atto positivo e propositivo per affrontare i nostri problemi”.
L’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità.
ALTRO CHE RILANCIO DELL’0SPEDALE DI MATERA 13 MESI DI ATTESA PER ECOGRAFIA AL SENO.
IL VERO PROBLEMA DA RISOLVERE SONO LE LISTE D’ATTESA.