Emilio Augusto Benini, Presidente FAND-Ass. Italiana Diabetici ha inviato una lettera al segretario nazionale di Cittadinanza Attiva Antonio Gaudioso, componente della Commissione Ministeriale dei LEA ( Livelli Essenziali di Assistenza) per denunciare l a problematica grave ed irrisolta del rinnovo delle patenti di guida per le persone con diabete, che subiscono un intollerabile e assurdo discrimine. Di seguito la nota integrale.
Caro Segretario,
nello spirito di collaborazione che lega la FAND a tutte le sigle rappresentative dei malati cronici, ti chiedo di condividere con me, che rappresento le persone con diabete delle 100 e passa Associazioni della nostra federazione, un’importante richiesta relativa ai LEA.
Il diabete interessa con la sua cronicità almeno 3,5 milioni di Italiani, pari al 6,2% – secondo i dati IBDO – con una preoccupante previsione entro il 2030 di 5 milioni. Oltre a coloro che già stanno diventando ammalati e ancora non lo sanno!
La distinzione tra Diabete Tipo 1- subito trattato con insulin a- e Tipo 2 – trattato inizialmente con dieta, movimento ed eventuali farmaci che negli anni possono essere sostituiti dall’insulina- è importante, tra gli altri, per un aspetto che interessa quasi tutti i diabetici, giovani e adulti in gran parte ancora in età lavorativa e dunque patentati.
Il rinnovo della patente è un annoso problema che, oltre a risentire delle diversità regionali e addirittura locali della gestione sanitaria, crea non poche difficoltà personali, sociali ed economiche, perché è gestito come uno stigma nei confronti di chi ha il diabete come mai viene fatto rispetto ad altri malati cronici. Una persona affetta da diabete, prima d’essere valutata dal medico monocratico, deve avere il certificato del diabetologo con la valutazione complessiva di:
– controllo metabolico attraverso il valore dell’Emoglobina glicata;- eventuali episodi d’ipoglicemia; – eventuali complicanze.
L’esito e l’età del soggetto sono fondamentali per definire il rischio complessivo che può essere:
– basso: rinnovo per gli anni di un soggetto senza diabete;
– medio: rinnovo per 5 anni fino ai 50 anni, per 3 anni fra i 50 e i 70 anni, 1 anno oltre i 70 anni;
– alto: nessun rinnovo.
Eppure troppo spesso capita che persone giovani o non ancora pensionate, solo perché diabetiche anche se a rischio basso, sono trattate NON come prevede lo stesso Codice della Strada, cioè uguali ai non Diabetici, ma appunto come cittadini di serie B e hanno il rinnovo SOLO PER 5 ANNI. Il che significa maggiori spese per tutti gli oneri burocratici da sopportare più frequentemente, senza tralasciare il fatto che il medico monocratico delle diverse Sanità locali può avere un costo diverso. Lo stesso certificato del diabetologo è spesso a pagamento così come altre visite specialistiche- cardiologo, oculista- ritenute essenziali per stilare il certificato;
per organizzazione interna dei Centri diabetologici la visita deve essere prenotata anche con sei mesi d’anticipo: se per caso si è impossibilitati ad effettuarla per un imprevisto, si rischia di perdere il rinnovo, con tutte le conseguenze del caso!
Insomma il rinnovo della patente è un vero e proprio calvario per le persone col diabete che devono affrontare più frequentemente costi diretti e indiretti quali i permessi dal lavoro e l’ansia di pianificare le visite necessarie e gli esami di laboratorio.
Il cronico che già ogni giorno affronta la responsabilità di gestire al meglio la cronicità, per mantenere un’accettabile qualità di vita, si vede invece stigmatizzato e sminuito quanto credo non capiti a nessun altro paziente.
Ecco dunque il motivo della nostra richiesta come FAND: che CNAMC condivida la proposta d’inserire nei LEA il certificato per il rinnovo della patente, al fine di ristabilire l’equità sociale sancita dalla nostra Costituzione. Specialmente in questi lunghissimi mesi di emergenza pandemica, in cui le persone con diabete hanno pagato più di tutti, fra i cittadini italiani, il contagio e la mancanza d’assistenza ambulatoriale e ospedaliera!
Certo che condividerai questa richiesta, auguro buon lavoro e buon Anno Nuovo, nella speranza che l’impegno e la tenacia di chi opera anche nel volontariato siano premiati, finalmente fuori dal tunnel tutti insieme.
Cordialmente.