La prima fase dei riordino del servizio sanitario regionale “si è conclusa nei tempi previsti e senza troppi problemi. Non abbiamo avuto rimostranze significative, tutti i servizi sono stati mantenuti ed in alcuni casi potenziati”. Lo ha detto l’assessore alle Politiche della persona della Regione Basilicata, Flavia Franconi, nell’audizione tenuta oggi nella quarta Commissione permanente (Politica sociale) del Consiglio regionale.L’organismo presieduto oggi dal vicepresidente Michele Napoli (Pdl-Fi) ha avviato la discussione sullo stato di attuazione della legge n. 2/2017 e sul Piano sanitario regionale (approvato dalla Giunta ed ora all’esame della Commissione).
In provincia di Potenza, sotto la direzione unica dell’Azienda San Carlo, si sta configurando il polo unico ospedaliero della provincia di Potenza per acuti, mentre in provincia di Matera, fatta salva l’unificazione nell’ambito di un unica articolazione ospedaliera dei presididi Matera e Policoro, rimane in vigore la configurazione dell’Azienda sanitaria locale che al suo interno gestisce anche il polo ospedaliero.Il Crobsi conferma quale punto di riferimento regionale per la cura e la ricerca sui tumori. “Il modello ospedaliero – ha detto Franconi – è organizzato in base al criterio dell’intensità di cura, con le specialità presenti in rapporto alla popolazione residente, così come prevede il decreto ministeriale 70”. La Giunta ha recentemente deliberato la creazione di due breastunit oncologiche, al San Carlo di Potenza e al Crob di Rionero, con il coordinamento del direttore scientifico del Crob.
Per le aziende sanitarie locali locale viene invece a delinearsi un ruolo di presa in carico ed assistenza di tutto ciò che non è per acuti, per le forme di assistenza ordinaria, residenziale e domiciliare. Adesse – ha spiegato Franconi – è assegnato il ruolo principale di sperimentare l’integrazione socio sanitaria e i modelli di cronic care, essendo di fatto tale ambito quello di maggiore sviluppo nella nostra regione, che si caratterizza demograficamente per un invecchiamento significativo della popolazione. Il Piano prevede inoltre una coerenza dell’organizzazione sanitaria con i profili amministrativi disegnati dalle aree programma, definendo Distretti della salute ampi che devono progressivamente tendere alla coincidenza con gli ambiti socio territoriali. Si punta soprattutto sull’integrazione socio sanitaria dei servizi, incrementando il fabbisogno dei posti letto delle strutture sociosanitarie residenziali e realizzando la centrale operativa regionale, inizialmente prevista per province e poi unica per tutto il territorio regionale a completamento del riordino, che viene disegnata come un sistema intelligente per rafforzare la continuità assistenziale e le strutture intermedie residenziali, in grado quindi di gestire in maniera appropriata sia in ingresso che in uscita i pazienti per fornire loro in tempi rapidissimi la garanzia della continuità assistenziale nella forma più appropriata del loro fabbisogno.
Rispondendo a una domanda del vicepresidente Napoli sui tempi standard di intervento del servizio di emergenza urgenza (26 minuti in luogo dei 18 previsti), il dirigente generale del Dipartimento Politiche della Persona Donato Pafundi ha spiegato che questo problema dipende in parte dal fatto che le apparecchiature e le reti tecnologiche utilizzate non sempre consentono di segnalare i tempi reali di intervento. Il 4 agosto scorso la Giunta regionale ha approvato un progetto per adeguare il sistema, che è stato trasmesso alla stazione unica appaltante per la relativa procedura di gara. Pafundi ha inoltre ricordato che i vincoli imposti dalle norme nazionali impediscono di investire in personale anche se la Regione ha i fondi necessari per farlo. Rispondendo a una domanda del consigliere Perrino Pafundi ha inoltre spiegato che il vincolo esiste sin dal 2006 (legge n. 296/2005) ma fino al 2014 era comunque consentito alle Regioni che rispettavano gli equilibri di bilancio di non rispettare i parametri restrittivi, mentre dal 2015 (legge n. 190/2014) ciò non è più possibile.
Nel dibattito che è seguito Lacorazza ha chiesto la disponibilità della Giunta a raccogliere emendamenti al Piano sanitario, e l’assessore Franconi ha offerto la propria disponibilità ad esaminare le eventuali proposte di modifica. Romaniello ha di poter valutare la documentazione delle aziende sanitarie sullo stato di attuazione del riordino sanitario, che sarà illustrata dai direttori generali in una successiva riunione della Commissione.
Alla riunione della Commissione, oltre al vicepresidente Napoli (Pdl-Fi), hanno partecipato i consiglieri Bochicchio (Psi), Miranda Castelgrande e Lacorazza (Pd), Romaniello (Gm) e Perrino (M5s).