Diritti di Cittadinanza ha redatto un documento sui problemi posti dalla legge 189 in merito alla riorganizzazione territoriale della medicina d base.
Tale documento, che ha come primo destinatario l’assessore regionale alla salute ma che è indirizzato anche all’ASM, all’Ordine dei medici e alle rappresentanze sindacali dei medici di famiglia, vuole essere un contributo alla discussione che si sta svolgendo al tavolo regionale di confronto tra le parti coinvolte nell’attuazione della legge.
L’impegno futuro di Dircit in questo campo, dopo il monitoraggio sul rapporto tra cittadini e medici di famiglia e dopo il convegno sul tema organizzato insieme all’ASM e tenutosi a Matera il 26 gennaio scorso, consisterà nel monitorare le fasi di avvio e di attuazione della riforma.
Riportiamo di seguito il testo integrale avente ad oggetto: “Questioni emerse nel Convegno di Matera del 26 gennaio 2013 in ordine all’attuazione della L.189/2012 sulla riorganizzazione della medicina di base in Basilicata”.
Si ritiene opportuno evidenziare le principali questioni emerse nel convegno in oggetto, promosso congiuntamente da ASM e Associazione “Diritti di Cittadinanza”, nell’intento di sottoporle all’attenzione della S.V., con l’auspicio che siano adeguatamente esaminate al tavolo di confronto costituito presso il Dipartimento Salute, Sicurezza e Solidarietà Sociale della Regione per l’attuazione delle recenti disposizioni legislative sulla riorganizzazione della medicina di base.
Nel convegno di Matera rappresentanti di amministrazioni comunali, di forze sindacali e sociali hanno avuto modo di manifestare le attese per il miglioramento del servizio di me-dicina di base sul territorio che potrà derivare dall’attuazione della legge, unitamente alla preoccupazione per le difficoltà di diversa natura che sono pure state rappresentate e che potrebbero, ove non adeguatamente affrontate, compromettere l’avvio del complesso pro-cesso di riordino e soprattutto la sua efficacia ed efficienza.
L’associazione “Diritti di Cittadinanza” ritiene, a tal fine, che il predetto tavolo di confronto regionale, dove sono rappresentate le aziende sanitarie e i sindacati interessati alla con-trattazione e alla stipula di convenzione, debba essere aperto anche all’ascolto dei citta-dini-utenti del servizio sanitario e delle loro espressioni sociali, al fine di scongiurare il ri-schio che la riforma della medicina di base sia vista prevalentemente/esclusivamente nell’ottica della tutela categoriale del personale sanitario interessato e della pura e sempli-ce logica ragionieristica della ridislocazione delle risorse finanziarie disponibili.
“Diritti di Cittadinanza” da parte sua ha evidenziato nel convegno la portata “epocale” del-la riforma, con la quale, se finalmente venisse pienamente attuata, si potrebbero assicura-re sul territorio, in strutture aggregate monoprofessionali (Aft) e in unità multiprofessionali di cure complesse primarie (Uccp), la presa in carico h24 dei cittadini e l’offerta integrata dei servizi ospedalieri, delle prestazioni dei medici di medicina generale, dei pediatri di li-bera scelta, della guardia medica, della medicina dei servizi attraverso le aggregazioni ter-ritoriali.
Si determinerebbe così un “cambio di paradigma” nel servizio sanitario pubblico, dal mo-mento che si passerebbe da una visione “ospedalocentrica” (l’ospedale dovrebbe, invece, essere riservato alle cure complesse e per le acuzie) a quella che sottolinea il ruolo decisi-vo delle strutture territoriali di prossimità per assicurare la tutela della salute dei cittadini.
Di seguito, pertanto, si espongono le questioni e le problematiche più rilevanti emerse nel convegno, per la cui soluzione si attendono esaurienti risposte da parte del Dipartimento regionale e dal tavolo di confronto:
preliminare necessità di chiarire come fronteggiare la difficoltà per l’indisponibilità di ri-sorse finanziarie aggiuntive;
esigenza di superare i motivi, evidenziati dall’Assessore Martorano, all’origine della non condivisione piena della riforma da parte delle Regioni;
priorità nell’affrontare le difficoltà a individuare le modalità organizzative per le Aft e per le unità complesse di cure primarie, a partire dalla mancanza di criteri per la nomina dei responsabili;
definizione dei criteri per l’individuazione e la dislocazione di personale e servizi spe-cialistici dall’ospedale al territorio;
orientamento da definire per il nuovo inquadramento del personale delle Aft e delle uni-tà complesse di cure primarie in rapporto alla diversità attuale delle posizioni contrat-tuali (medici ospedalieri, medici convenzionati, ecc.);
fronteggiare i problemi di attuazione delle Aft e delle Uccp anche in zone periferiche e in piccoli comuni per poter scongiurare un paventato (da parte dei sindaci intervenuti al dibattito) arretramento del servizio rispetto alle condizioni attuali;
valorizzare la positività del percorso intrapreso con la Casa Comune della Salute per la riduzione delle liste di attesa e la sperimentazione già attuata con le forme di aggre-gazione dei medici sul territorio provinciale di Matera (Unimed e Tricarico);
assicurare la permanenza anche nelle nuove strutture del rapporto fiduciario con il pro-prio medico di famiglia scelto dai cittadini;
valorizzare la figura professionale della guardia medica;
adesione (ora obbligatoria, secondo la legge) dei medici all’assetto organizzativo e al sistema informativo nazionale (anche in riferimento alla tessera sanitaria e alla tra-smissione telematica delle ricette mediche e “portabilità” telematica della storia sanita-ria del paziente);
dare garanzia che nelle nuove strutture territoriali non si riproporranno le carenze se-gnalate dai cittadini nel monitoraggio curato da “Diritti di Cittadinanza”, quali quelle re-lative a tempi prolungati di attesa, accessibilità per disabili, raccordo con le strutture ospedaliere, ecc..
L’associazione “Diritti di Cittadinanza” si impegna a monitorare le fasi di avvio e di attua-zione della riforma nell’intento di continuare a interloquire con la S.V., con la Direzione dell’Asm, con l’Ordine dei Medici della Provincia di Matera e le diverse Organizzazioni Sindacali territoriali dei Medici di famiglia e delle altre professioni sanitarie, al fine di con-correre al pieno conseguimento degli obiettivi della riorganizzazione della medicina di ba-se sul territorio, confidando anche sul pieno coinvolgimento di rappresentanze del mondo del lavoro, che già hanno collaborato nella scorsa primavera per la realizzazione del mo-nitoraggio civico sui medici di famiglia.
Diritti di Cittadinanza – il Presidente Angelo Bianchi