Le strutture sanitarie private accreditate associate a Sanità Futura saranno costrette a chiudere non certo per ferie nel mese di agosto e quindi a sospendere ogni prestazione erogata all’utenza avendo già da alcune settimane raggiunto il tetto di spesa assegnato ad ogni singola struttura. Ad annunciarlo è una nota di Sanità Futura sottolineando che mentre il 25 luglio scorso con l’audizione in Quarta Commissione è stato ripreso, per l’avvio della nuova legislatura regionale, un confronto di alto profilo sulla strategia dell’associazione (racchiusa nello slogan “microriforme per macrorisultati”) per affrontare i problemi più evidenti (Liste di attesa; Saldo di mobilità passiva; Bassa efficienza del sistema), l’estate 2014 corre il rischio di passare come la stagione della chiusura dell’attività tra l’altro senza previsioni di ripresa per l’autunno con un’ ulteriore gravissima emergenza occupazionale che riguarda alcune centinaia di operatori, medici, figure tecniche ed amministrative. La vicenda, conosciuta come “risparmi di settore” – sottolinea il comunicato – è ben nota al Dipartimento Salute della Regione e trae origine da una deliberazione di giunta regionale (la n. 25 del 15 gennaio 2014) che insieme alla conferma del blocco, fino al 31 dicembre 2014, dei tetti di spesa, assegna alle Aziende Sanitarie gli eventuali risparmi di settore, vale a dire togliendoli alle strutture che soddisfano i maggiori fabbisogni richiesti dai cittadini e costringendole quindi a erogare prestazioni senza la indispensabile copertura finanziaria. Sanità Futura ricorda in proposito la sentenza del Consiglio di Stato che salva i tetti di spesa assegnati dalla Regione Puglia alle strutture private, attraverso un metodo decisamente innovativo ristabilisce ruolo e funzioni del sistema sanitario privato e pertanto diventando un caso positivo anche per la Basilicata. Il ‘rivoluzionario’ criterio introdotto da una delibera di giunta pugliese – sottolinea Sanità Futura – riguarda la redistribuzione del budget di spesa assegnato ai privati su base territoriale, rivedendo i criteri di assegnazione del tetto di spesa alle strutture private accreditate per visite specialistiche, radiodiagnostica, medicina nucleare e fisiokinesiterapia.
Riteniamo – è l’appello di Sanità Futura – che ci siano i margini per affrontare e risolvere una questione che, sia chiaro, non comporta alcuna spesa aggiuntiva. E’ sufficiente infatti che la Giunta Regionale provveda alla revoca della sua deliberazione di gennaio scorso e consenta alle strutture sanitarie private di continuare ad erogare prestazioni e servizi. Il nostro auspicio è che nell’ultima settimana di attività politico-istituzionale di Giunta e Consiglio prima della pausa feriale si possa dare soluzione alla richiesta che è essenzialmente legata a tre diritti fondamentali: il diritto di impresa, il diritto al lavoro e al diritto alla tutela della salute.
Ago 03