Gianni Rosa, consigliere regionale Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale in una nota ricorda che c’è una legge regionale, la numero 25 del 2015 per le provvidenze in favore dei familiari e degli accompagnatori di malati costretti a curarsi fuori Regione ma Pittella ha deciso di non finanziarla. Di seguito la nota integrale.
Pensavamo di poter dare una bella notizia. Avevamo sperato che per una volta la voglia di fare qualcosa di buono per i Lucani fosse superiore al rancore personale. Non è così. In Basilicata è sempre una lotta per il potere, mai una lotta per i cittadini.
La nostra legge regionale, la n. 25/2015, per garantire le provvidenze ai familiari ed agli accompagnatori dei malati che sono costretti a curarsi fuori Regione per carenze del Servizio Sanitario regionale non è stata finanziata nel Bilancio di Previsione Pluriennale 2016-2018 della Regione Basilicata Missione 13, Programma 02, Capitolo 49026. Niente, 0.
Parliamo di una legge regionale che obbliga il Governo ad agire e, quindi, a dare copertura finanziaria. Evidentemente non c’è una scelta. Ma Pittella e la sua Giunta pensano di poter fare qualsiasi cosa, anche ignorare la legge.
Abbiamo presentato una interrogazione a risposta immediata per chiedere che venga predisposta una variazione di Bilancio per prevedere lo stanziamento di fondi per finanziare la legge e chiedere come mai, a distanza di sei mesi dall’approvazione della legge, la Giunta non ha ancora predisposto il regolamento attuativo.
Eppure noi abbiamo un medico che è Presidente della Regione e un medico che è Assessore alla Sanità. Eppure il giuramento di Ippocrate impone ai medici “di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell’uomo..”. Che fine hanno fatto questi impegni?
Vogliamo pensare ad una distrazione invece che ad un atto contro un avversario politico? Peggio. È un atto contro i Lucani che per colpa della politica sono costretti ad andarsi a curare fuori Regione. Sulla salute e sulle sofferenze dei Lucani non ci si possono permettere leggerezze. Confidiamo in un rinsavimento di chi ci governa, anche se oramai ne è palese l’inconsistenza umana e politica.