Sabato 19 ottobre 2013 a Matera la Cooperativa “Progetto Popolare” e l’Associazione “Diritti di Cittadinanza” promuovono un incontro pubblico sul tema Salute mentale di Comunità. Matera nel processo della Riforma Psichiatrica ieri e oggi: testimonianze, riflessioni, prospettive. Riportiamo in anteprima i contenuti del convegno che sarà presentato in conferenza stampa presso la libreria dell’Arco giovedì 17 ottobre 2013 alle ore 10.
Le buone pratiche della trentennale esperienza materana per la salute mentale: l’impegno del Comune e della città.
Matera da vari decenni è considerata tra le realtà italiane più importanti nel panorama della riforma psichiatrica legata alla L. 180/78 (Legge Basaglia).
Il Servizio Pubblico favorì dal primo momento di attuazione della legge l’iniziativa di primo gruppo degli Operatori del Centro Igiene Mentale di Matera nell’impegno di superamento dell’Ospedale Psichiatrico, che ha potuto da allora avvalersi anche del sostegno partecipativo e attivo dei cittadini.
Il patrimonio storico culturale dell’esperienza materana è stato alla base dell’attività svolta dalle diverse Cooperative Sociali ed in particolare dalla Progetto Popolare, da allora a tutt’oggi caratterizzata a Matera e nel territorio provinciale per l’approccio decisamente innovativo delle strategie operative di salute mentale, che privilegiano la domiciliarità, l’inclusione sociale e la condivisione del percorso riabilitativo da parte della comunità rispetto alle vecchie pratiche di trattamento essenzialmente sanitario/ospedaliero /Tso) del disagio psichico e mentale.
Quella iniziativa suscitò l’ammirazione dello stesso Franco Basaglia, che così salutava nel 1980 l’esperienza “pioneristica” della Città dei Sassi: “Matera ci ha meravigliato perché non si conosceva questa realtà così esplosiva dal punto di vista dell’applicazione della legge e della presa in carico del disagio psichico. E Matera è nel Meridione!”.
Si comprende quindi il motivo per cui Matera è prescelta nel ’96 e 2008 quale luogo ideale rispettivamente per il Congresso Fondativo dell’Associazione Italiana Residenze per la Salute Mentale (AIRSaM) e del 4° Congresso AIRSaM dove vengono approvate le linee guida su residenzialità e politiche di azione locale per la salute mentale, presentate come “Carta di Matera” 1 e 2, con annessa “Carta dei Presupposti alla Buona Cooperazione Sociale”, mentre nel 2000 la Città ospita il Congresso Internazionale sul tema: “Salute Mentale e qualità della vita nell’area del Mediterraneo”
Oggi è giunto il momento di compiere una sistematica ricognizione del percorso seguito sia in termini di modelli organizzativi e di positive relazioni intrattenute tra i diversi soggetti istituzionali, sociali ed individuali coinvolti, sia in termini di riflessione teorica, per poter proporre a livello regionale, nazionale ed anche europeo quella esperienza quale contributo importante a delineare un profilo di orientamento per nuove scelte culturali ed operative nell’ambito delle strategie per la salute mentale.
Tutto ciò si traduce nella delineazione anche di un originale tassello per il mosaico che si va delineando per candidare Matera quale capitale europea della cultura per il 2019, in quanto si prospetta l’immagine di una Città che può ancora accreditarsi agli occhi dell’opinione pubblica nazionale ed internazionale per un modello culturale vissuto in termini di capacità di accoglienza e di superamento degli stereotipi, di condivisione da parte dei suoi concittadini di un percorso di inserimento sociale dei soggetti in difficoltà, di capacità delle istituzioni di interloquire con operatori, comunità locali e professionisti interessati per fissare orientamenti e linee di azione in quanto si guarda alla salute mentale come bene comune.
La cultura di una Città come Matera in tale prospettiva non viene senz’altro a identificarsi esclusivamente con le iniziative e gli eventi di una certa risonanza mediatica che suscitino l’attenzione dell’opinione pubblica, ma si esprime soprattutto nella sua capacità di esperire il vissuto quotidiano di umanizzazione e civilizzazione dei rapporti interpersonali e di inclusione dei più deboli, ciò che visitatori non frettolosi potranno sempre più apprezzare come un motivo non secondario qualità della vita della comunità materana.
Io ho svolto il servizio civile presso una casa famiglia e ho potuto apprezzare la professionalit
à di alcuni operatori tra cui rino e rocco ma oltre la professionalità si riesce solo con l’amore e la passione che noi gente del sud sappiamo dare.