Summa (Spi Cgil Basilicata): “Torna lo spettro dei manicomi chiusi dalla legge Basaglia. Siamo preoccupati e indignati. Serve un grande movimento di lotta e di proposta contro questa destra regressiva, pericolosa, autoritaria e antidemocratica”. Di seguito la nota integrale.
“Questa destra al governo non solo spacca il Paese con l’autonomia differenziata e aumenta i divari tra nord e sud, ma è una destra regressiva, pericolosa, autoritaria e antidemocratica, che mette i diritti delle persone al servizio delle lobby private che pensano di fare profitti rilegando le persone nei nuovi manicomi”. È quanto afferma il segretario generale dello Spi Cgil Basilicata, Angelo Summa, commentando il disegno di legge 1179/2024 “Disposizioni in materia di tutela della salute mentale” presentato dal senatore Zaffini (da altri ventidue senatori di Fratelli d’Italia e due di Noi Moderati).
“Un disegno di legge – prosegue Summa – che preoccupa e indigna chi ha a cuore il diritto alla salute mentale di ogni persona, sancito dalla nostra Costituzione e affermato con la legge 180/78, la cosiddetta legge Basaglia, che ha posto fine a secoli di abusi nei confronti di migliaia di persone obbligate all’internamento nei manicomi, restituendo loro libertà, dignità e accesso ai diritti. Sappiamo bene che la riforma Basaglia, pur positiva e ricca di successi, non è stata pienamente applicata. E la situazione peggiorerà a causa della grave crisi che colpisce il nostro servizio sanitario nazionale, indebolito da tagli e spinte privatistiche, sfaldando la rete, spesso ancora precaria, dei servizi sociali nei territori.
Lo stato di debolezza dei Dipartimenti di Salute Mentale che devono assicurare il diritto alla salute mentale e alle cure – denuncia il dirigente sindacale – espone sempre più le persone con sofferenza e i loro familiari a un’inaccettabile condizione di abbandono, di prestazioni frammentate, per lo più farmacologiche, di internamento in strutture residenziali istituzionalizzanti e cronicizzanti. Di fronte a questa situazione, che espone a grandi bisogni e a gravi problemi le persone con sofferenza mentale, i loro familiari e gli stessi operatori, invece di potenziare e finanziare le tante opportunità offerte dalla legge 180, sperimentate con successo in molte realtà del nostro paese, il disegno di legge Zaffini offre vecchie, fallimentari ricette. Soluzioni che propongono, di nuovo, la pericolosità della persona con sofferenza, che ritorna ad essere oggetto di controllo e custodia. Ritornano “misure di sicurezza” speciali (in capo al ministro dell’Interno e della Giustizia, sentito il ministro della Salute), che riportano ai tempi di una psichiatria manicomiale controllata da Viminale e potere giudiziario. Infine vengono sdoganati per legge “misure e trattamenti coattivi fisici, farmacologici e ambientali” (con modalità che evocano senza nominarlo il regolamento manicomiale del 1909), invece di valorizzare ed estendere le pratiche di alcuni servizi che operano da tempo senza il ricorso alla contenzione.
Lo Spi Cgil – conclude Summa – non intende subire questa deriva repressiva e neomanicomiale: da subito respingiamo i disvalori e i contenuti del ddL Zaffini e quindi con un richiamo alla mobilitazione, anche in vista della II Conferenza nazionale autogestita per la Salute Mentale convocata a Roma il 22 e 23 novembre 2024, che deve diventare un grande movimento di lotta e di proposta”.