Con l’esplosione del Coronavirus si è avuta una contestuale scoperta del cosiddetto “Lavoro agile“, ma non solo; infatti, si è potuto avviare la pratica del confronto a distanza, attraverso le teleconferenze che numerose si sono susseguite nel dare informazioni, contribuendo, nello stesso tempo, a non far si che con la noia si desse spazio alla depressione.
Fra le tante conference call, una molto interessante è stata quella incentrata sulla “Salute nelle città al tempo del coronavirus “che, alla luce dei profondi cambiamenti che l’emergenza da coronavirus determinerà relativamente alle modalità di intervento degli Amministratori locali nel settore socio-assistenziale e sanitario. Il webinar, organizzato da Anci, con il patrocinio del Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e con la collaborazione scientifica dell’Health City Institute, di Federsanità e del Cities Changing Diabetes ha inteso articolare una riflessione compiuta sulla salute nelle città come bene comune.
I temi che i relatori, a vario titolo, hanno sottoposto all’attenzione di una platea di oltre 500 partecipanti, tra i quali alcuni Amministratori e Rappresentanti di Associazioni di Pazienti della Basilicata, hanno spaziato dal ruolo del Sindaco e dell’Amministratore locale in tema di promozione della salute post COVID19, ai nuovi modelli di network tra partner pubblici e privati che si imporranno nel settore sanitario, alla rinnovata centralità del mondo dell’Associazionismo e del Terzo Settore. Il dibattito non ha trascurerato, inoltre, di affrontare il tema della fragilità sociale che questa emergenza porta con sé e di come cambiano gli strumenti e i messaggi della comunicazione istituzionale in questa fase.
L’attenzione che Anci riserva al tema della salute nelle città non è nuova. Nel 2016, con la sottoscrizione del Manifesto “La Salute nellle Città: bene comune”, elaborato da Health City Institute, l’Associazione dei Comuni ha voluto indicare alle Amministrazioni locali, in dieci punti, le azioni prioritarie per migliorare gli stili di vita e lo stato di salute dei cittadini.
Dopo l’introduzione, affidata a Giulio Castelli Presidente IFEL( Fondazione ANCI ),Roberto Pella Vice Presidente Vicario ANCI e di Luca Pacini Responsabile Area Welfare ANCI, sono state tenute interessanti relazioni rispettivamente da Andrea Lenzi Presidente Health City Institute e Presidente Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita della Presidenza del Consiglio dei Ministri che ha trattato “Quale nuova dimensione ipotizzare nella gestione della salute nelle città dopo il Coronavirus”; da Tiziana Frittelli Presidente Federsanità che ha trattato “ Covid 19: dalla prima alla seconda fase della gestione dell’emergenza. Una governance integrata tra frontiera sanitaria e impegno dei Comuni sul socio-sanitario e assistenziale “ ; da Angelo Tanese Direttore Generale ASL Roma 1 che ha trattatom “ La sanità del futuro tra ospedale e territorio “; da Stefano da Empoli Presidente Istituto per la Competitività I-COM che ha trattato “ Una roadmap per la salute nelle città come bene comune “; da Ketty Vaccaro, Direttore Welfare Fondazione CENSIS che ha trattato “Nuove vulnerabilità e fragilità sociali dopo l’emergenza coronavirus”; da Antonio Gaudioso, Segretario Generale CittadinanzAttiva che ha trattato “ Cittadinanzattiva e sussidiarietà in un nuovo concetto di salute nelle città “ ; da Livio Gigliuto, Vice Presidente Istituto Piepoli che ha trattato “ La comunicazione politica e la salute pubblica nelle città: saper parlare ai cittadini “; da Federico Serra, Direttore Italia Cities Changing Diabetes che ha trattato “ Partnership pubblico-privata e nuovi modelli di network sulla salute della città “ . Le conclusioni affidate, infine , ad Alessandro Cosimi, Dirigente Sanitario Nord – Ovest Toscana
Una iniziativa di sicuro interesse e che ha spaziato su diversi campi , facendo emergere un insieme di problematiche , tra le quali l’importanza che assumono gli “ stili di vita “ , quale base di una Prevenzione indirizzata a salvaguardare la Salute del Cittadino; per questo, è stato fatto un esplicito richiamo ai Sindaci affinchè prestino attenzione, presso il Sistema Scolastico, a partire dalla Scuola Primaria, per una sempre più attenta vigilanza sulla qualità dell’alimentazione delle mense scolastiche, stante il fenomeno in crescendo dell’obesità e del sovrappeso , già nell’età evolutiva, presente sopratutto al Sud , Basilicata compresa dove il rapporto è in ragione di 1 su 3.
Inoltre, nella conferenza è stato più volte richiamato il “ Manifesto della Città in salute “, grazie al quale molte Civiche Amministrazioni, specie delle città più popolose, si sono attivate per la realizzazione di piste ciclabili e/o pedonabili, proprio per facilitare e sensibilizzare il cittadino all’attività fisica. Ma se ciò è giusto ed opportuno per le Megalopoli, bisogna che questo indirizzo possa essere fatto proprio anche da quelle realtà più dimensionate e disarticolate , laddove risiedono popolazioni fatte per lo più di persone anziane e , perciò stesso, più bisognose di doversi mantenere bene in forma; occasione, quindi, per testimoniare come in Basilicata tante Civiche Amministrazioni si stanno adoperando lungo questa traiettoria, a partire da Potenza Capoluogo di regione( con la pista sul fiume Basento e quella di Parco Mondo ), ma con alcune altre, sebbene piccoli Centri già bene attrezzati, come Pignola con la pista che corre lungo il Lago Pantano, o Latronico con quella delle Terme; così come tante altre si stanno interrogando, come a Lauria. Amministrazioni queste che hanno inteso partecipare alla Teleconferenza, accogliendo l’invito dell’ALAD -FAND ( Associazione Diabetici di Basilicata ) che continua a pungolare affinchè si possa tradure in azioni concrete il suo slogan “ Mettere in pratica le 4 M : Muoversi Molto, Mangiare Meglio”.