Si sono svolti giovedì 30 ottobre gli interrogatori di garanzia dei tre medici dell’ospedale San Carlo di Potenza posti venerdì scorso agli arresti domiciliari nell’ambito di un’inchiesta sulla morte di una paziente durante un intervento di cardiochirurgia. Per Michele Cavone, il gip Amerigo Palma ha disposto l’obbligo di firma, mentre si è riservato la decisione sul primario del reparto, Nicola Marraudino, e sull’altro cardiochirurgo, Matteo Galatti.
Ospedale S. Carlo, Pittella faccia chiarezza una volta per tutte
Ci siamo occupati molto dell’Ospedale S. Carlo e dello scandalo che ha coinvolto il reparto di cardiochirurgia. Siamo convinti che un’Istituzione che non garantisce la tutela della salute come bene primario della vita è un’istituzione che ha fallito.
Non abbiamo mai parlato della vicenda giudiziaria in sé perché non è il nostro compito. Quello su cui ci siamo concentrati è la trasparenza che deve connotare l’attività pubblica in ogni suo aspetto, si tratti di utilizzare soldi pubblici o di fare nomine.
L’articolo apparso, lo scorso 29 ottobre, sul giornale on-line Basilicata24, nel quale si legge che “il governatore lucano venne informato sul caso di Elisa Presta” ben prima che scoppiasse lo scandalo denunciato dallo stesso giornale, ci lascia basiti per due ordini di motivi.
Il primo è che non comprendiamo il contesto nel quale la notizia sarebbe stata appresa dal Presidente della Regione; il secondo è per quale ragione il Governatore non ci ha edotto della circostanza durante i vari dibattitti tenutisi in Consiglio.
Per avere maggiore contezza abbiamo richiesto copia della corrispondenza con la quale il Presidente della Regione è stato informato di quanto accaduto in sala operatoria il 28 maggio 2013.
La questione, come ben si comprende, è morale. Far finta di nulla non si può. Abbiamo sempre denunciato i casi in cui la mala gestione della politica crea delle aberrazioni. In questo caso, se così è, faremo lo stesso.
Potenza, 31 Ottobre 2014
Gianni Rosa, Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale