Un appello alla Giunta Regionale e alla politica regionale perché rivedano le “scelte a doppio binario” e un nuovo SOS sulla situazione di crisi del comparto della specialistica ambulatoriale privata accreditata (una sessantina di strutture per circa 600 posti di lavoro) sono stati lanciati oggi a Potenza dall’Anisap Basilicata nel corso di una conferenza stampa in Regione. Il presidente Antonio Flovilla, insieme al vice presidente Roberto Cicchetti ed alcuni componenti, ha denunciato “l’assenza di una normatiiva regionale che sia valida per tutti i centri della sanità privata. L’esempio più clamoroso – ha detto- è rappresentato dalla vicenda della ex Clinica Lucconi di Potenza, struttura accreditata come tante altre importanti per ruolo e per funzione, sebbene impropriamente definita “ospedale” (realtà che invece implica diversa organizzazione e complessità): giunta e politica stanno lavorando per un provvedimento di legge ad hoc. Tutto ciò mentre alle altre strutture sono richiesti tutti i requisiti di sicurezza e quelli moto complessi previsti dalle legislazioni nazionale e regionale. Una situazione – ha detto – scandalosa che non ha precedenti. E’ bene che gli utenti sappiano che le prestazioni che continuiamo ad erogare sono a nostro totale carico avendo ultimato in alcuni casi da settembre il tetto assegnato e che quindi il sistema sanitario regionale per ridurre le liste di attesa è sostenuto dalle imprese private”.
Per il presidente dell’Anisap “ siamo di fronte ad un atteggiamento del Governo Regionale di totale chiusura con l’assessore alla Salute che non sente, non parla e non vede e si rifiuta di procedere alla concertazione come pure è scritto nella Legge Finanziaria 2015 e il Presidente, alle prese con i massimi sistemi , non ha tempo da dedicare alla sanità. Le nostre rivendicazioni che poggiamo sul principio democratico e trasparente di partecipazione sono semplici e si riferiscono ad un nuovo modello contrattuale equo e che farebbe risparmiare, un modello di rete di laboratori, all’integrazione pubblico-privato e ad un percorso che ha come punto di riferimento il miglioramento di servizi e prestazioni all’utenza. Nello specifico dell’attività dei laboratori d’analisi – ha affermato Flovilla – l’imposizione del tetto di 200mila prestazioni oppure l’obbligo a consorziarsi costringerà, anche con l’obbligo di consorzio, a chiudere perché ci sarà un unico sito per le analisi e tanti punti prelievo con la conseguenza della perdita di decine e decine di posti di lavoro. Non comprendiamo quindi tutta l’attenzione per evitare che si perdano posti di lavoro alla Luccioni e il totale disinteresse per le sorti delle nostre aziende”.
Nel ricordare che per superare tale impasse l’ANISAP Basilicata, in data 17 ottobre 2015, ha prodotto formale richiesta al Direttore Generale del Dipartimento Salute, Pafundi, e, per conoscenza, all’Assessore alla Salute, Franconi, e al Presidente Pittella, finalizzata ad attivare il previsto tavolo tecnico relativo alle problematiche del settore, a tutt’oggi rimasta inevasa e priva di riscontro alcuno, Flovilla ha aggiunto che Il Governo regionale, la politica, le istituzioni hanno il dovere di ripiegarsi sul tema, approfondirlo e trovare soluzioni adeguate, il più possibile condivise. La sanità è materia complessa e delicata e, pertanto, ha bisogno di essere governata con attenzione, con competenza e nel rispetto di una visione politica che abbia la centro la persona ed il territorio in cui vive ed opera e non certamente né una visione ingegneristica e tanto meno ragionieristica fatti di tagli. Non si può impoverire un territorio, chiudendo o ridimensionando ospedali e presidi importanti e, contestualmente, costruire nuovi ospedali e servizi in altri territori! In tutto questo non vi è logica, ma soprattutto non vi è politica! E laddove manca la politica, soffrono insieme, irrimediabilmente, cittadini e territori”.
Nov 03