Per la Cisl Medici Basilicata è «clamorosa» la situazione che si è determinata al vertice dell’azienda sanitaria di Potenza, dove, dal 24 giugno 2022 – a seguito della risoluzione anticipata dell’incarico di direttore generale di Giampaolo Stopazzolo – le funzioni di direttore generale sono svolte dal direttore sanitario Luigi D’Angola in ragione di un provvedimento di delega, la delibera del direttore generale n. 76/2022, che individuava proprio nel direttore sanitario la figura di sostituto al verificarsi dell’assenza del direttore generale. Secondo la Cisl Medici, «al di là del fatto che l’incarico suppletivo affidato al direttore sanitario ha ad oggi di molto superato il limite dei 60 giorni previsti dal legislatore, D’Angola risulta allo stato attuale decaduto dalle funzioni di direttore sanitario per mancanza del requisito di età». In sostanza, decadendo da direttore sanitario per raggiunti limiti di età, D’Angola decadrebbe anche dalla carica di direttore generale facente funzioni.
Entrando nel merito normativo della questione, la Cisl Medici spiega che «secondo il combinato disposto degli artt. 3, comma 7, del decreto legislativo n. 502 del 1992 e 11, comma 3, del decreto legislativo n. 288 del 2003, le funzioni di direttore sanitario e di direttore amministrativo cessano al compimento del sessantacinquesimo anno di età. In riferimento a tale prescrizione normativa, vi è una chiara pronuncia della Corte Costituzionale (sent. 295/2009) che sancisce il principio di assoluta inderogabilità al superamento del requisito di età, principio derivante dalla integrazione e combinazione delle norme innanzi richiamate».
«Se è vero come è vero quanto innanzi specificato – continua la federazione cislina – da qualche mese l’Asp vive in una condizione di franca illegittimità gestionale, con un direttore sanitario di fatto decaduto e che, di conseguenza, non ha più lo status per assolvere le funzioni vicarianti di direttore generale. Ricordiamo che il direttore generale costituisce l’organo apicale dell’azienda sanitaria, gravato di particolari ed importanti responsabilità dovendo egli assicurare l’equilibrio economico e funzionale dell’azienda. A tal proposito – continua la Cisl Medici – vi è anche da sottolineare che la giurisprudenza costituzionale ha riconosciuto la natura di principio fondamentale all’art. 11, comma 3, del decreto legislativo n. 288 del 2003, mettendo in evidenza l’importanza che la disciplina relativa alle modalità di cessazione degli incarichi apicali nelle aziende sanitarie, per sopraggiunti limiti di età, esercita sull’organizzazione e la gestione di servizi sanitari e, di riflesso, anche sull’efficienza degli stessi; così facendo la Corte costituzionale ha posto il principio anzidetto in un vincolo di stretta interrelazione con il principio di “tutela della salute” di cui all’art. 117, 3 comma, della Costituzione».
«La Cisl Medici Basilicata è da diverso tempo che sta denunciando l’inosservanza e le continue violazioni di norme e regole che avvengono in Basilicata per quanto riguarda la gestione della sanità pubblica. Ricordiamo al Presidente Bardi che le regole sono le radici su cui si fonda una società. Le regole sono gli elementi fondamentali di una società civile e rappresentano gli strumenti attraverso cui si possono organizzare e coordinare i comportamenti sociali in modo che questi possano tendere nel modo più efficace al benessere collettivo. In un momento così difficile per il nostro territorio, con le gravi criticità che continuano a colpire tutti i settori della sanità pubblica e privata, quello che emerge è un segnale preoccupante, sia sul piano politico che su quello sociale», conclude la Cisl Medici.