Il Sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo, e la presidente della Fondazione ANT Raffaella Pannuti, hanno firmato oggi a Roma nella sala Biblioteca del Ministero della Salute un protocollo di intesa per definire e realizzare un programma di interventi sull’utilizzo e l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore, in linea con quanto previsto dalla legge 38 del 15 marzo 2010. L’ANT (Assistenza Nazionale Tumori) è una nota realtà no profit che opera a livello nazionale nell’ambito dell’assistenza medica specialistica domiciliare ai malati di tumore e della prevenzione oncologica.
“Il Protocollo, ha dichiarato il Sottosegretario De Filippo, è un importante modello di partenariato pubblico e no profit e di sinergie che hanno come fine ultimo la presa in carico dei bisogni della persona malata di tumore, quali cura ed assistenza, ma anche il mantenimento di uno stato di benessere e qualità della vita attraverso l’applicazione di strumenti terapeutici atti a lenire le sofferenze ”.
Per la presidente della Fondazione Ant, Raffaella Pannuti, “è un passo importante per riconoscere alle persone il diritto a non soffrire”.
“Il dolore – continua il sottosegretario – rappresenta uno dei più grandi problemi di salute pubblica ed è considerato dall’OMS fra le sei priorità da affrontare nel 21° secolo. Negli ultimi anni si è assistito ad un crescente processo di sensibilizzazione e di presa di coscienza del diritto a non soffrire. La terapia del dolore comprende interventi diagnostici e terapeutici per individuare appropriate terapie farmacologiche, chirurgiche, strumentali, psicologiche e riabilitative, tra loro variamente integrate, per la soppressione e il controllo del dolore. Si può essere sottoposti alla terapia sia in ambito ospedaliero che domiciliare. Il volontariato – aggiunge – svolge un ruolo fondamentale sopperendo ad esigenze sociali e sanitarie espresse dalle fasce sociali più deboli come anziani, malati o bambini, integrandosi o sostituendosi all’intervento pubblico qualora quest’ultimo non sia in grado di dare una risposta adeguata.Nel campo delle cure palliative operano una serie di associazioni no profit, tra cui l’ANT è la più rappresentativa, che hanno avuto un ruolo fondamentale nella sensibilizzazione verso la sofferenza fisica e psicologica dei malati terminali fornendo loro non solo farmaci, ma anche assistenza materiale e spirituale e compensando spesso la carenza delle strutture sanitarie pubbliche e private, soprattutto nel centro sud Italia.Le professionalità coinvolte nel settore delle cure palliative sono multidisciplinari con competenze diverse tra cui medici, infermieri, assistenti sociali, psicologi, assistenti spirituali e volontari.Il volontario svolge un complesso lavoro integrandosi in equipe con gli altri operatori coinvolti ed ha un ruolo insostituibile nell’attuazione di compiti socio-assistenziali con l’obiettivo del miglioramento della qualità della vita del malato e dei suoi familiari”.