In previsione degli importanti adempimenti della Quarta Commissione Permanente del Consiglio Regionale (Affari Sociali) impegnata nell’attuazione dell’art. 11 dell’ultima legge di stabilità, in merito agli indirizzi che la Giunta regionale deve emanare per consentire, successivamente, ai Direttori Generali delle Aziende Sanitarie di sottoscrivere i contratti con le strutture sanitarie accreditate private, Sanità Futura ha formalizzato al Presidente della Quarta Luigi Bradascio la richiesta di audizione. Sin da subito il Presidente Bradascio si è dichiarato pubblicamente convinto che la nostra sanità abbia necessità di profondi cambiamenti di paradigma ed ha chiesto e ricevuto da noi la disponibilità e la fiducia per un lavoro all’insegna della trasparenza, volto a realizzare finalmente un servizio pubblico integrato tra le strutture private accreditate e quelle pubbliche. L’obiettivo era, e rimane molto chiaro: i cittadini lucani meritano un sistema che realizzi a loro buon diritto una vera equità di accesso alle prestazioni sanitarie.
La materia in questione – è scritto nella lettera inviata al Presidente Bradascio – è di delicata quanto fondamentale importanza, non solo per le strutture che la nostra associazione rappresenta e delle altre che pure versano in una situazione non più sostenibile, ma in primis per i cittadini/pazienti che aspettano ogni giorno incastrati nelle liste di attesa quando non costretti a migrare fuori dalla nostra regione.
Un sistema, quello attuale, che producendo questi risultati determina la iniquità che invece si dovrebbe combattere. È urgente quindi una vera volontà politica e istituzionale per uscire da una situazione grottesca che dal passato resiste ancora oggi in nome dell’unico criterio di una prassi fatta di privilegi e privilegiati, di territori dimenticati, di disuguaglianze inaccettabili. Si oppone a ciò un necessario cambiamento, laddove vi è la disponibilità da parte di strutture private accreditate ad integrarsi compiutamente in un sistema che garantisca l’equità di accesso alle prestazioni che perfino la Legge di stabilità ha riconosciuto come soluzione.
Sanità Futura ribadisce le preoccupazioni sul “come” la Regione voglia dare piena attuazione alla norma se si considera l’attuale situazione di entropia in cui versa il “sistema” di regole attualmente vigente. Ed è proprio per vincere le nostre preoccupazioni e per offrire il nostro contributo in chiave costruttiva – è la posizione di Sanità Futura – che crediamo necessario un confronto a viso aperto con i componenti della Commissione, per una nuova fase di concertazione a tutto campo a partire dall’esigenza di rimuovere la “situazione di cristallizzazione” di privilegi, in riferimento alla ripartizione dei fondi destinati dall’art. 11 della legge di stabilità, che non rispecchia la distribuzione della popolazione della Regione Basilicata e di conseguenza le prestazioni sanitarie da erogare.
Ciò per evitare che non si ascoltino ufficialmente le parti sociali e per contribuire a risolvere una situazione di iniquità che ormai si trascina da troppo tempo e che non può più essere rinviata. Siamo quindi persuasi – evidenzia Sanità Futura – che il nostro aiuto alle istituzioni possa e debba essere assicurato in un’ottica di partecipazione e trasparenza. Riteniamo, infatti, che le soluzioni possibili e non più dilazionabili debbano essere compiute nelle sedi più autorevoli della partecipazione democratica. Sanità Futura ritiene che adesso esista l’opportunità per superare l’attuale sperequazione soprattutto nell’interesse dell’efficienza ed efficacia delle prestazioni da erogare ai cittadini. Sia chiaro – conclude la nota – non chiediamo maggiori risorse finanziarie alla Regione, bensì una loro equa distribuzione.