Due microriforme (l’equiparazione delle strutture della sanità privata accreditate all’interno del Servizio Sanitario Regionale; le prescrizioni specialistiche su ricettario del SSN) per due macrorisultati (azzerare le liste di attesa riducendo i disagi dei cittadini, attrarre utenza extraregionale): sono le proposte di Sanità Futura, associazione di categoria delle strutture sanitarie lucane, per costruire una buona sanità a costo zero con imprese ed operatori e soprattutto con un cambio di passo nella gestione della salute dei lucani. Le idee progettuali sono state presentate nel pomeriggio ai giornalisti in un incontro a Potenza presso la Sala conferenze
Ordine dei Medici, viale Verrastro da Giuseppe Demarzio, Michele Cataldi, presidente e presidente onorario, da Antonio Mussuto e dal dott. Michele Cutolo, in rappresentanza di alcune strutture sanitarie private. Per azzerare la mobilità passiva che drena risorse finanziarie importanti verso altre Regioni (l’ammontare per il 2013 dovrebbe avvicinarsi ai 50 milioni di euro) Sanità Futura lancia il progetto di “Quattro Torri/strutture polifunzionali” da individuare nei territori limitrofi a Campania, Puglia e Calabria. Solo lo 0,20% del totale della produzione sanitaria di Puglia e Campania “intercettata” dalle strutture lucane trasformerebbe – hanno sottolineato Cataldi e
Demarzio – l’attuale saldo passivo in un saldo attivo per le casse della Regione di circa 200 milioni di euro. Le cosiddette “Quattro Torri” – è stato spiegato – dovrebbero essere necessariamente delocalizzate rispetto al centro della regione ma restando strettamente connesse al sistema ospedaliero regionale e consentire l’appropriatezza del sistema offrendo servizi “all in day” (in un solo giorno) soprattutto di prevenzione per evitare i più costosi ricorsi al ricovero ospedaliero. Tra le altre caratteristiche individuate, l’appropriatezza di sistema, la versatilità delle possibilità di offerta sanitaria, la flessibilità rispetto al mutare dei bisogni epidemiologici, l’economicità delle
prestazioni ambulatoriali complesse rispetto alle degenze, la connessione con il sistema ospedaliero. Sanità Futura – hanno detto i dirigenti – vuole dare credito al processo di “rivoluzione democratica” avviato dal Presidente Pittella al quale intende offrire il proprio contributo rilanciando il confronto sulle soluzioni da individuare per i problemi. Alla politica, soprattutto quando svolge funzioni di governo nelle istituzioni – hanno sottolineato Cataldi e Demarzio – il compito di realizzare il contesto affinchè le imprese socialmente responsabili possano crescere e sostituire la logica delle lobbies e del lucro finalizzati a se stessi.
Di qui la richiesta di audizione in Quarta Commissione per presentare la “tabella di marcia” di Sanità Futura allargando il confronto con il Presidente e l’Assessore alla Salute. Come imprese della salute – ha affermato Cataldi – chiediamo spazi di operosità per superare gli ostacoli della burocrazia ed affrontare le complesse problematiche comuni alla piccola imprenditoria che sono quelle della formazione continua, del credito, del rapporto con la Pubblica Amministrazione.
Non chiediamo denaro ma considerazione delle nostre proposte, una maggiore apertura a governare il futuro insieme, una migliore distribuzione territoriale delle funzioni sanitarie, una perequazione delle risorse in luogo delle attuali concentrazioni.