“Da anni ripetiamo, troppo spesso inascoltati, che la strada per coniugare diritto alla salute, prestazioni di impresa, occupazione diretta (almeno 600 operatori nelle 63 strutture private accreditate in Basilicata) e riduzione di spesa, è una sola: lotta “senza quartiere” agli sprechi che si annidano nel Servizio Sanitario Regionale, ancora più strategica perché cresce il numero delle persone che rinunciano a curarsi o comunque limitano fortemente la spesa sanitaria”. E’ il commento di Michele Cataldi, a nome di Sanità Futura, dell’operazione della Guardia di Finanza che ha scoperto che dei 21 ecotomografi digitali portatili acquistati dall’ex Asl numero 3 di Lagonegro – da tempo passata a gestione dell’unica Azienda Sanitaria Provinciale di Potenza – 14 non sono stati mai utilizzati e gli altri sette sono stati «adoperati solo sporadicamente».
“E’ il caso di ricordare – continua Cataldi – che tra i rilievi mossi dalla sezione regionale della Basilicata della Corte dei Conti nel settore della sanità indicati come esempi di sprechi ci sono da anni tanti casi come la vicenda delle autoambulanze del servizio sanitario regionale “sanificate” in un unico centro dell’area sud della provincia di Potenza ed un procedimento (n. 242/2010) con il quale è stato contestato un ingente danno indiretto provocato ad una ASL dall’operato – considerato – “gravemente negligente di alcuni dirigenti medici”. Come non va sottovalutato che a livello nazionale la Corte dei Conti ha denunciato miliardi di euro sprecati ogni anno in campo sanitario, dove il 29% delle risorse stanziate va perduto. Persistono gli sprechi come abbiamo “documentato” nella nostra iniziativa del sito “il muro bianco” raccogliendo segnalazioni, denunce, proteste – evidenzia il presidente di Sanità Futura – per alcuni parametri di bilancio delle Asl, (pulizia e lavanderia, alimenti e mensa, utenze telefoniche, spese legali, riscaldamento e assicurazioni, che solo nel triennio 2007-2009 – secondo dati Osservatorio Salute – hanno depauperato le casse dello Stato per circa 4,5 miliardi di euro in sprechi ingiustificabili, contribuendo così alla diminuzione dell’erogazione dei Lea e inficiando pesantemente il diritto alla salute dei cittadini.
È largamente auspicabile, perciò, che il nuovo governo regionale imbocchi una strada diversa, abbandonando finalmente la “zona di bilico” sulla quale ha indugiato per troppo tempo la precedente giunta regionale costretta a continue manovre ripetute e frettolose per rincorrere gli equilibri di cassa. E’ ovvio che l’esercizio provvisorio 2014 che sta per decidere il Consiglio Regionale si limita ad autorizzare l’anticipazione mensile all’AO San Carlo, ex Crob di Rionero e alle due Aziende Sanitarie e pertanto dovremo attendere le prossime manovre di bilancio per verificare gli atti virtuosi della “rivoluzione democratica” annunciata. Nel nostro messaggio di auguri al Presidente Pittella e alla giunta abbiamo sottolineato che la regione e con essa la sanità lucana hanno bisogno di essere governate, di risposte concrete ed efficaci alle troppe problematicità e di una svolta nelle relazioni con i soggetti sociali ed imprenditoriali che hanno consentito sinora di mantenere servizi, prestazioni essenziali al diritto alla salute, posti di lavoro, attività produttive. Noi – conclude Cataldi – insistiamo nel modello sinergico pubblico-privato, non rinunciando alla competizione su qualità e costi, con una condizione di base: dare piena dignità al sistema privato a cominciare dai suoi operatori e dai titolari delle imprese. A nostro parere, la virtuosità di spesa non può fondarsi sul taglio delle cure ai cittadini e quindi non può essere l’unico parametro per testare l’efficienza e l’efficacia del sistema sanitario regionale”.
Gen 15