Hanno tutti nomi statunitensi-anglosassoni – A/California/2009 (H1N1), A/Victoria/2011 (H3N2) e il B/Massacchussets/2012 – i tre ceppi influenzali attesi quest’inverno e contro i quali a giorni scatterà la campagna vaccinale per concludersi entro la fine di novembre. Lo rivela Sanità Futura sottolineando che la Regione Liguria è la prima ad avviare la “campagna di informazione” con gli obiettivi di implementare la vaccinazione anti-influenzale, soprattutto nelle categorie a rischio e ridurre l’età di offerta attiva e gratuita del vaccino da 65 a 60 anni. Un esempio da seguire in tempo anche da noi.
Nel sottolineare che Il vaccino contro l’influenza stagionale è già in vendita in gran parte delle farmacie lucane, Sanità Futura evidenzia che da alcuni giorni si segnalano già i primi casi nella nostra regione di persone a letto con l’influenza complici le temperature ballerine e il brusco passaggio dal caldo al freddo. I numeri e i nuovi casi dell’influenza saranno monitorati per sei mesi tramite la rete Influnet realizzata dall’Istituto superiore di sanità e dal Ministero della Salute. I medici di medicina generale e pediatri di libera scelta avranno il compito di monitorare l’andamento dell’influenza nei propri assistiti e di comunicare i dati alla rete di sorveglianza.
La domanda che tutti si pongono è: quando vaccinarsi? I medici e gli esperti di Sanità Futura suggeriscono di vaccinarsi contro l’influenza entro la prima decade di novembre per evitare il picco previsto tra gennaio e febbraio anche perché il mix di virus in arrivo quest’inverno comprende un virus B nuovo rispetto a quelli circolanti in precedenza che potrebbe infettare una popolazione più numerosa. I vaccini influenzali – continuano gli esperti – sono sicuri, per questo la vaccinazione è una protezione per noi stessi e per chi ci sta vicino. Per le categorie a rischio la vaccinazione può essere effettuata presso le strutture sanitarie pubbliche o dal proprio medico di Medicina generale. Tutti gli altri che desiderano vaccinarsi contro l’influenza possono acquistare il vaccino in farmacia e recarsi allo studio del proprio medico di famiglia nel caso in cui non siano in grado di iniettarselo da soli. E’ bene ricordare che la protezione indotta dal vaccino inizia entro due settimane dall’inoculazione, dura sei/sette mesi per poi declinare. Per questo motivo, oltre che per la variazione dei ceppi in circolazione, è necessario ripetere la vaccinazione antinfluenzale all’inizio di ogni autunno.
Purtroppo secondo un’indagine condotta a livello nazionale dal Corriere della Sera sembra che più della metà degli anziani avrebbe scelto di non sottoporsi alla terapia preventiva. Questo dato diffuso qualche settimana fa – sottolinea Sanità Futura – desta preoccupazione; si è diffusa una percezione sbagliata della vaccinazione, considerata superflua, quando invece, soprattutto per gli anziani, è strumento di protezione importantissimo.
Inoltre le regole da seguire vanno dal lavarsi spesso le mani con il sapone, (anche dopo avere tossito e starnutito) a coprire bocca e naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce o starnutisce, gettandolo nella spazzatura dopo l’utilizzo. Stare a debita distanza da chi manifesta i sintomi dell’influenza, cambiare spesso aria negli ambienti chiusi, evitare di passare le mani non lavate su occhi, bocca e naso. Se ammalati è bene restare a letto in un ambiente caldo ma non troppo secco, evitando di contagiare gli altri fin dai primi sintomi, quindi non andando al lavoro o a scuola. Infine seguire una dieta equilibrata, ricca soprattutto di liquidi per reintegrare l’acqua e i sali minerali persi a causa dell’abbondante sudorazione dovuta alla febbre.
Il virus dell’influenza – evidenziano gli esperti di Sanità Futura – tende a camuffare di continuo la sua struttura genetica. I vaccini stagionali colpiscono il ceppo al momento attuale ma nulla possono contro le sue successive modificazioni. Per non parlare dei virus parainfluenzali che comprendono circa duecento ceppi e per i quali non c’è via di scampo. Di qui l’appello ai medici di medicina generale e ai pediatri affinché promuovano attivamente la vaccinazione antinfluenzale a tutti gli anziani di età superiore ai 65 anni e alle categorie a rischio. L’obiettivo è quello di raggiungere un tasso di copertura vaccinale del 75% per le categorie a rischio, come indicato dal piano nazionale e del 95% come obiettivo ottimale negli ultra 65enni.