“Il potenziamento dei servizi sanitari a cominciare dai pronto soccorso doveva essere solo un primo passo verso il miglioramento delle prestazioni per la salute dei materani e degli ospiti sempre più numerosi. Nonostante la crisi economica abbia messo in difficoltà i sistemi sanitari in tutta Europa, gli sforzi di integrazione tra le strutture di Policoro e Matera sono evidenti oltre che proficui per i pazienti. Buona la risposta sinergica e collante tra il territorio. Ma ancora ci si prende in giro con le funzionalità dei reparti senza però tener conto dei sacrifici di tutto il personale che sottopagato garantisce i livelli essenziali di buon funzionamento”.
Il segretario provinciale dell’Ugl Matera Pino Giordano ha visitato in questi giorni gli ospedali Madonna delle Grazie di Matera e Papa Giovanni Paolo II di Policoro, per verificare effettivamente a che punto sono gli interventi che dovrebbero consentire di avere ospedali in grado di rispondere adeguatamente alla sfida quotidiana e critica sulla salute dei cittadini materani e su quanto di meglio si possa fare e va fatto per il bene di tutti. Giustamente – prosegue il sindacalista Ugl – gli operatori con abnegazione e senso di responsabilità, si barcamenano incessantemente affinché lo standard qualitativo, risolutivo e della persona sia ottimale ma, si sentono beffati dalla mancanza a due anni dalla sottoscrizione del nuovo CCNL 21/05/2018 di un Contratto integrativo aziendale e la mancata applicazione di alcuni importanti istituti contrattuali tra i quali: il riconoscimento dei Tempo Vestizione, Consegna e per l’importante istituto contrattuale “Incarichi di Funzione” introdotta dal nuovo contratto nazionale che andava a modellare le vecchie posizioni organizzative e i vecchi coordinatori con, una figura nuova e moderna nella gestione e organizzazione dei processi. Tanto di annunci in pompa magna si vantavano tutti di aver risolto la situazione a circa due anni dalla sottoscrizione, oggi si registra ancora un silenzio catacombale dal Mef. Solo toni trionfalistici si usano in questa regione dove non si vigila sulle necessità del cittadino ma è facile esclamare e prendersi i meriti propagandistici. Facciamo insieme un giro nelle strutture pubbliche all’insaputa di tutti, facciamo emergere le molteplici problematiche che quotidianamente il cittadino si trova a combattere: forse a fine tour possiamo far riassunto sulle tante criticità che esistono nei nosocomi del materano. Ci prestiamo ad essere smentiti, i politici e i grandi sindacati esistenti nella sanità vengano con noi a visitare ed a vedere come sono ridotto gli ospedali dell’Asm, si renderanno conto di come la politica regionale a trazione PD ha ridotto l’ospedale di Policoro e Matera nonostante l’Ugl ha sempre replicato a più voci che non andava mai abbassata la guardia. Andiamo a vedere nel nosocomio ionico in che condizioni oggi lavorano gli addetti in ortopedia, chirurgia, medicina, otorino, cardiologia, psichiatria, oculistica e pronto soccorso. Se si è uomini attenti e si ha una mente aperta, ci si accorge di quanto sia acuto il problema della sanità e di quanto ci sarebbe da fare in quest’ospedale. Ambulatorio di Ortopedia – prosegue il sindacalista Ugl – ubicato da anni in un seminterrato dove manca aereazione, finestre oscurate, pazienti accampati, pochi medici, infermieri che quotidianamente stanno in un vero e proprio tugurio. Otorinolaringoiatra: 8 posti letto a disposizione nel reparto/ambulatorio e mai potuti utilizzare bensì, per un intervento, bisogna chiedere l’elemosina o al reparto ortopedia o al reparto chirurgia per far pernottare il paziente che viene operato: PERCHE’ tutto ciò? Per non parlarne del reparto di medicina, un’ala ospedaliera colma, gli esuberi vengono smistati in prestito altrove dove per visitarli bisogna rivolgersi alla trasmissione ‘Chi l’ha Visto? A chi opera va il plauso, non per piaggeria, ma per ammirazione. Tutto il resto malissimo, se non al limite della vergogna: la situazione della quantità numerica del personale infermieristico e medico di tutti i reparti ridotto all’osso. L’impegno, la professionalità va riconosciuta e degnamente pagata. Allora – conclude il segretario Giordano – l’Ugl sensibilizza tutte le Istituzioni affinché sulla salute del cittadino non si sottovaluti nulla se veramente ci teniamo a diminuire il flusso migratorio sanitario verso altre regioni. All’assessore alla Sanità, dott. Rocco Leone lo invitiamo a staccare la spina da intrecci burocratici regionali che magari ancora non consentono di voler fare ciò che aveva in mente di fare prima della sua elezione al consiglio Regionale: agire, noi siamo collaborativi, vigili e propositivi ma, bisogna fare se veramente crediamo nel cambiamento, quel cambiamento che i lucani hanno dato fiducia con il loro consenso”.