Per il presidente del Consiglio regionale “serve il giusto equilibrio fra le esigenze di bilancio e la necessità di rendere più funzionali i servizi, valorizzando il personale e colmando, dove possibile, le carenze degli organici”
“Aver realizzato, non senza sacrifici per il sistema sanitario e i cittadini, l’equilibrio di bilancio della sanità pubblica, nonostante le difficoltà degli ultimi anni, è un valore comune che può sicuramente consentire di migliorare la qualità del servizio sanitario regionale e garantire la salute dei cittadini. La prevenzione, la ricerca e la cura sono i cardini di una moderna politica sanitaria e l’Irccs – Crob di Rionero è il luogo di sintesi di questi elementi. Il Consiglio regionale guarda con grande attenzione al ruolo strategico che questa struttura di eccellenza riveste nell’ambito della sanità pubblica regionale”.
Dal Crob di Rionero, dove ha oggi presenziato alla manifestazione per la giornata mondiale contro il cancro, il presidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza, lancia un appello alla politica e alle istituzioni affinché “si presti la dovuta attenzione, adottando le opportune scelte di programmazione, sul tema della salute e del benessere dei cittadini, che è sempre più connesso al tema della qualità della vita e dell’ambiente nei nostri Comuni”.
A parere di Lacorazza, “la Basilicata, a differenza di altre Regioni, ha tenuto la sanità pubblica al riparo dai pericoli di commissariamento ed oggi è possibile guardare con un pizzico di serenità in più al futuro. Occorre però non disperdere i risultati ottenuti in termini di equilibri di bilancio, che sono la condizione essenziale per garantire un migliore funzionamento del servizio sanitario regionale, anche sotto il profilo della valorizzazione del personale. E i provvedimenti che discuteremo nelle prossime settimane in Consiglio regionale dovranno essere quindi improntati alla ricerca del giusto equilibrio fra le esigenze di bilancio, su cui gravano i continui tagli dei trasferimenti, e la necessità di rendere più funzionali i servizi, anche per colmare, dove possibile, le carenze degli organici in alcuni servizi essenziali”.
“Credo inoltre che occorre riaffermare – conclude Lacorazza – la funzione essenziale di programmazione che la Regione svolge nel campo della sanità. Una funzione non si esplica solo attraverso l’adozione del Piano sanitario regionale, ma anche attraverso atti, che competono principalmente al governo regionale, in grado di offrire alle aziende sanitarie un quadro unitario nel quale poter svolgere la delicata attività di gestione delle politiche sanitarie sul territorio. Sono certo che il Consiglio regionale non farà mancare il suo contributo di idee e di proposte per la migliore definizione di questi atti”.
FENASP: APPELLO PRESIDENTE CONSIGLIO REGIONALE SFONDA UNA PORTA APERTA
“L’appello del Presidente del Consiglio Regionale Lacorazza affinché “si presti la dovuta attenzione, adottando le opportune scelte di programmazione, sul tema della salute e del benessere dei cittadini” sfonda una porta aperta a condizione che la nuova legislatura regionale, di cui il Presidente del Consiglio è garante, diventi innanzitutto quella dell’ascolto delle esigenze degli operatori della sanità e dei bisogni dei cittadini, facendo dimenticare definitivamente le azioni messe in campo nella precedente legislatura all’insegna della penalizzazione-discriminazione di strutture e dei sacrifici a senso unico”. A sostenerlo è la presidente di FeNASP Basilicata Antonia Losacco, per la quale “non è sufficiente tenere i conti in ordine nella sanità, peraltro grazie ai sacrifici imposti dai tagli sui budget alle strutture sanitarie private accreditate anche nel settore della fisioterapia e riabilitazione, oltre che all’operazione di cassa per i cosiddetti risparmi di settore, opponendosi persino a sentenze del Tar Basilicata, ovviamente solo per alcune strutture. E’ bene che il neo Presidente Lacorazza sappia che la politica alla quale rivolge principalmente il suo appello – continua la presidente FeNASP – nell’ultima legislatura ha determinato reali ingiustizie a danno solo di alcune strutture, la regione ha messo letteralmente le mani in tasca agli erogatori con una decisione unilaterale e con prepotenza si è modificato un contratto in essere senza alcun confronto preventivo e nonostante impegni e promesse, nulla è stato fatto per superare questa situazione che avremo modo di illustrare più compiutamente nel primo incontro che l’assessore vorrà concederci.
Riteniamo che prioritariamente, vada superata l’assenza totale di una progettualità territoriale e di una buona politica sanitaria che favorisca l’integrazione pubblico-privato, quel privato che opera correttamente nell’attenzione alla qualità delle prestazioni erogate con efficienza ed appropriatezza e nel rispetto dei contratti di lavoro.
Più volte abbiamo sottolineato lo spreco di risorse che è rappresentata dalla differenza pregnante che si continua a mantenere in vita nella nostra regione fra ambulatori di riabilitazione ex art.25 ed ex art. 26, che praticamente erogano nella maggior parte dei casi le stesse prestazioni ma con tariffe diverse e negli ex 26 l’utenza non paga neanche la quota di compartecipazione.
Non meno importante è lo spreco che si continua a conservare con l’affidamento di prestazioni di specialistica ambulatoriale, comprese quelle di fkt e riabilitazione al servizio ADI, cooperative prive di autorizzazioni e accreditamento.
Pare che nessuno sappia che – afferma Losacco – in alcuni territori le persone potrebbero essere prive di assistenza per i tagli precedenti fatti alla cieca e che ricevono le cure solo grazie al grosso senso di responsabilità di alcune strutture che regalano assistenza senza essere retribuite vedi ad es. le prestazioni di logopedia, emg ed altro”.
Secondo la presidente di FeNASP “è tempo di ripartire con una nuova organizzazione moderna ed efficace, verso un sistema appropriato il cui obiettivo è rimettere al centro di esso il cittadino/assistito ed i suoi bisogni: fare la cosa giusta alla persona giusta nel momento giusto ma soprattutto nel posto giusto al fine di produrre risparmio e qualità. Per porre ordine, chiederemo anche al garante della legislazione sanitaria, quindi al Presidente Lacorazza, nell’interesse degli utenti e delle casse regionali, una revisione delle leggi che ci riguardano, con la semplificazione, l’interpretazione univoca e una applicazione autentica delle stesse a partire dal recepimento del DPR del 1997 e fino alle nuove linee guida 2011”.