Sanità lucana nel mirino dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Leggieri (M5s): Ma in che regione viviamo” . Di seguito la nota integrale.
Dagli scandali della politica a quelli della sanità. Dalle inchieste sui faccendieri del petrolio a quelle sui disastri ambientali. La nostra Regione è ricca di lati oscuri e di vicende poco edificanti che mettono in discussione la capacità di un intero sistema di essere immune da virus quali la corruzione ed il malaffare.
Le ultime due vicende in ordine di tempo sono la inquietante inchiesta della Procura Antimafia di Potenza sul Centro Oli di Viggiano e un documento, tenuto nascosto per giorni, con il quale l’Autorità nazionale Anticorruzione descrive un sistema di affidamento dei servizi sanitari pubblici nella nostra regione al limite della legalità.
La notizia dell’inchiesta del Centro Oli di Viggiano è da qualche giorno sotto gli occhi di tutti e mostra chiaramente tutto il marcio che si nasconde dietro l’affare petrolio. Ma anche di più. Mostra le mancanze della Regione Basilicata, del sistema dei controlli, della politica che non risponde alle richiesta di chiarezza che provengono dai cittadini e che tramite i consiglieri regionali sono state oggetto nei mesi passati di numerose interrogazioni. Un sistema fondato sul silenzio, sulle omissioni, sulle mancanze. Un sistema che non è in grado di garantire la sicurezza dei cittadini, la salute pubblica, la tutela ambientale, ma che vorrebbe comunque continuare ad investire sulle energie fossili.
Alla notizia della inchiesta ormai nota come “trivellopoli”, si aggiunge l’ultimo scandalo in salsa lucana. Uno scandalo che investe la sanità regionale, non nuova alla cronaca giudiziaria. Uno scandalo occultato per giorni dalle massime istituzioni lucane e scoperto dal consigliere regionale Rosa.
Da quanto si è appreso nella nostra Regione vi sarebbero servizi sanitari pubblici affidati senza gara per un importo di 120 milioni di euro. Un sistema di proroghe contrattuali e/o di frazionamento degli importi che ha allarmato addirittura l’Autorità Nazionale Anticorruzione la quale avrebbe inviato alla Regione Basilicata una comunicazione in data 16 novembre 2015. Il documento che l’Anticorruzione ha inviato all’assessore regionale alla Sanità, agli Uffici regionali preposti e a tutte le Aziende del Servizio sanitario regionale dispone anche un’audizione a Roma il 10 dicembre prossimo.
Si tratta di un fatto gravissimo che non può passare sotto silenzio e che merita di essere immediatamente affrontato nelle competenti sedi, quindi, sia nella IV commissione consiliare, sia in consiglio regionale. Per questo chiedo al Presidente della IV commissione – dott. Bradascio – di convocare immediatamente la commissione per ascoltare sia il Presidente Pittella che i responsabili degli Uffici regionali, che ancora i responsabili delle Aziende sanitarie, su quanto sarà oggetto di audizione davanti alla Autorità Nazionale Anticorruzione.
Allo stesso tempo, chiedo che il Presidente Pittella si impegni a riferire già nel prossimo consiglio regionale del 15 dicembre sugli esiti della audizione prevista per il 10 dicembre.
Naturalmente, chiedo formalmente di avere copia di tutta la documentazione in questione e di tutti gli affidamenti oggetto di attenzione da parte della Autorità Anticorruzione.
Sono richieste legittime che mirano a fare chiarezza, a stabilire un corretto rapporto tra istituzioni regionali, ma soprattutto ad affermare un principio, quello della trasparenza, che dovrebbe essere il faro per tutta l’azione amministrativa e politica della nostra Regione.
Si precisa che la foto inserita non fa riferimento alla notizia ma è una foto di repertorio