Il Ministero ha certificato i Lea 2012: la nostra regione prima al Sud e settima in Italia: rientra tra le regioni “adempienti”.
La Basilicata è la prima tra le regioni del Sud e la settima in Italia in base a quanto emerge dalle valutazioni del Comitato permanente per la verifica dell’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) riferiti all’anno 2012. La Basilicata, con un punteggio di 165, rientra tra le Regioni “adempienti”, quelle cioè che hanno raggiunto o superato quota 160. La nostra Regione è appena sotto il Piemonte e segue immediatamente l’Umbria, attestandosi a pari punteggio con le Marche. Al Sud, è in testa a tutte le altre regioni.
La “griglia Lea” è stata certificata dal Ministero della Salute, che ogni anno raccoglie e affida al Comitato la verifica degli adempimenti attraverso l’elaborazione di un set di indicatori selezionati. È anche sulla base del raggiungimento o del non raggiungimento degli adempimenti che viene stabilito l’accesso alla quota premiale del 3 per cento delle somme dovute a titolo di finanziamento della quota indistinta del fabbisogno sanitario al netto delle entrate proprie.
“La verifica degli adempimenti da parte del Ministero – hanno commentato il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, e l’assessore alla Sanità, Flavia Franconi – conferma l’ottimo stato di salute della sanità lucana anche per l’anno 2012, in linea con il valido lavoro posto in essere nel corso di questi ultimi anni dalla Regione Basilicata. Il ministero della Salute ci pone al primo posto tra le Regioni meridionali e addirittura al settimo a livello nazionale: un risultato importante – hanno sottolineato Pittella e Franconi – che attesta come la Basilicata abbia conservato, nell’ambito dell’attuazione del diritto alla salute e del diritto di ciascuno a ricevere cure adeguate, un primato tra le Regioni del Sud per la qualità dei servizi per il cittadino.
Partendo da questo risultato, la nuova programmazione dovrà mettere in campo azioni per rendere ancora più incisivi i livelli di assistenza nella regione, posto che vi sono le condizioni finanziarie, di competenze e conoscenze, per assicurare ai cittadini un sistema sanitario affidabile e di qualità”.