“Lo studio Agenas conferma il disastro della sanità lucana e il diritto negato a curarsi”. Lo afferma il segretario generale dello Spi Cgil Basilicata, Angelo Summa, commentando il report sullo stato della sanità in Basilicata secondo i dati diffusi dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. “che conferma – afferma Summa – i bassissimi livelli di cura per tumori, emergenza urgenza e infarti. La rete oncologia in Basilicata è, di fatto, inesistente: il sistema emergenza urgenza è ridotto ai minimi, senza medici ed in particolare con un forte ridimensionamento delle postazioni del 118”.
Per il segretario generale dello Spi Cgil Basilicata “nonostante le nostre denunce e le mobilitazioni fatte in questi anni, il presidente della Regione Vito Bardi è rimasto sordo a qualsiasi istanza avanzata per migliorare la qualità della sanità lucana. In Basilicata ci sono reparti chiusi all’ospedale di Lagonegro e si registra lo svuotamento di fatto dell’ospedale di Matera”.
Secondo Summa, che proprio la settimana scorsa ha presentato i dati della campagna di ascolto “Il diritto ad essere curati” – che ha evidenziato che il 74,5% dei lucani ritiene che il sistema sanitario pubblico regionale sia peggiorato rispetto al passato e che l’87,9%, ha un giudizio pessimo sulle liste di attesa e un terzo (33,9%) ha fatto ricorso a prestazioni fuori regione – “le cause dello stato moribondo della sanità va individuato nelle politiche attuate dal presidente Bardi, completamente assente in questi quattro anni e che pensa, senza alcun pudore, di potersi ricandidare per il secondo mandato e che, considerate le modalità operative di questi anni, potrebbe rivelarsi una scelta fatale per il nostro territorio”.