Le procedure relative all’avviso pubblico per la selezione del personale da impegnare in attività finalizzate all’attuazione del Masterplandell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente in Basilicata al centro delle audizioni svolte oggi nella seconda Commissione (Bilancio e Programmazione, Monitoraggio e Controllo) presieduta da Giannino Romaniello (Gm). Ad essere ascoltati GianantonioBison, direttore relazioni istituzionali della Manpower (la società di lavoro interinale che sì è aggiudicata l’appalto della Regione per questa procedura) e Simone Piedilato, rappresentante di un comitato di tecniciesclusi dalle selezioni.
Il presidente Romaniello e i consiglieri Napoli e Galante hanno rivolto al responsabile della società alcune domande per capire se nelle procedure di selezione effettuate dalla Manpower siano stati rispettati i criteri di trasparenza indicati da un ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale, chiedendo in particolare perché non sono stati resti pubblici i criteri in base ai quali sono stati scelti i 305 candidati convocati per la prima selezione, perché non sono stati pubblicati i punteggi dei candidati, perché si sono svolte tre diverse selezioni e perché nella valutazione dei curricula l’esperienza professionale è stata valutata più dei titoli.
Bison ha spiegato che nell’accordo attuativo della delibera che fissa i criteri della selezione la società si era impegnata a somministrare dei test a risposta multipla rispetto alle professionalità richieste, di definire una griglia per valutazione, di pubblicare l’elenco dei candidati che hanno superato la selezione e di prevedere un periodo di orientamento per il personale. Alla prima selezione si sono presentate 148 persone sulle 305 convocate e 64 sono risultati gli idonei (63persone in quanto una persona è risultata idonea per due posizioni). Il 13 dicembre è stato pubblicato l’elenco degli idonei alla formazione, composto da 38 idonei e 25 riserve. Su 63 convocati, si sono registrate 31 rinunce all’assunzione. Per questo motivo sono state convocate nuove selezioni per il 27 e il 28 dicembre, alle quali sono state invitati i circa 1700 candidati esclusi nella precedente selezione (in tutto i candidati erano circa 2.000), in quanto, vistal’alta percentuale di rinunce verificatasi alla prima convocazione ed in presenza dell’urgenza rappresentata dall’Arpab, si è scelto di interpellare una platea più ampia anche se ciò ha comportato un costo superiore a quello stimato in sede di gara. Per dipanare ogni sospetto che vi fosse un secondo fine Manpower ha deciso di convocare tutti – ha aggiunto -, e del resto quando è stato fatto il bando non era previsto che si sarebbe dovuta svolgere una procedura analoga ad un concorso pubblico. Successivamente, solo per due posizioni in cui era necessario aprire la selezione anche alle lauree giuridico economiche, è stata convocata una terza selezione, rivolta a tutti, per la quale sono state presentate, rispettivamente, 58 e 3 candidature. Alla successiva convocazione degli idonei, su 156 candidati selezionati 56 hanno risposto positivamente, 12 non si si sono presentati, 5 chiedono un rinvio, 1 candidato è risultato idoneo su due posizioni, 29 sono stati inseriti in aula per la formazione. Data la complessità della procedura – ha dettoBison – Manpower ha cercato di rispettare con rigore i criteri scelti e mantenuti in ogni fase, in parte mutuati dalla delibera in parte dell’interlocuzione con Arpab, convocando tutti i candidati che avevano espresso interesse per le posizioni oggetto delle selezioni.Il processo è trasparente e tracciato in tutte le sua parti. Manpower – ha concluso – è in grado di dare ad ognuno la motivazione del punteggio ricevuto e sta avviando le risposte a tutti quei candidati che hanno chiesto chiarimenti.
Di diverso avviso Simone Piedilato, rappresentante di un comitato di tecniciesclusi dalle selezioni, a parere del quale l’Arpab e Manpowerhanno definito azioni contrarie all’accordo quadro del Masterplan e un’ampia platea di candidati è stata discriminata nella selezione.Nella delibera iniziale – ha aggiunto – l’Arpab ha chiesto due requisiti minimi per la partecipazione alla selezione: laurea specialistica o del vecchio ordinamento e iscrizione all’albo professionale. Questi requisiti sono stati allegati al capitolato d’oneri e la ditta ha l’obbligo di trasmettere i titoli professionali e i requisiti dei candidatiall’Arpab, che deve verificare se il personale ha o meno i requisiti. Dopo l’aggiudicazione, i requisiti previsti dall’allegato A sono spariti nell’accordo attuativo e si è previsto come requisito solo il titolo per accedere alla categoria D, per la quale serve la laurea triennale. Si registrano inoltre incongruenze nella valutazione di titoli, per esempio le esperienze di lavoro dei co.co.pro valgono se maturate presso l’Arpab ma non presso altri enti, e discriminazioni fra le esperienze lavorative dei dipendenti, che vengono prese in considerazione, e quelle dei liberi professionisti, che valgono zero per questa procedura di selezione. Alla prima selezione sono stati ammessi un terzo dei candidati, e non è dato sapere perché. Poi è stato pubblicato l’elenco degli idonei e delle riserve, senza specificare per quali incarichi. Alla seconda elezione, inoltre, sono stati chiamati solo alcuni, non quelli esclusi dalla prima selezione. Non è stato chiesto di ripresentare le domande, mentre il 17 gennaio si indice una nuova selezione, ma diversamente alla seconda, possono partecipare anche quelli che hanno partecipato alla precedente. A nostro parere – ha concluso – sono stati disattesi i requisiti minimi previsti dalla stessa Arpab, abbiamo fatto richiesta accesso di agli atti ma l’Arpab ha risposto che i criteri per la selezione riguardano la società Manpower, la quale a sua volta ha risposto che non si tratta di una selezione pubblica. Mentre invece i criteri fissati nell’avviso pubblico erano idonei a realizzare la necessaria trasparenza. Cosa che poi non è avvenuta.
Al termine delle audizioni, si è convenuto che in una successiva riunione la Commissione valuterà, anche alla luce della documentazione acquisita, come riferire al Consiglio regionale.
In precedenza la Commissione aveva espresso parere favorevole a maggioranza (favorevoli Pace, Soranno, Polese e Galante, astenuti il presidente Romaniello e Leggieri) sull’assestamento al bilancio di previsione 2017/2019 dell’Alsia. Il provvedimento, che sarà esaminato in sede di controllo dal Consiglio regionale, varia le entrate e le uscite tenendo conto della rideterminazione del risultato di amministrazione al 31 dicembre 2016, accertato in sede di rendiconto e pari a circa 5 milioni di euro (1,1 milioni di euro la parte disponibile al netto di quella vincolata).
Alla riunione della seconda Commissione, oltre al presidente Romaniello (Gm), hanno partecipato i consiglieri Soranno (Pp), Polese (Pd), Pace (Gm), Leggieri (M5s), Galante (Ri), Bochicchio (Psi) e Napoli (Pdl-Fi).