“L’intesa sancita in Conferenza Stato Regioni sul documento “Telemedicina – Linee di indirizzo nazionali” non solo è un importante risultato, in quanto per la prima volta, a fronte di numerose iniziative progettuali o sperimentazioni concluse ma non messe a sistema, vengono dati indirizzi per una disciplina uniforme della Telemedicina nell’ambito del Servizio sanitario nazionale, ma allarga il nuovo servizio a tutti i centri privati accreditati che possono in questo modo sopperire alle note carenze del servizio pubblico ed accrescere il valore sociale dei servizi di Telemedicina”.
Ad affermarlo, in una nota, è l’ANISAP Basilicata aggiungendo che secondo quanto prevede l’intesa per esercitare attività di Telemedicina nelle varie discipline in regime privatistico per le strutture private accreditate è sufficiente essere autorizzate dalla Regione all’esercizio per la disciplina specialistica per la quale si intendono erogare prestazioni (diagnostica clinica o per immagini, cardiologia, diabetologia, ecc.).
Il modello di governance condivisa delle iniziative di Telemedicina, volta all’armonizzazione degli indirizzi e dei modelli di applicazione di questa modalità di erogazione/fruizione di servizi a distanza, pertanto si inserisce in standard europei allargando i servizi al privato. Le Linee di Indirizzo individuano in particolare gli elementi di riferimento necessari per una coerente progettazione ed impiego di tali sistemi nell’ambito del SSN, delineano un quadro strategico nel quale collocare gli ambiti prioritari di applicazione della Telemedicina, analizzano modelli, processi e modalità di integrazione dei servizi di Telemedicina nella pratica clinica, definiscono classificazioni comuni, affrontano aspetti concernenti i profili normativi e regolamentari e la sostenibilità economica dei servizi e delle prestazioni di telemedicina.
L’auspicio – commenta Antonio Flovilla, presidente ANISAP Basilicata – è che sia un primo segnale di rinnovata attenzione per il privato, mettendo fine definitivamente alla separazione pubblico-privato, come ci auguriamo vivamente che il nuovo Governo riconosca l’importanza sociale ed economica della Sanità, investendo nella filiera della salute. Si tratta di praticare un’inversione di tendenza a 360 gradi: negli ultimi anni il sistema salute è stato fortemente penalizzato con tagli lineari, che non hanno fatto altro che impoverire il SSN del nostro Paese, che era, a ragione, considerato un esempio di eccellenza e universalità. Ci sono strutture e professionalità sul territorio che – dice Flovilla – rappresentano una valida integrazione/alternativa alle lunghe attese per visite specialistiche e prestazioni presso i servizi delle Aziende Sanitarie e quindi possono garantire maggiore attenzione ai cittadini. Le aspettative – conclude – sono adesso riposte nella nuova Giunta Regionale e nel nuovo Assessore alla Salute perché sappiano individuare il percorso di nuova concertazione e cooperazione pubblico-privato per dare una risposta più capillare alla prevenzione e alla cura dei cittadini specie se malati cronici”.
Feb 22