Dopo l’insediamento della dottoressa Sabrina Pulvirenti nel ruolo di Commissario dell’Azienda Sanitaria Locale di Matera si registra l’intervento della FISI (Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali). Di seguito la nota integrale.
Negli ultimi giorni alcuni esponenti dell’ex Giunta Regionale di Basilicata, a guida Pittella, hanno manifestato una sbalordita presa di posizione sulla nomina della Dott.ssa Sabrina Pulvirenti a Commissario dell’ASM di Matera.
Invece, a nostro avviso, desta stupore il paradosso rappresentato dall’analisi di alcune notizie apparse nel dicembre 2020 su alcuni mass media, dalle quali si evince che gli stessi esponenti politici, che oggi criticano la scelta di commissariare la ASM di Matera, sono incappati nelle maglie della giustizia.
Ciò a causa della supposta illegittimità nella nomina dell’allora Commissario dell’Ospedale San Carlo di Potenza effettuata dalla Giunta Pittella.
Le critiche degli ex Assessori si fondano su presunte umiliazioni subite dagli attuali vertici dell’ASM ma non tengono conto del proprio operato che sembra aver violato le più elementari regole del buon andamento della pubblica amministrazione, fra le quali la trasparenza.
A proposito di umiliazioni subite, sarebbe opportuno che gli ex Assessori spieghino come hanno considerato le tante mortificazioni subite dai professionisti della sanità pubblica regionale solo per aver criticato l’intransigente sistema di potere instaurato e gestito dai componenti il governo regionale durante la passata legislatura.
Nessuna critica costruttiva veniva tollerata nel vecchio metodo di gestione di potere, che era molto simile a quello usuale nel regno di Carlo V di Borbone.
La FISI è convinta che la Dott.ssa Sabrina Pulvirenti saprà mettere a disposizione di tutti gli operatori del servizio sanitario materano, e dell’intera popolazione della provincia, le sue qualità umane e professionali.
La FISI è certa che l’azione di gestione dell’ASM di Matera da parte del Commissario saprà ripristinare un clima di serenità e di trasparenza deterioratosi negli ultimi anni anche a causa delle note vicende giudiziarie.
Il Commissario, in tal modo, consentirà di vivere l’attività lavorativa come momento di civile e sereno confronto democratico nel quale tutte le istanze saranno considerate con pari dignità e attenzione, fornendo alle lavoratrici e ai lavoratori pari opportunità professionali basate sul merito e non sulla verifica della condizione di abituale sudditanza politica e/o di soggezione personale.
In buona sostanza un’Azienda Sanitaria pluralista e trasparente attenta ai bisogni reali dei cittadini e degli operatori sanitari, nessuno escluso, che sappiano liberarsi dalla dipendenza e dalla tirannia di apprendisti onnipotenti, proprietari esclusivi di linguaggi incomprensibili e presunte sapienze.
E’ giunto il tempo di rivendicare la fine dell’era cupa dello smarrimento e lavorare per il ritorno ad un nuova considerazione del pluralismo e ad un’illuminata attenzione nei confronti delle persone.