Un momento dal particolare valore simbolico e istituzionale, quello della sigla del protocollo d’intesa tra l’associazione “Famiglie Fuori Gioco” e l’Ordine degli Psicologi della Basilicata, ospitato questa mattina nella sede potentina dell’associazione.
Le attività principali sui temi comuni andranno dalla prevenzione alla informazione e alla sensibilizzazione sul gioco d’azzardo patologico, sulla dipendenza affettiva e le nuove addiction. In tale percorso, sarà importante consolidare la rete dei servizi, coinvolgendo le scuole e le istituzioni pubbliche e private.
Il documento è stato ufficialmente siglato dal presidente dell’associazione di promozione sociale “Famiglie Fuori Gioco”, Michele Cusato e dalla presidente dell’Ordine degli Psicologi della Basilicata, Luisa Langone.
Così Michele Cusato: «La nostra associazione è cresciuta ed è riuscita a dare sostegno alle persone, proprio grazie alle psicologhe che sono con noi; formalizzare un protocollo con l’Ordine è il coronamento di un lavoro che si sta facendo da cinque anni ormai e che ci ha portato a risultati notevoli, a livello di riscontro da parte delle famiglie che a noi si riferiscono e che vengono guidate. Ci tenevamo tanto a questo incontro, perché si riesca a far capire a tutti che ci sono delle realtà che, con professionalità, seguono situazioni difficili, perché nessuno si senta abbandonato e perché non è mai tutto perduto. Esiste sempre la speranza, proviamo a invertire la rotta su una vecchia convinzione che voleva che dal gioco d’azzardo non si uscisse. Non è cosi. E l’impegno di tutti lo dimostra e proverà sempre a testimoniarlo».
Luisa Langone: «Sono onorata di essere qui oggi e di instaurare una collaborazione che auspico andrà oltre il mero documento. Come Ordine, riteniamo che i protocolli d’intesa siano momenti fondamentali per poi concretizzare nella quotidianità delle attività complementari che vanno nella direzione di un interesse comune che è sempre il benessere e la salute delle cittadine e dei cittadini. In questo caso, cercare di dare strumenti di consapevolezza alle famiglie che non sono adeguatamente formate, alle donne per quanto riguarda le dipendenze affettive, visto che si tratta di un fenomeno di genere sebbene non esclusivo; l’apporto psicologico è fondamentale e il fatto che venga riconosciuto, valorizzato e testimoniato dall’azione delle nostre iscritte all’albo, Cecilia Caggianese, Gelsomina Salvia, Roberta Santopietro e alla collega Carmela Lovaglio ci dà tanta soddisfazione. Grazie alle colleghe per il lavoro encomiabile che fanno».