Siulp Basilicata in una nota sottolinea il lavoro svolto dal personale della Polizia di Stato e gli sforzi della sanità interna non assolutamente attrezzata per far fronte da sola ad una simile contingenza. E’ necessario, secondo il Siulp, garantire chi, in prima linea oggi lavora incessantemente sia per contrastare il contagio, sia per curare chi, purtroppo, è stato già colpito dal virus.
La resilienza, l’arte italiana di arrangiarsi
Non si tratta di cadere per poi rialzarsi, ma è rimanere comunque in equilibrio. È tra le caratteristiche che ci vengono maggiormente riconosciute, e invidiate, all’estero: la resilienza, l’arte di arrangiarsi. L’italiano medio, viene rappresentato anche nelle pellicole cinematografiche come un gigante capace di cavarsela schierandosi sempre dalla parte dei vincitori. Da non confondere, però, con il becero trasformismo, l’arte di arrangiarsi è ciò che mette in luce la nostra straordinaria capacità di innovazione: reagire alle emergenze, trasformandole in occasioni. Sarà per questo che lo Stato è rimasto piuttosto indietro con gli ordinari compiti a casa.
Occupato com’è da molto tempo a cercare idee mirabolanti per la rinascita, per la resurrezione, per la rivoluzione, e ovviamente a costruire scudi contro gli oscuri disegni dei poteri nemici. Dall’ultima denuncia anche il Viminale segnala la mancanza in organico di 18mila poliziotti (ce ne sono 99mila, dovrebbero essere 117mila). La crisi dell’organico della Polizia di Stato è tale che
anche i “Medici” a Potenza sono “finiti”, continua Remo Buonsanti, Segretario Generale Regionale della Basilicata, malgrado negli ultimi 10 anni siano stati banditi 8 concorsi, i numeri dei neo “dottori” è stato così basso da non garantire un adeguato turn-over. Il risultato è che Potenza non ha più nemmeno un medico della Polizia di Stato in servizio permanente. Una situazione questa,
ampiamente preventivata e sicuramente ben documentata dall’Amministrazione locale a quella centrale anche a seguito delle preoccupazioni espresse di già dalla Segreteria Provinciale S.I.U.L.P.
di Potenza. Proprio in questi giorni per “tamponare” la situazione è stato deciso che il medico della Polizia di Stato di un’altra provincia e di altra Regione sarà presente un solo giorno a settimana a Potenza, per non paralizzare le molteplici ed importanti incombenze che tale ruolo riveste, le visite mediche, le commissioni, la medicina del lavoro ma, soprattutto per l’attuale criticità sanitaria
derivante dall’emergenza da COVID-19 per cui il Questore della Provincia di Potenza necessità quotidianamente di interloquire con il sanitario della Polizia di Stato al fine di attuare le linee guida sulle procedure da adottare nei casi prescritti, non per ultima la situazione per cui 26 operatori del Reparto Prevenzione Crimine “Basilicata” sono posti in quarantena domiciliare su una forza di 28
totali dovendo di conseguenza “fermare” un Reparto operativo della Polizia di Stato.
A tal riguardo, speriamo, conclude Buonsanti, che le autorità competenti, atteso l’aumento dei contagi che stiamo registrando anche tra le fila delle Forze di polizia e del soccorso pubblico aiutino a mettere in sicurezza chi è più esposto in questa lotta contro un nemico invisibile ed estremamente insidioso pericoloso ma che si può sconfiggere se tutti ci aiutiamo a rispettare le regole che occorrono e che ci
siamo dati.
Il S.I.U.L.P., ha ribadito che da tempo ha denunciato la situazione e chiesto l’invio di nuovopersonale medico in pianta stabile, ritenendo che l’attuale soluzione “tampone” adottata, non possa soddisfare le necessità della Polizia di Stato della provincia di Potenza ma, tutto al più fa’ comprendere che il “centro” è del tutto distaccato dalla “periferia”. Serve una soluzione definitiva e strutturale perché è evidente anche ai profani, che la presenza “par-time” del Sanitario della Polizia di Stato di altra provincia o Regione non soddisfa le esigenze per un servizio adeguato».