L’assessore alla Salute e Politiche della Persona, Francesco Fanelli, ha convocato e presieduto lo scorso giovedì le riunioni tenutesi in Regione con gli Organi stabiliti dal nuovo Accordo collettivo nazionale del maggio 2021 della Specialistica ambulatoriale pubblica: il Comitato paritetico regionale e la delegazione trattante, ricostituite a seguito di apposite deliberazioni di giunta regionale di recente adozione.
I lavori sono stati avviati con l’insediamento del Comitato paritetico regionale e con gli interventi di parte pubblica e delle Organizzazioni sindacali firmatarie dell’Acn del 2021 che hanno plaudito al rinnovato intento di valorizzazione delle funzioni consultive e propositive nella materia della Specialistica affidate a tale Organismo contrattuale.
È seguito, in continuità, l’insediamento della delegazione trattante, altro organismo a cui è affidato il confronto negoziale per la redazione ed approvazione dell’Accordo integrativo regionale, la cui ultima stesura risaliva all’anno 2007.
Durante l’incontro sono stati toccati i temi propedeutici all’emanazione del nuovo AIR quali, tra gli altri, la ridefinizione dei fabbisogni specifici di salute regionale, la ri-organizzazione e la ri-programmazione dell’assistenza territoriale (comprese la costituzione delle Aggregazioni funzionali territoriali (Aft) e delle Unità complesse di cure primarie (Uccp), queste ultime istituite con legge dello Stato nel lontano 2012 e mai attuate.
“L’avveramento di tali presupposti – ha detto l’assessore Fanelli – è già partito lo scorso dicembre con la redazione ed adozione del Piano operativo territoriale, definitivamente approvato, dopo il parere favorevole del Consiglio regionale nel mese di marzo, anche in attuazione del DM 77/2022 e delle misure di sostegno previste dal Pnrr, con il quale si è provveduto alla riorganizzazione dei Distretti ed alla previsione di Ospedali della Comunità, Case della Comunità, Centri Operativi Territoriali ritenuti, unitamente ad Aft e Uccp, come di fondamentale importanza per ridefinire i tanti temi contrattuali e riferibili anche ai modi ed alle forme con cui può ancor meglio espletarsi il fondamentale supporto di assistenza e presa in carico del paziente che la specialistica ambulatoriale può offrire in seno all’assistenza territoriale”.
“Ciò che si intende proporre in seno alle Aft ed alle Uccp- ha aggiunto l’assessore- in sintonia ed in sincronia con i Medici di Medicina Generale (MMG) ed i Pediatri di Libera Scelta (PLS), è un modello organizzativo capace di offrire una virtuosa sinergia di professionisti operanti in una visione olistica di presa in carico del paziente sul territorio, così capaci di sgravare il peso impropriamente gravante oggi su altre strutture del Ssr con conseguente ulteriore abbattimento delle liste di attesa per l’erogazione di servizi. Avviato pertanto il confronto con gli Specialisti ambulatoriali pubblici, le prossime settimane saranno dedicate a portare avanti il lavoro di confronto e, in parallelo, ad attivare analogo percorso con i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera scelta, per i quali i relativi Acn sono stati aggiornati ed entrati in vigore il 28.04.2022 che prevedono la ridefinizione degli Air entro i successivi 18 mesi”.
L’assessore Fanelli ha poi spiegato che “quanto ai Medici di Medicina Generale, nel concordare con chi sostiene che la dichiarata carenza di Mmg venga da responsabilità di livello nazionale (accesso ai corsi di laurea ed alle specializzazioni in modo mal programmato, così da determinare l’effetto di imbuti formativi che in 30 anni hanno determinato la situazione attuale), è altresì utile rappresentare che il livello di responsabilità regionale non deriva assolutamente da una presunta mancata sollecitazione per la formazione di nuovi medici (il cui corso di Formazione Specifica in Medicina Generale, gestito dalla Regione, è oggi annoverato tra i migliori d’Italia e non sconta alcun ritardo rispetto alla tempistica delle altre Regioni), perché sono diminuiti i medici in tutti i settori ed è inimmaginabile pensare di attivare nel settore pubblico forme di incentivi economici che appartengono ad altri profili di concorrenza.
Inoltre, non si può non essere concordi, con chi ritiene che altre responsabilità di ritardi nel settore siano da ricercarsi anche a livello regionale in quanto la Regione si è dimostrata silente nel dare luogo “a una riforma del settore della continuità assistenziale e del 118″, purché venga precisato, che anche tale disagio deriva da disattenzioni risalenti al primo decennio del terzo millennio e trascinati negli anni.
Anche in tale direzione, in parallelo all’attuazione di quanto previsto dal Piano Operativo territoriale si determinerà in modo obbligato e fisiologico il processo di ridefinizione ed organizzazione della Continuità Assistenziale (obsoleta ed inefficace, oltre che dispendiosa) e del 118 (necessitante di urgente potenziamento) superando il paradosso esistente dell’eccesso di medici in C.A. rispetto alla dichiarata carenza degli stessi negli altri settori”.
“La situazione della sanità lucana richiede un’attenzione meticolosa verso ogni ambito ed una programmazione mirata e costante che possa arginare le difficoltà esistenti, volta a coordinare le attività in modo da scongiurare difficoltà di sorta. Da qui, la mia personalissima esigenza di riprendere ed accelerare i lavori per la specialistica ambulatoriale e con le altre categorie professionali convenzionate – ha concluso Fanelli – Abbiamo necessità di confrontarci periodicamente e con costanza per definire, in tempi celeri, quanto necessario e a norma di legge”.