Questa mattina nell’ospedale Madonna delle Grazie di Matera il sindacato Spi Cgil ha organizzato una manifestazione contro la malasanità materana e lucana.
Nell’occasione è stato presentato lo “Sportello sociale – ascolto e tutela legale sulla sanità”.
All’incontro hanno partecipato Nunzia Armento, segretaria dello Spi Cgil Matera, Eustachio Nicoletti, segretario generale Spi Cgil di Matera, il segretario generale dello Spi Cgil Basilicata, Angelo Mega e il segretario generale Cgili Basilicata, Fernando Mega. Sono intervenuti anche l’avvocato Marco Saponara e il dottore Espedito Moliterni.
Michele Capolupo
Informazioni utili per lo Sportello di ascolto e di tutela legale sulla Sanità
Lo Spi Cgil di Matera ha attivato lo sportello di ascolto e di tutela legale sulla sanità per fornire al cittadino informazioni, orientamento e assistenza attese le precarie condizioni e il degrado organizzativo della sanità materana e specificatamente dei Presidi Ospedalieri di “Madonna delle Grazie” di Matera e di Giovanni Paolo II di Policoro, con particolare riferimento alle carenze e ai ritardi nell’erogazione delle prestazioni e dei servizi ai cittadini-utenti, che sta determinando un sempre più diffuso e massiccio malcontento tra i cittadini.
Molteplici e strutturali sono le cause che hanno portato gli standard della sanità materana al di sotto dei livelli accettabili dei servizi presati, per effetto:
● della carenza di personale in servizio – sanitario e amministrativo – che è diminuito complessivamente da 2.462 dipendenti presenti nel 2010 a 1911 presenti al 31.12.2022, con una riduzione di 551 unità, pari a più del 22%, condizione che di fatto esclude la possibilità della piena e completa organizzazione e erogazione delle prestazioni sanitarie previste dai LEA.
● del ridotto numero di assunzioni previsto nel Piano Triennale dei Fabbisogni del Personale 2023-2025 dell’ASM, dove, a fronte di 111 cessazioni dal servizio previste nel 2023, per lo stesso anno, si programma l’assunzione di sole 387 unità di personale (355 a tempo indeterminato e 32 a tempo determinato). Di tali 387 unità, 223 sono previste per il comparto e 164 per la dirigenza, ovvero ben al di sotto della metà delle sussistenti carenze storiche di personale, tenuto anche conto del fatto che tali assunzioni porteranno alla reale copertura dei posti solo dopo la conclusione dei concorsi pubblici (circa due anni);
● del fatto che durante i mesi estivi tali carenze di personale diventano maggiormente insostenibili, per effetto della necessità di assicurare la fruizione delle ferie da parte del personale, che determina ulteriori gravi carenze di operatori sanitari e, quindi, delle prestazioni ed erogazione dei servizi, tali da rasentare una vera e propria paralisi degli stessi;
● del fatto che le prestazioni sanitarie ritardate e/o non erogate determinano l’ulteriore allungamento delle liste di attesa, generando disagi e danni irreparabili a tutti i cittadini bisognosi di assistenza sanitaria e non in condizioni economiche di ricorrere alle prestazioni sanitarie erogate a pagamento.
La condizione della sanità materana e i diritti del malato
La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, all’art. 35 stabilisce che “Ogni persona ha il diritto di accedere alla prevenzione sanitaria e di ottenere cure mediche alle condizioni stabilite dalle legislazioni e prassi nazionali. Nella definizione e nell’attuazione di tutte le politiche ed attività dell’Unione è garantito un livello elevato di protezione della salute umana.”
La Carta europea dei diritti del malato si propone di tutelare pazienti, consumatori, utenti, famiglie e soggetti deboli, cui deve essere garantito il diritto ad usufruire delle cure mediche, come previsto dal “modello sociale europeo”.
L’obiettivo è quello di assicurare un “alto livello di protezione della salute umana” attraverso la realizzazione in concreto dei principi fondamentali del diritto alla salute e del diritto alla cura.
Il rispetto dei diritti dei pazienti si traduce nella necessità di adottare, da parte delle strutture nazionali, le misure tecniche ed organizzative volte a rendere effettivi i principi che derivano dall’obbligo, costituzionalmente imposto dall’art. 32 che cita: “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.
I casi di “malasanità” si riferiscono al mancato rispetto dei diritti del malato focalizzando l’attenzione sulle carenze della struttura sanitaria, piuttosto che sulle responsabilità del singolo soggetto (operatore sanitario).
La “Carta Europea dei diritti del malato” sancisce 14 diritti che costituiscono i parametri di valutazione dell’operato della struttura sanitaria e che acquisiscono particolare rilevanza quando un paziente ricoverato subisce un danno alla salute:
1. DIRITTO AL TEMPO
Ogni cittadino ha diritto a vedere rispettato il suo tempo al pari di quello della burocrazia e degli operatori sanitari.
2. DIRITTO ALL’INFORMAZIONE E ALLA DOCUMENTAZIONE SANITARIA
Ogni cittadino ha diritto a ricevere tutte le informazioni e la documentazione sanitaria di cui necessita, nonché a entrare in possesso degli atti necessari a certificare in modo completo la sua condizione di salute.
3. DIRITTO ALLA SICUREZZA
Chiunque si trovi in una situazione di rischio per la sua salute ha diritto a ottenere tutte le prestazioni necessarie alla sua condizione e ha altresì diritto a non subire ulteriori danni causati dal cattivo funzionamento delle strutture e dei servizi.
4. DIRITTO ALLA PROTEZIONE
Il servizio sanitario ha il dovere di proteggere in maniera particolare ogni essere umano che, a causa del suo stato di salute, si trova in una condizione momentanea o permanente di debolezza, non facendogli mancare per nessun motivo e in alcun momento l’assistenza di cui ha bisogno.
5. DIRITTO ALLA CERTEZZA
Ogni cittadino ha diritto ad avere dal Servizio sanitario la certezza del trattamento nel tempo e nello spazio, a prescindere dal soggetto erogatore e a non essere vittima degli effetti di conflitti professionali e organizzativi, di cambiamenti repentini delle norme, della discrezionalità nella interpretazione delle leggi e delle circolari, di differenze di trattamento a seconda della collocazione geografica.
6. DIRITTO ALLA FIDUCIA
Ogni cittadino ha diritto a vedersi trattato come un soggetto degno di fiducia e non come un possibile evasore o un presunto bugiardo.
7. DIRITTO ALLA QUALITÀ
Ogni cittadino ha diritto di trovare nei servizi sanitari operatori e strutture che siano orientati verso un unico obiettivo: farlo guarire e, comunque, migliorare il suo stato di salute.
8. DIRITTO ALLA DIFFERENZA
Ogni cittadino ha diritto a vedere riconosciuta la sua specificità derivante dall’età, dal sesso, dalla nazionalità, dalla condizione di salute, dalla cultura e dalla religione e a ricevere, di conseguenza, trattamenti differenziati a seconda delle sue diverse esigenze.
9. DIRITTO ALLA NORMALITÀ
Ogni cittadino ha diritto a curarsi senza alterare, oltre il necessario, le sue abitudini di vita.
10. DIRITTO ALLA FAMIGLIA
Ogni famiglia che si trova ad assistere un suo componente ha diritto di ricevere dal Servizio sanitario il sostegno materiale necessario.
11. DIRITTO ALLA DECISIONE
Il cittadino ha diritto, sulla base delle informazioni in suo possesso e fatte salve le prerogative dei medici, a mantenere una propria sfera di decisionalità e di responsabilità in merito alla propria salute e alla propria vita.
12. DIRITTO AL VOLONTARIATO, ALL’ASSISTENZA DA PARTE DEI SOGGETTI NON PROFIT E ALLA PARTECIPAZIONE
Ogni cittadino ha diritto a un servizio sanitario, sia esso erogato da soggetti pubblici e/o da soggetti privati, nel quale sia favorita la presenza del volontariato e delle attività non profit e sia garantita la partecipazione degli utenti.
13. DIRITTO AL FUTURO
Ogni cittadino, anche se condannato dalla sua malattia, ha diritto a trascorrere l’ultimo periodo della vita conservando la sua dignità, soffrendo il meno possibile e ricevendo attenzione e assistenza.
14. DIRITTO ALLA RIPARAZIONE DEI TORTI
Ogni cittadino ha diritto, a fronte di una violazione dei suoi diritti, alla riparazione del torto subito in tempi brevi e in misura congrua.
I principi che acquisiscono particolare rilevanza quando un paziente ricoverato subisce un danno alla salute:
● Diritto a misure preventive: le strutture sanitarie devono avere un ruolo proattivo nello stimolare i soggetti a rischio a fare controlli periodici liberi da costi, rendendo disponibili per tutti i risultati della ricerca scientifica e della innovazione tecnologica.
● Diritto di accedere a servizi sanitari adeguati al proprio stato di salute. In tal senso il mancato rispetto del diritto di accesso ai servizi sanitari è da imputarsi anche a causa della mancanza di personale medico preparato, pur essendo il macchinario presente nella struttura sanitaria;
● Diritto a ricevere le cure mediche in tempi brevi e predeterminati, in relazione alla gravità del caso specifico.
Inoltre, la Carta europea dei diritti del malato garantisce:
● l’accesso a procedure di qualità, in linea con gli standard internazionali;
● il diritto alla sicurezza, che non viene rispettato quando il paziente subisce danni derivanti dal cattivo funzionamento dei servizi sanitari, da malpractice e da errori medici;
● il diritto a evitare le sofferenze e il dolore non necessari;
● il diritto a un trattamento personalizzato attraverso decisioni basate sullo stato di salute del singolo paziente, non su ragioni economiche;
● il diritto al risarcimento per aver subito un danno da “malasanità“.
● il diritto all’informazione che si concretizza con l’accesso alla cartella clinica e all’informazione sul proprio stato di salute, il diritto al consenso informato su tutte le soluzioni possibili e sulle conseguenze che esse comportano;
● il diritto di reclamo se si subisce un danno e di ricevere una risposta in tempi congrui.
L’azione legale e giudiziaria
Nel caso in cui la struttura sanitaria non sia stata in grado di rispettare i diritti del malato, oppure le azioni intraprese dalla stessa non siano sufficienti a dare ristoro al paziente che ha subito un danno alla salute, il paziente o i suoi familiari possono agire in via giudiziaria per ottenere un risarcimento dei propri diritti ingiustamente lesi.
Il diritto al risarcimento si può esercitare attraverso due strade che possono essere intraprese anche contemporaneamente:
● l’azione civile in cui si chiede il risarcimento danni per malasanità;
● l’azione penale nei confronti del sistema sanitario e dell’operatore sanitario che si presume abbia commesso l’errore medico.
Sia in ambito civile che in ambito penale bisogna dimostrare l’esistenza del nesso causale tra condotta ed evento. Tuttavia, in sede civile ci si basa su un criterio di probabilità relativa, mentre in sede penale è necessario un “elevato grado di credibilità razionale o probabilità logica” per arrivare ad una sentenza di condanna.
Decidere se è il caso o meno di presentare denuncia in sede penale per malasanità dipende dal caso specifico.
SPORTELLO di ASCOLTO e di TUTELA LEGALE sulla SANITA’
Nasce dalla necessità di rispondere alle continue segnalazioni e doglianze di disservizi, oltre alle crescenti segnalazioni di presunti episodi ascrivibili a casi di “malasanità” che, in alcuni casi, generano anche grave sofferenza emotiva della collettività e conseguenti tensioni, con la possibilità che si inneschino odiosi meccanismi di contrapposizione/scontro/aggressione tra cittadini-pazienti e operatori della sanità.
Lo sportello si prefigge l’intento di:
1. potenziare l’azione di tutela del malato attraverso:
● le strategie di tutela integrata riguardanti i soggetti pubblici, privati, professionali, sociali e le procedure giurisdizionali, amministrative, sociali;
● la promozione della tutela integrata dei diritti, mettendo in campo tutte le modalità di tutela più efficaci e appropriate al fine portare alla risoluzione dei problemi, attraverso svariati strumenti: azione legale, amministrativa, tutela sociale, conciliazione, consulenza di esperti, denuncia pubblica, all’occorrenza anche in combinazione tra loro.
2. Fornire informazioni, consulenza, orientamento e interventi ai cittadini che intendono tutelare i propri diritti in ambito sanitario e assistenziale, nelle strutture pubbliche e private attraverso:
● L’attività di ascolto/prima risposta (front-line);
● l’attività di back-office, con un database appositamente studiato, sulla base di opportune categorie classificatorie;
● l’attività medico-legale volta a verificare la reale esistenza di eventuali elementi di responsabilità;
● l’attività di tutela legale, soprattutto nel campo delle politiche dei consumatori e delle politiche sanitarie occupandosi di:
– promozione di processi, con la relativa costituzione di parte civile in quelli penali;
– attivazione di cause pilota su temi come le clausole vessatorie nei contratti;
– rilevazione di situazioni critiche nel funzionamento della giurisdizione e il monitoraggio della qualità del servizio giustizia.
Il centro di tutela fornirà una prima consulenza gratuita sui casi esposti. Nel caso in cui lo strumento di tutela più adatto alla risoluzione del problema fosse quello giudiziario, il legale della struttura verificherà anche la possibilità prevista dalla legge di accedere al gratuito patrocinio. L’assistenza sarà garantita a tutte le persone iscritte o che intendono iscriversi allo SPI CGIL di Matera, senza distinzione di età, sesso, lingua, nazionalità, religione, condizioni fisiche ed economiche.
3. Centro di raccolta e di gestione di segnalazioni sul funzionamento delle strutture sanitarie e sulla qualità delle prestazioni erogate attraverso:
● la partecipazione dei cittadini;
● la promozione di azioni politiche partendo proprio dall’esperienza dei casi concreti;
● la promozione di una coscienza civica e la modificazione dei comportamenti dannosi per l’interesse generale;
● la formazione dei cittadini perché acquisiscano strumenti per attivarsi e dialogare a un livello più consapevole con le istituzioni.