Corrispondono alla realtà le dichiarazioni dell’Assessore alla Sanità della Regione Basilicata Rocco Leone che con estremo realismo ha documentato quanto accade sull’accoglienza dei cittadini extra regionali in maniera multilaterale tra le Regioni.
Pur rispettando il limite imposto per legge sui flussi di pazienti extraregionali, la Regione Basilicata ha ben distribuito le risorse disponibili tra i comparti in cui si verifica questo fenomeno, anche per le branche specialistiche per le quali i pazienti frontalieri necessitano di accessi urgenti ed importanti.
Come Associazione di categoria, fortemente rappresentativa delle strutture di Specialistica Ambulatoriale, manifestiamo profondo rammarico per quel che è accaduto in Puglia presso l’ospedale Miulli, ricordando che l’Ente Ecclesiastico di riferimento per gli ammalati di tutto il centro sud della nostra nazione “ha bloccato l’accesso ai pazienti di altre Regioni, anche se già prenotati”.
Al contempo ci chiediamo come si possa esser giunti ad una decisione così drastica e pericolosa per la salute pubblica da parte dell’autorevole nosocomio Pugliese: è mai possibile che nonostante i provvedimenti nazionali per la gestione dell’emergenza sanitaria (Decreto Legge Sostegni n.73 del 2021) non si siano trovate soluzioni con i vertici della Regione Puglia?
La nostra opinione è chiara: in questo momento pandemico così impegnativo le riflessioni manifestate dall’Assessore Leone dovrebbero spingere cittadini e politici a stare uniti con l’intento di chiedere al Presidente della vicina Puglia Michele Emiliano di ripristinare le condizioni ottimali per l’accoglienza di pazienti dalle altre Regioni nell’Ospedale Miulli.
Il nosocomio Ecclesiastico di Acquaviva delle Fonti, sebbene collocato geograficamente in un’altra Regione, è nei fatti un servizio sanitario territoriale che non può e non deve discriminare gli ammalati con muri o checkpoint.
Respingiamo con forza le polemiche sterili che lucrano su episodi così drammatici, evidenziando che un ospedale come il Miulli di Acquaviva delle Fonti a Matera non c’è mai stato e che la costruzione dell’eccellenza in Sanità è un percorso che richiede decenni ed è organizzativamente faticoso.
È del tutto evidente che qui in Regione Basilicata si stia lavorando con quel che si dispone per accogliere e non per respingere il bisogno di salute della gente ed è altrettanto chiaro che si tenterà ogni soluzione possibile per migliorare la ricezione.
L’attuale guida dell’Assessorato alla Sanità di Basilicata, adesso esperienzialmente valorizzata con l’incarico del Direttore Generale Domenico Tripaldi, ha in più occasioni dimostrato sensibilità alle battaglie epocali di Sanità Futura contro le liste d’attesa (inasprite dalla epidemia di Covid 19); siamo fermamente convinti che il nostro Servizio Sanitario Regionale stia concretamente lavorando per la popolazione lucana e non, nonostante le infinite difficoltà cumulatesi con l’austerity economica degli anni trascorsi e con la pandemia di questi anni.
da un lato ampliamo le strutture pubbliche ma le lasciamo inoperose poi dobbiamo dare più soldi ai laboratori privati per garantire l’assistenza. E’ una pacchia, La scuola Formigoni insegna!l