Riportiamo di seguito i dati relativi al monitoraggio sugli studi medici di base, realizzato nello scorso mese di maggio dall’associazione “Diritti di Cittadinanza” di Matera.
Realtà e prospettive di riqualificazione del servizio di medicina di base
Il monitoraggio civico di “Diritti di Cittadinanza” di Matera
Premessa
L’associazione “Diritti di Cittadinanza” di Matera ha portato a termine un’altra attività di monitoraggio civico sui servizi di pubblica utilità in Città. Dopo l’esame e la valutazione della raccolta dei rifiuti urbani e dei siti web delle PP.AA., questa volta abbiamo voluto cogliere il parere dei cittadini sul funzionamento degli ambulatori medici e le loro aspettative in merito alla riqualificazione e riorganizzazione del servizio di medicina di base sul territorio.
Il nostro non è stato un sondaggio di opinione su un campione statisticamente selezionato, ma un monitoraggio con questionari, attraverso cui i cittadini hanno potuto esprimere in forma anonima il loro punto di vista e le informazioni in loro possesso, senza peraltro lasciar traccia di elementi identificativi degli ambulatori medici di riferimento.
I questionari, divisi in 6 sezioni e composti da ben 30 domande, sono stati distribuiti a 300 persone e di queste 279 hanno esaustivamente risposto sia in forma cartacea, sia per via telematica, sia attraverso un contatto diretto. Molto preziosa è stata la collaborazione delle organizzazioni sindacali CGIL e SUNIA che hanno sostenuto l’iniziativa della nostra associazione e contribuito alla raccolta dati, nonché di quei medici di famiglia che, interpellati da alcuni monitori, hanno contribuito a migliorare il questionario, fornendo delucidazioni in materia.
Le 279 persone coinvolte, residenti nelle diverse zone della nostra città, hanno potuto offrire un quadro significativo e variegato dell’attività di un congruo numero di medici di medicina generale e di pediatri di libera scelta operanti a Matera; riteniamo che lo stesso numero degli intervistati abbia una valenza superiore alla cifra stessa se si considera che ogni cittadino coinvolto nel monitoraggio ha probabilmente espresso un parere condiviso anche da altri componenti della sua famiglia.
Dal monitoraggio emerge in modo inequivocabile un dato: i cittadini, pur valutando positivamente gli studi medici individuali o condivisi, propendono per il sistema degli studi associati in sintonia con le indicazioni del Ministero della Salute. Tali indicazioni individuano proprio nell’adozione del modello AFT (Aggregazioni Funzionali Territoriali) l’opzione vincente per il rinnovamento del servizio sanitario pubblico e la riqualificazione della medicina di base sul territorio. Infatti il potenziamento degli ambulatori associati con relative prestazioni offerte eviterebbe ricorsi impropri alla struttura ospedaliera, inciderebbe sulla riduzione della spesa sanitaria e delle liste di attesa, offrirebbe una copertura assistenziale h.24/24, contribuirebbe alla semplificazione dell’iter di accesso alle cure, a tutto beneficio dei bisogni di salute del cittadino.
Esiti più significativi del monitoraggio
La nostra associazione si riserva di presentare in forma completa e dettagliata i dati del monitoraggio in un pubblico incontro che sarà un’occasione preziosa e, speriamo proficua, per confrontarci con le istituzioni regionali e locali, con i responsabili del servizio sanitario, con i medici di famiglia e con i cittadini che vorranno partecipare.
Di seguito comunichiamo solo alcuni elementi (con cifre talvolta arrotondate per semplificazione) che riteniamo di particolare rilievo.
I sezione – Notizie generali
– Poco meno della metà dei cittadini intervistati è assistita da medici con studio individuale; poco più di 1/3 da medici che condividono con altro/i colleghi l’ambulatorio; circa 1/5 da medici che esercitano in studio associato (Unimed);
– l’accesso per disabili negli ambulatori è dichiarato “agevole” solo dal 61% degli intervistati;
– il 58% delle schede monitorate riferisce della presenza di un servizio di segreteria;
– i turni delle visite in ambulatorio risultano regolamentati secondo il 43% dei cittadini intervistati;
– nel 78% delle schede di monitoraggio si rileva che gli informatori scientifici vengono ricevuti in orari di visite;
– nel 76% delle situazioni monitorate il medico di famiglia è raggiungibile per telefono anche cellulare durante e oltre l’orario di servizio.
II sez. – Visite ambulatoriali e domiciliari
– Il 32% dei pazienti riferisce della possibilità di visite ambulatoriali programmate;
– la prescrizione di farmaci e analisi per nuove patologie insorte è effettuata secondo il 49% dei pazienti su diagnosi del medico curante, per il 13% su diagnosi dello specialista, per il 5% su proposta del paziente;
– il 55% degli intervistati richiede la prescrizione di farmaci ed analisi di routine recandosi personalmente in ambulatorio mentre il 40% utilizza il telefono contattando il medico o la segreteria;
– i tempi di attesa in ambulatorio per le visite secondo il 43% degli intervistati vanno oltre la mezz’ora, più brevi i tempi per il 15%, variabili per il restante 42%;
– la disponibilità del medico curante per visite domiciliari secondo il 43% degli utenti è massima, per il 50% solo in base a valutazione diagnostica dello stesso medico.
III sez. – Personalizzazione rapporti di cura con il paziente
– Secondo il 76% degli intervistati il medico dispone di un personale fascicolo (informatico o altro) per ciascun paziente con anamnesi aggiornata (prescrizioni farmaceutiche, esami laboratorio e strumentali, diagnosi, terapie, ecc.) ma, come pure ci è stato fatto notare, non sempre vengono registrati anche gli esiti di analisi, di accertamenti diagnostici e di degenze ospedaliere;
– solo per il 10% degli intervistati il medico cura uno scadenzario personalizzato del paziente per poterlo sollecitare a sottoporsi a percorsi terapeutici del caso;
– adeguata informazione da parte del medico su terapia, metodiche varie e trattamenti ospedalieri proposti al paziente viene data “sempre” secondo il 40% degli intervistati, “spesso” secondo il 30%.
IV sez. – Rapporti tra medico di famiglia e ospedale
– Per una visita presso un medico specialista la scelta, secondo il 23% degli intervistati, è affidata al paziente;
– prima di decidere per un ricovero, un esame o una visita specialistica il medico consulta la struttura medica ospedaliera per una valutazione di congruità solo per l’8% degli intervistati e per il 41% di costoro il medico li orienta anche nelle procedure da seguire, mentre per il 46% dette procedure sono affidate all’iniziativa del paziente.
V sez. – Valutazione del rapporto con il medico di famiglia
– Le qualità del medico maggiormente attese ed apprezzate dai pazienti risultano: competenza e aggiornamento continuo, professionalità e discrezione,disponibilità all’ascolto.
VI sez. – Potenziamento della medicina di base sul territorio e deospedalizzazione
– l’attuale organizzazione della medicina di base è ritenuta sufficiente dal 40% degli intervistati, insufficiente dal 38%;
– l’estensione dell’associazionismo dei medici di famiglia con conseguente unificazione degli ambulatori (AFT) sarebbe auspicabile da oltre il 66% degli intervistati, specie se il servizio fosse potenziato e qualificato con apertura h24/24 (incorporando il servizio di guardia medica), disponibilità di specialisti, uso della strumentazione diagnostica (Ecg, ecografo, ecc.), effettuazione prelievi, possibilità di consulto con medici ospedalieri, prenotazione visite e cure specialistiche o ospedaliere, ritiro esami diagnostici e cartelle cliniche da consegnare al paziente con le opportune informazioni.
Per il gruppo di lavoro il coordinatore Angelica Rizzo