“Per tanti pazienti quel contributo è un mezzo di sostentamento”.
L’ANED chiede equità e la modifica dell’art. 21 della finanziaria regionale 2015.
Riguardo all’art. 21 della delibera di giunta regionale n. 1524 del 12 dicembre 2014, avente per oggetto la legge di stabilità regionale 2015, concernente il riordino delle provvidenze economiche e contributi, l’ANED precisa quanto segue.
Il beneficio economico, previsto dalla L.R. 30/81 e successive modificazioni, attualmente ammontante a € 238,00 a favore di dializzati e trapiantati di rene, ha natura di assistenza economica e non di rimborso forfetario spese viaggio.
La misura del contributo è legata al reddito personale e la stessa non viene rivalutata da moltissimi anni come da moltissimi anni la Regione Basilicata, colpevolmente, assegna una dotazione finanziaria largamente insufficiente a coprire l’intero fabbisogno.
I pazienti ormai stanchi, preoccupati e angosciati non solo vivono una condizione soggettiva di profonda precarietà esistenziale legata alla malattia, ma sono costretti a subire anche una situazione umiliante: dal mese di luglio 2013 tantissimi malati non ricevono nessun contributo.
Più volte abbiamo scritto al Presidente Pittella e in particolare all’assessore Franconi senza ricevere nessuna risposta.
Abbiamo anche presentato un documento di indirizzo per la malattia renale cronica, stilato dal gruppo di lavoro costituito presso il Ministero della Salute, di cui fa parte anche l’ANED.
È uno strumento di lavoro utile per tutti al fine di attivare programmi e azioni utili nei settori della prevenzione e diagnosi precoce che rappresentano non solo una risposta concreta ai bisogni di salute della popolazione, ma anche un ingente risparmio di risorse economiche già nel medio termine.
Anche su questa proposta finora non ci è giunto nessun commento.
Più volte abbiamo suggerito ai vari assessori alla sanità regionale che si sono succeduti, una modifica della L.R. 30/81 prevedendo criteri di equità nella corresponsione delle provvidenze economiche, ad esempio la valutazione dell’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) e non del reddito personale, con soglie più razionali.
Con l’art. 21 sopra citato, di colpo, si vuole tagliare questo piccolo sostentamento.
Infatti introducendo soglie di reddito familiare lordo molto basse si riduce in maniera consistente la platea dei beneficiari e per coloro che hanno un reddito familiare superiore a € 10.000 ed inferiore a € 14.000, che certo non si possono definire benestanti, è prevista la modica cifra di € 60,00 mensili.
Si vuole cioè decidere della vita e della salute di pazienti dializzati, trapiantati, talassemici ed altri senza informarli e senza coinvolgerli e questo non l’accettiamo.
Riguardo al trasporto dei dializzati, ci permettiamo ricordare, che lo stesso è compreso nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 novembre 2001, che definisce i Livelli essenziali di assistenza (LEA), vale a dire le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, a completamento dell’assistenza dialitica.
La Regione Basilicata, dopo numerose nostre segnalazioni, si è attivata soltanto otto anni dopo con L.R. n. 42 del 30-12-2009 (legge finanziaria regionale 2010).
Ci auguriamo che ciascun consigliere regionale intervenga per modificare l’impostazione dell’art. 21 della finanziaria regionale e prenda in considerazione i tanti problemi che vive il settore della nefrologia, dialisi e trapianto.
A tutti un Buon 2015: che la speranza non ceda mai alla rassegnazione.