“Condivido la posizione dei sindacati dei medici e del personale della sanità pubblica regionale: a poche settimane dalla fine della legislatura regionale l’Assessore alla Sanità e la Giunta non hanno l’autorevolezza politico-istituzionale per procedere in modo unilaterale al taglio di strutture del servizio sanitario regionale”. E’ quanto sostiene il capogruppo del Pdl in Consiglio Regionale Michele Napoli evidenziando che “in particolare i numeri forniti dalle stesse organizzazioni sindacali del personale medico e sanitario sono significativi: si intende sopprimere 55 Unità Operative Complesse su 178 e numerose Unità Operative Semplici. Siamo di fronte ad una contraddizione politica perché spesso e volentieri il Governo Regionale lamenta tagli statali e poi vorrebbe procedere nella stessa operazione sottovalutando le conseguenze sugli operatori e l’utenza. Non credo possa servire l’alibi della sollecitazione, non recente, pervenuta dal Ministero alla Salute a tutte le Regioni a ridurre la spesa sanitaria, sia perché la Basilicata non è tra le Regioni interessate ai piani di rientro e sia perché non è una richiesta perentoria, tanto meno finalizzata al taglio di servizi-prestazioni e strutture, come dimostra il comportamento diverso assunto da altre Regioni con i conti in regola come la nostra. Siamo in una fase delicata di confronto costante fra Regioni e Ministero per la definizione del nuovo Patto per la salute, che rappresenta l’atto più rilevante di programmazione organizzativa e finanziaria per tutto il sistema salute e pertanto – continua il capogruppo Pdl – è opportuno attenderne gli esiti. Ci sono inoltre altri due elementi da valutare con attenzione: la verifica puntuale e rigorosa di quanto previsto dal Piano Regionale della Salute; il rilancio della concertazione con i soggetti protagonisti della tutela della salute e quindi in primo luogo gli operatori, medici, personale professionale tecnico ed amministrativo, e i loro sindacati. Nel primo caso dopo la fuga in avanti che ho denunciato in merito alla Casa della Salute di Senise e di conseguenza al destino dei piccoli ospedali (su tutti quello di Chiaromonte) la denuncia delle organizzazioni professionali della sanità di stravolgimento del Piano merita grande attenzione anche per l’allarme lanciato di distruzione del servizio sanitario pubblico. Nel secondo invece poichè il patto per la salute deve essere in grado di offrire strumenti per il governo del sistema, l’appropriatezza delle prestazioni e la garanzia dell’unitarietà del servizio sanitario nazionale, non si può fare a meno del confronto con le rappresentanze specie in caso di scelte di programmazione che guardano ai nuovi modelli organizzativi, a partire dagli ospedali, alle diverse sperimentazioni in atto e all’indispensabile riorganizzazione della rete territoriale. La strategia del Ministro alla Salute Lorenzin richiede innanzitutto scelte innovative e uno sviluppo unitario di tutte le professioni nell’ambito tecnico-scientifico e gestionale, ricomponendo quelle fratture e quelle contrapposizioni di ruoli che appartengono a “vecchie logiche del passato”.
Set 21