Un ponte Basilicata-Albania nel segno della formazione dei giovani, in ambito socio-sanitario e informatico, e della cooperazione internazionale. Si chiama Icaro ed è l’acronimo di “Imprenditoria e Competenze per l’Accrescimento e la Realizzazione di Opportunità giovanili in ambito socio-sanitario e informatico in Albania”. La Regione Basilicata – con delibera di Giunta regionale dello scorso 31 luglio 2024 – ha aderito all’iniziativa dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo (Aics) partecipando al “Bando 2023 per la concessione di contributi a iniziative promosse da enti territoriali e dalle organizzazioni della società civile da realizzare in Albania, nelle regioni di Tirana e Scutari”. La Regione, in particolare, finanzierà borse di studio di giovani albanesi iscritti alle scuole di formazione professionale.
I partner di Icaro, di cui è capofila la Basilicata, sono la Fondazione Nostra Signora del Buon Consiglio (titolare dell’omonimo Policlinico) e un pool di aziende e atenei: Università degli studi della Basilicata, Università Tor Vergata, Exprivia, Nomos, Nautilus, Finisterre. Tre gli obiettivi da realizzare: 1. due scuole per la formazione professionale di 20 operatori per anno altamente richieste in Albania e in Italia; 2. un centro di trasferimento tecnologico per la medicina digitale mirata a figure professionali del mondo sanitario; 3. un’impresa capace di erogare servizi innovativi nel campo della “home care”, della sanità digitale e della certificazione di qualità.
Le azioni formative si svilupperanno su due fronti. Corsi per operatori socio-sanitari e tecnici informatici, orientati nella gestione di software in ambito sanitario, riservati a giovani diplomati; formazione all’utilizzo della cartella clinica informatica, alle metodiche di telemedicina, alla gestione digitale in ambiente ospedaliero e al risk management per gli studenti di Medicina, Scienze infermieristiche e Fisioterapia.
Lo scopo finale del progetto è quello di creare potenziali sinergie tra strutture universitarie e sanitarie esistenti a Tirana e diverse aziende italiane in campo assistenziale o informatico, attraverso la creazione di uno spin-off universitario per l’inserimento lavorativo di giovani formati dal programma.