La prima diagnosi ufficiale di AIDS è stata fatta più di 35 anni fa e da allora le cose sono decisamente cambiate. Mentre in pasato scoprire di essere stati contagiati dal virus dell’HIV era una sentenza di morte, oggigiorno grazie alla semplicità dei test HIV disponibili e all’inizio tempestivo della terapia, le possibilità di avere una buona qualità di vita e una longevità per i sieropositivi sono diventate una realtà.
L’infezione da HIV è cambiata da essere mortale a essere una condizione cronica. Non si cura definitivamente, ma si può tenere sotto controllo e, sebbene resti una grave infezione, le persone sieropositive possono avere una vita relativamente normale. La tempestività della diagnosi e dell’inizio della terapia, oltre all’aderenza di quest’ultima, sono le chiavi fondamentali per tenere sotto controllo il virus dell’HIV.
- La diagnosi precoce di HIV può salvare la vita
È dagli anni ’90 che nuovi farmaci vengono impiegati per tenere a bada il virus dell’HIV. Grazie a queste terapie, che col tempo si sono evolute e sono diventate meno invasive rispetto al passato, i sieropositivi possono avere oggi un’aspettativa di vita naturale. Tutto questo però a patto che il virus dell’HIV venga scoperto in maniera tempestiva, prima che diventi troppo forte per essere contrastato.
Il virus HIV infatti, dopo essere entrato nell’organismo, può essere tenuto a bada con il proprio sistema immunitario che, alla lunga però, si indebolisce e può non farcela più a difendersi. I farmaci delle terapia anti HIV riescono a inibire il virus (purtroppo ancora oggi non sono in grado di ucciderlo), quindi in pratica la carica virale dell’HIV rimane sotto una certa soglia (non rilevabile dai test standard) non creando problemi.
Più la diagnosi viene ritardata, più si posticipa la terapia e quindi il virus aumenta la sua forza contro il sistema immunitario e i danni subiti dall’organismo possono diventare irreversibili.
- Come si testa l’HIV
Inizialmente veniva usato il termine ‘test per l’AIDS’ ma era sbagliato definirlo così. L’AIDS è infatti un’evoluzione dell’infezione del virus HIV che si verifica solo quando il sistema immunitario ormai è fortemente debilitato. L’analisi che viene effettuata nei soggetti a rischio è un test che ricerca gli anticorpi all’HIV.
In nostro corpo, una volta entrato al suo interno l’HIV, reagisce producendo anticorpi specifici al virus. In laboratorio, ed oggi anche a casa, è possibile cercare nel sangue quel tipo di anticorpi che indicano la presenza dell’HIV nell’organismo.
Il test per l’HIV quindi viene fatto circa dopo un mese dal sospetto contagio, perché per produrre gli anticorpi serve un determinato periodo di tempo che cambia da persona a persona. Per questo a volte si parla di falsi negativi.
È consigliabile aspettare questo periodo di tempo prima di effettuare una determinata prova di ricerca degli anticorpi HIV.
Fino a qualche tempo fa i test HIV si potevano eseguire solo andando a fare un prelievo di sangue in ambulatorio ed era necessario aspettare un tot di giorni prima del responso. Questo ha impedito a molte persone di eseguire un simile controllo, per la vergogna di chiedere al proprio medico l’esame o per evitare di dare spiegazioni a chiunque. Oggi fortunatamente esistono in commercio dei comodi test HIV da fare direttamente a casa.
- Il test HIV fatto a casa è semplice e immediato
Ci sono tanti motivi per cui una persona potrebbe voler eseguire un autotest HIV direttamente a casa propria. La motivazione principale che spinge molti è che ordinando un kit per posta la riservatezza è garantita. Non c’è bisogno di dare spiegazioni né a un medico, né a un farmacista o a chi fa il prelievo.
Il test HIV casalingo si può fare comodamente a casa propria, è semplice da eseguire e la cosa ancora migliore è che il risultato è immediato. Nessun giorno angosciante di attesa, ma solo pochi attimi.
È sufficiente prelevare una goccia di sangue, inserirla nella provetta in dotazione nei kit e infine aggiungerci i reagenti uno alla volta. Il risultato è immediato e affidabile. Importante: i kit acquistati devono sempre riportare la Marcatura CE.
- Chi dovrebbe sottoporsi all’autotest per l’HIV
Tutte le persone che hanno avuto determinate situazioni a rischio dovrebbero essere testate per il virus HIV. Nello specifico chiunque abbia avuto uno scambio di sangue, sperma, liquido preseminale e fluidi vaginali o rettali con una persona sieropositiva.
Purtroppo molte persone non sanno di avere l’HIV e ancora oggi i contagi involontari sono numerosissimi. Sembra che solo in Italia 11 persone vengono contagiate dal virus ogni giorno.
Per questo è importante fare il test HIV se:
- si sono avuti rapporti sessuali non protetti con soggetti a rischio;
- si sono condivise siringhe o aghi.
- E dopo la diagnosi di HIV?
Oggi giorno ormai ricevere una diagnosi di infezione da HIV non è più una sentenza di morte. Non solo, la consapevolezza è la prima arma che il sieropositivo ha per poter contrastare questo terribile virus.
Nelle prime settimane dopo aver scoperto la positività del test per l’HIV si possono manifestare diverse emozioni. Paura, ansia, insicurezza sono le principali, ma anche rabbia, indifferenza, rassegnazione. Tutto ciò è normale, ma è importante non lasciarsi abbattere e reagire.
Rivolgersi a un medico di fiducia ed esperto in materia è il primo passo da fare, al fine di trovare una corretta terapia. Ci sono inoltre moltissimi centri che offrono un sostegno alle persone sieropositive, mettendo a disposizione psicologi o altri specialisti, quando richiesto. In questi centri inoltre è possibile conoscere altre persone che convivono con il virus da tempo e che possono testimoniare quanto siano migliorate le condizioni per le persone infettate dall’HIV.