Il cosiddetto tariffario Balduzzi attualmente in vigore in Basilicata e la definizione delle modalità di applicazione del piano di riorganizzazione della rete delle strutture private accreditate di diagnostica di laboratorio sono le criticità sulle quali ha posto l’attenzione il presidente Anisap Basilicata, Roberto Cicchetti, in audizione in quarta Commissione consiliare relativamente alla delibera di Giunta che detta indirizzi per la definizione dei tetti di spesa per l’anno 2017 da assegnare alle strutture private accreditate eroganti prestazioni di assistenza ospedaliera e di assistenza specialistica ambulatoriale.
“Quella delle tariffe – ha spiegato Cicchetti – è una criticità non esclusiva del comparto della specialistica ambulatoriale accreditata relativa all’Afo Laboratorio, ma riguarda anche il settore della diagnostica per immagini che necessita di adeguate soluzioni per evitare il protrarsi di eccessive ed ingiustificate penalizzazioni che gli operatori del settore stanno subendo dall’1 gennaio 2015 e che rischia di abbassare la qualità dei servizi offerti al cittadino”. “Riconfermare i criteri di assegnazione dei tetti di spesa secondo la logica della delibera di Giunta 937/2016, vale a dire del tetto pari all’80% del tetto assegnato nel 2015 e della quota di competitività pari al restante 20% – ha proseguito Cicchetti -, non trova un senso logico se lo strumento di remunerazione delle prestazioni (la tariffa) non è congruo ovvero se riesce a malapena a sostenere i costi vivi. La vera competitività tra strutture si ottiene se queste hanno capacità di trovare risorse da investire in innovazione, tecnologia e personale con conseguente beneficio della qualità dei servizi”. In merito alla riorganizzazione della rete dei laboratori, il presidente dell’Anisap Basilicata ha richiesto “un confronto con il dipartimento interessato finalizzato alla produzione di un documento, condiviso con le associazioni, che chiarisca i vari aspetti riguardo alla modalità di conteggio delle prestazioni ai fini del raggiungimento della soglia di prestazioni, la rendicontazione tra le strutture operanti nella rete e verso le Aziende sanitarie, le modalità con le quali una struttura voglia aderire ad una rete pubblica”. “Ad oggi – ha concluso Cicchetti – solo 3 o 4 strutture superano le 200 mila prestazioni su 20 laboratori. Si comprende, quindi, che lo stato di incertezza rispetto a come dovranno realizzarsi le aggregazioni nel concreto costituisce un fattore determinante per il prosieguo dell’attività delle strutture che erogano prestazioni di medicina di laboratorio nel territorio”.
Dopo il breve dibattito successivo, al quale hanno partecipato i consiglieri Spada che ha ritenuto “legittime le riflessioni dell’Anisap” e Romaniello che ha lanciato la proposta di un progetto normativo che regolamenti la materia, il presidente Bradascio ha espresso “solidarietà alle strutture aderenti all’Anisap” e ha confermato l’impegno dell’organismo consiliare “a tenere in debito conto i suggerimentiproposti”.
All’attenzione della Commissione consiliare anche la delibera di Giunta che detta indirizzi per la definizione dei tetti di spesa per l’anno 2017 da assegnare alle strutture private accreditate eroganti prestazioni di riabilitazione. Il presidente Bradascio, dopo aver comunicato la stesura di alcune osservazioni in merito, ha disposto l’audizione dell’assessore al dipartimento Politiche della persona, Flavia Franconi.
L’organismo consiliare ha, poi, deciso di rinviare per ulteriori approfondimenti, alla prossima seduta, la proposta di legge d’iniziativa del consigliere Romaniello su “Tutela delle famiglie monoparentali, dei coniugi separati o divorziati, in condizione di disagio economico e sociale” e la delibera di Giunta relativa all’istituzione del registro regionale delle Associazioni e degli enti per i fenomeni migratori.
Erano presenti ai lavori oltre al presidente della Commissione Bradascio (Pp), i consiglieri Miranda Castelgrande, Lacorazza, Spada, Polese (Pd), Romaniello (Gm), Rosa (Lb-Fdi) e Napoli (Pdl-Fi).