Novità per i ticket sanitari. La Giunta regionale ha adottato la delibera che ridetermina la corresponsione delle quote dovute per la specialistica ambulatoriale e la spesa farmaceutica.
Dal 1 ottobre entrerà in vigore il ticket sulla ricetta farmaceutica, calcolato in base all´indicatore della situazione economia equivalente (Isee), che tiene conto non solo del reddito ma anche del patrimonio e della composizione della famiglia. E´ prevista l´esenzione per la fascia fino a 14 mila euro e per gli assistiti affetti da patologie croniche, invalidanti e da malattie rare, per gli invalidi, gli infortunati sul lavoro, gli assistiti che hanno subito danni da vaccini, trasfusioni ed emoderivati, le donne in gravidanza, i ciechi e i sordomuti, le vittime del terrorismo e delle criminalità organizzata compresi i familiari, i ciechi e gli ex deportati.
Il ticket fisso sulla ricetta farmaceutica sarà di 1,50 euro per la fascia Isee da 14 mila a 22 mila euro, di 2 euro per la fascia compresa da 22 mila a 30 mila euro e di 2,5 euro per la fascia Isee oltre 30 mila euro.
Per quanto riguarda la specialistica, è stato rimodulato, il ticket aggiuntivo sulle prestazioni specialistiche, di dieci euro, introdotto dalla manovra finanziaria di luglio del Governo, sulla base del valore della prestazione erogata. Fino a 5 euro non ci sara’ ticket aggiuntivo. Crescerà in modo proporzionale da un minimo di quattro euro fino a un massimo di 30 euro. Anche il ticket sulla specialistica sarà in vigore dal 1 ottobre, fatto salvo il controllo sull´equivalenza economica della rimodulazione da parte del competente Tavolo tecnico istituito dalla Conferenza Stato-Regioni.
“Abbiamo riconsiderato le scelte fatte dal Governo nazionale – ha commentato l´assessore Martorano – introducendo il principio dell´equità e della proporzionalità. Abbiamo considerato eccessivo il pagamento di dieci euro per qualsiasi visita ed esame specialistico, modulando il ticket sul valore economico della prestazione specialistica prescritta. Così come sulla farmaceutica abbiamo voluto utilizzare il parametro Isee per avere una maggiore garanzia di equità’, dal momento che indica la reale condizione economica del cittadino. In questo modo, abbiamo cercato di tutelare il più possibile le fasce più deboli della popolazione, chiedendo un sacrificio a chi ha di più”.