Tipizzazione tissutale trapianti:, Aned denuncia criticità. Di seguito la nota integrale inviata dal presidente regionale Donato Andrisani.
Alcuni pazienti hanno difficoltà ad iscriversi nella lista di attesa e non si conoscono ancora le motivazioni.
Dopo la chiusura del laboratorio di tipizzazione allocato presso l’ospedale di Matera, la convenzione sottoscritta tra Regione Basilicata e Regione Lazio per consentire ai pazienti lucani di essere sottoposti ai test di tipizzazione tissutale per l’inserimento in lista di attesa per un trapianto d’organi e tessuti, sta procurando diversi problemi. Infatti, alcuni pazienti lamentano l’impossibilità di essere inseriti in lista di attesa. Sembrerebbe che le indagini di laboratorio non vengano comunicati né ai pazienti né al Centro Trapianti dell’ospedale di Matera, senza che nessuno spieghi loro le motivazioni. Non solo, i pazienti già iscritti nella lista di attesa rischiano di essere sospesi dalla stessa poiché la tipizzazione viene eseguita anche durante la permanenza nella lista, ad intervalli regolari di tre mesi, per valutare se qualche evento immunizzante abbia provocato una sensibilizzazione contro determinati antigeni.
Lo abbiamo riferito a Fanelli e Bortolan con lettera del 22 giugno scorso e, naturalmente, visto l’atteggiamento ostile della Regione Basilicata nei confronti dei nefropatici, dializzati e trapiantati, non abbiamo ricevuto nessuna risposta.
RIEPILOGO DEI FATTI
Il Centro Regionale Trapianti della Basilicata è stato istituito con delibera di giunta regionale del 02/11/1992 n.7650. E’ situato presso l’ospedale di Matera e agisce in stretta collaborazione il Coordinamento Regionale Trapianti garantendo la messa in lista di attesa per trapianto di organi e tessuti, la gestione delle liste d’attesa per i trapianti d’organo e l’assegnazione degli organi, tutte le necessità assistenziali di follow-up dei trapiantati ambulatoriali oltre che assolvere alle funzioni fondamentali assegnate con la legge n. 91/1999. Accanto al Centro Regionale Trapianti fu costituito anche il laboratorio di tipizzazione tissutale che, nel corso degli anni, ha acquisito tutti quei parametri molto accurati di qualità, professionalità, efficacia e sicurezza tali da ottenere più volte i riconoscimenti e l’accreditamento da parte dell’EFI, European Federation for Immunogenetics.
Il laboratorio si è avvalso della collaborazione di due biologi, in possesso di specializzazioni di livello europeo rilasciati non solo dall’EFI ma da altri Istituti Europei; svolgeva attività sierologica e genomica, sia a bassa che ad alta risoluzione, esami di compatibilità donatori-riceventi (cross match), test immunologici pre e post trapianto, virologia molecolare e tutte quelle funzioni fondamentali a garanzia della salute e della vita dei pazienti in attesa di trapianto e trapiantati.
Con delibera n. 4 del 12/01/2022 dell’azienda sanitaria di Matera, il laboratorio di tipizzazione tissutale per i trapianti in pratica viene chiuso: l’attività di diagnostica molecolare virologica viene affidata all’U.O.C. di Patologia Clinica del P.O. di Matera, mentre l’ attività di diagnostica immunogenetica compresa l’attività destinata ai trapianti d’organo viene affidata all’U.O.S.D. Laboratorio di Genetica sempre del P.O. di Matera.
Cosa ha detto l’Aned.
Più volte, nel corso del 2022, abbiamo riferito direttamente all’assessore Fanelli le nostre perplessità e preoccupazioni su questa operazione compiuta dall’ASM, le conseguenze negative e i possibili rischi che avrebbe generato su un settore così specialistico e delicato dell’attività sanitaria. Abbiamo indicato con chiarezza che con tale provvedimento un organismo locale andava ad intaccare la Rete Nazionale Trapianti, che funziona, salva vite e offre nuove possibilità di vita, che va protetta, difesa, potenziata. C’era il rischio che l’EFI non avrebbe rinnovato l’accreditamento.
Purtroppo le nostre previsioni si sono avverate! L’EFI, nella sua abituale attività di controllo, ha espresso nel 2022, per la prima volta, un giudizio di inidoneità sull’attività di tipizzazione svolta dal laboratorio di genetica, laboratorio privo (fatto grave) dei requisiti fondamentali per poter svolgere un lavoro particolarmente complesso e specialistico.
Una considerazione e una richiesta. Con lettera del 6 marzo scorso abbiamo chiesto a Fanelli e Bortolan qual è stato il senso di queste manovre, non certo un risparmio economico, anzi, e qual è la vostra posizione in merito a questa vicenda; visto l’esito, a noi pare che, senza giri di parole, si è trattato di una scelta sbagliata, i cui responsabili dovrebbero rispondere professionalmente ed eticamente .
Ci piacerebbe sapere, tuttavia, se ritenete ipotizzabili iniziative in grado di rimediare agli errori compiuti, ad esempio con un progetto di ricostruzione del laboratorio di tipizzazione in Basilicata, riaffidandolo al Centro Regionale Trapianti dell’ospedale di Matera o con altre possibili soluzioni.
Sarebbe un bel modo di dimostrare che è possibile imparare dagli errori ed è possibile rimediare, dando in questo modo ossigeno alla necessità di fiducia ai clinici, alla comunità scientifica e ai pazienti.